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Coronavirus, le misure di sicurezza della Fase 2A

Coronavirus, le misure di sicurezza della Fase 2A

La pandemia da Nuovo Coronavirus ha colpito duramente l’Italia, che sta attraversando una difficile fase di emergenza sanitaria, tali da rendere necessarie misure straordinarie di sicurezza per la salute pubblica. Grazie alla mappa interattiva della Protezione Civile è possibile monitorare la situazione del contagio su tutto il territorio nazionale.

Con il decreto del 26 aprile inizia la cosiddetta “Fase 2”, che ci vedrà convivere con il nuovo Coronavirus, attraverso una serie di misure di sicurezza valide su tutto il territorio nazionale, che fanno seguito alle misure più stringenti della “Fase 1” per contenere l’emergenza sanitaria.

In questo speciale approfondimento, che verrà aggiornato in caso di necessità, troverete maggiori informazioni sulle misure adottate dal decreto governativo e su come comportarsi durante la Fase 2.

Fase 2A – Transizione iniziale

Il decreto legge attualmente in vigore per fronteggiare l’emergenza epidemiologica da COVID-19 è valido sul territorio nazionale dal 18 maggio fino al 31 luglio 2020.

Nello specifico, a partire da lunedì 18 maggio:

Spostamenti

  • All’interno del territorio della stessa regione gli spostamenti delle persone non saranno soggetti ad alcuna limitazione. Rimane l’obbligo di usare la mascherina nei luoghi chiusi accessibili al pubblico;
  • Per quanto riguarda gli incontri, non ci sarà limitazione ai congiunti o ai rapporti stabili, ma si potranno incontrare anche amici, colleghi e conoscenti. Rimane valida la regola del distanziamento fisico di almeno un metro e l’obbligo di indossare la mascherina;
  • Rimane vietata ogni forma di assembramento di persone in luoghi pubblici o aperti al pubblico. Vietate le riunioni, le feste in luoghi pubblici o privati;
  • Le manifestazioni pubbliche e i cortei sono possibili solo in forma statica, a condizione che siano osservate le distanze sociali prescritte e le altre misure di contenimento;
  • Confermato il divieto di mobilità dalla propria abitazione o dimora per le persone sottoposte alla misura della quarantena in quanto risultate positive al virus COVID-19;
  • Le funzioni religiose con la partecipazione di persone si svolgono nel rispetto dei protocolli sottoscritti dal Governo e dalle rispettive confessioni;
  • Per quanto riguarda l’attività motoria e sportiva all’aperto, è consentita in forma individuale, o con accompagnatore in caso di minori o persone non autosufficienti, purché nel rispetto della distanza di sicurezza di almeno due metri.

A partire da mercoledì 3 giugno:

  • Stop alle barriere regionali, libera circolazione in tutto il territorio nazionale;
  • Riaprono le frontiere all’interno dell’area Schengen, Regno Unito, Andorra, Principato di Monaco e San Marino: chi arriva da questi paesi europei non sarà soggetto alla quarantena obbligatoria;
  • Non è quindi più necessaria l’autocertificazione per giustificare gli spostamenti su tutto il territorio nazionale.

La riapertura è condizionata al monitoraggio da parte dello Stato e delle Regioni, che potranno adottare o reiterare misure limitative della circolazione all’interno del territorio regionale su specifiche aree interessate da un particolare aggravamento della situazione epidemiologica.

Rimangono sospesi i servizi educativi per l’infanzia, le attività didattiche in presenza nelle scuole di ogni ordine e grado, nonché la frequenza delle attività scolastiche e di formazione superiore, comprese le Università e le Istituzioni di Alta Formazione Artistica Musicale e Coreutica, di corsi professionali, master, corsi per le professioni sanitarie e università per anziani, nonché i corsi professionali e le attività formative svolte da altri enti pubblici, anche territoriali e locali e da soggetti privati, ferma in ogni caso la possibilità di svolgimento di attività formative a distanza. Sono esclusi dalla sospensione i corsi di formazione specifica in medicina generale. Sono inoltre sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio o gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche.

Anziani e soggetti a rischio

Dal momento che le persone più anziane, gli ammalati e gli immunodepressi fanno parte delle categorie maggiormente a rischio, sono state stabilite queste misure sanitarie aggiuntive:

  • È fatto divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso (DEA/PS);
  • L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e
    non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura, che è tenuta ad adottare le misure necessarie a prevenire possibili trasmissioni di infezione;
  • È fatta espressa raccomandazione a tutte le persone anziane o affette da patologie croniche o con multimorbilità o immunodepressione, di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità.

Attività produttive e commerciali

Il decreto dispone la graduale riapertura delle attività produttive industriali e commerciali sull’intero territorio nazionale, a patto che siano rispettati i contenuti dei protocolli o linee guida, per prevenire o ridurre il rischio di contagio nel settore di riferimento o in ambiti analoghi.

Per garantire lo svolgimento in condizioni di sicurezza delle attività economiche, produttive e sociali, le regioni monitorano con cadenza giornaliera l’andamento della situazione epidemiologica nei propri territori e, in relazione a tale andamento, le condizioni di adeguatezza del sistema sanitario regionale. In relazione all’andamento della situazione epidemiologica sul territorio, si possono inserire deroghe, ampliamenti o restrizioni rispetto alle misure statali.

Le aziende attive dovranno rispettare i protocolli di sicurezza sui luoghi di lavoro, sottoscritti il 24 aprile; a questi si sono aggiunte le linee di indirizzo della Conferenza Stato-Regioni, che prevedono la graduale riapertura dei settori di attività. Saranno quindi le Regioni a stabilire quali altre attività aprire a partire dal nuovo provvedimento del Governo, sulla base dei dati tecnici quotidianamente raccolti, sulla base di protocolli regionali discendenti da linee guida nazionali omogenee e condivise.

I contenuti relativi alle specifiche attività sono pubblicati negli allegati al decreto legge. Nello specifico, dal 18 maggio possono riaprire i negozi, i servizi di cura alla persona, bar e ristoranti, gli stabilimenti balneari, gli uffici pubblici e i musei; dal 25 maggio possono riaprire le palestre, le piscine e i centri sportivi. Dal 15 giugno è invece possibile la riapertura di cinema, teatri, centri estivi per bambini; sale giochi, discoteche e sale da ballo; sale congressi ed eventi fieristici.

Le regioni possono operare deroghe o ulteriori limitazioni alle misure di sicurezza, sulla base degli andamenti dei contagi: pertanto è necessario controllare con attenzione le specifiche ordinanze regionali del luogo in cui ci troviamo o in cui ci stiamo spostando.

Sanzioni. Il mancato rispetto dei contenuti dei protocolli o delle linee guida regionali e nazionali, che non assicuri adeguati livelli di protezione, determina la sospensione dell’attività economica o produttiva fino al ripristino delle condizioni di sicurezza. Le sanzioni amministrative prevedono il pagamento di una somma da 400 a 3.000 euro e la chiusura dell’attività da 5 a 30 giorni, salvo che il fatto costituisca reato diverso da quello di cui all’articolo 650 del codice penale (“Inosservanza dei provvedimenti dell’Autorità”).

Ricordiamo che la fase di emergenza sanitaria precedente, durata dal 4 al 17 maggio 2020, prevedeva misure più stringenti sulla base del decreto governativo, che limitava gli spostamenti e le aperture commerciali seguenti al lockdown.

Il Presidente Mattarella all’Altare della Patria per le celebrazioni del 25 Aprile

Prospettive future: i principi di monitoraggio del rischio

Il monitoraggio del rischio sanitario contenuto tra gli allegati conclusivi del decreto governativo ci consente di intuire il piano a medio e lungo termine di contenimento del contagio, anche oltre la data del 18 maggio. La “Fase 2” è stata infatti suddivisa in “Fase 2A – transizione iniziale” e “Fase 2B – transizione avanzata” e il monitoraggio del rischio è fondamentale per comprendere se mantenere tale fase, passare a quella successiva o regredire alla precedente.

Nello specifico, per passare alla Fase 2B sarà necessario:

  • Valutare la capacità di monitoraggio dell’epidemia
  • Ottenere stabilità di trasmissione
  • Non presentare un sovraccarico del servizio sanitario
  • Valutare la capacità di readiness, ovvero di prontezza e preparazione all’aumento del rischio del sistema sanitario
  • Abilità di testare tempestivamente tutti i casi sospetti
  • Possibilità di garantire adeguate risorse per il contact-tracing (ad esempio attraverso l’app IMMUNI), isolamento e quarantena

Quando questi criteri saranno soddisfatti, si potrà passare alla fase successiva; in caso contrario, rimarremo alla fase attuale o regrediremo a un nuovo potenziale Lockdown. Per arrivare alla “Fase 3”, ovvero il ripristino, sarà necessario attendere l’accesso diffuso a trattamenti efficaci o a un vaccino sicuro contro il nuovo Coronavirus.

(ultimo aggiornamento mercoledì 10 giugno – ore 17:30)

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