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Coronavirus e misure di sicurezza durante le feste di Natale e Capodanno

Coronavirus e misure di sicurezza durante le feste di Natale e Capodanno

La pandemia da Nuovo Coronavirus ha colpito duramente l’Italia e gran parte dei Paesi a livello mondiale, rendendo necessarie straordinarie misure di emergenza sanitaria. Nella mappa interattiva della Protezione Civile è possibile monitorare in tempo reale la situazione del contagio su tutto il territorio nazionale.

Dopo le misure più stringenti di lockdown della “Fase 1” per contenere la diffusione del contagio da COVID-19 è iniziata la cosiddetta “Fase 2” che ci vedrà convivere con il virus, attraverso una serie di misure di sicurezza valide su tutto il territorio nazionale. Questa fase è suddivisa in Fase 2A “Transizione iniziale” e Fase 2B “Transizione avanzata”, che ci ha accompagnato durante i mesi estivi.

In questo speciale approfondimento, che verrà aggiornato in caso di necessità, troverete maggiori informazioni sulle misure governative e su come comportarsi durante le feste di Natale

I decreti per le feste di Natale e Capodanno

Seguendo le indicazioni del piano di monitoraggio del rischio, che trovate anche in fondo a questo speciale, l’autunno ha portato un drammatico aumento dei casi di contagio e una crescente diffusione del virus. Una seconda ondata che ha fortemente limitato la capacità di tracciamento dei contatti e che rischia di sovraccaricare il sistema sanitario: i decreti governativi di ottobre, quindi, hanno portato a nuove chiusure e limitazioni, facendoci retrocedere alla Fase 2A.

Questi i principi fondamentali che dovranno guidare la nostra socialità durante questa fase: tutti coloro che presentano i sintomi del contagio e una temperatura corporea maggiore di 37,5°C devono rimanere presso il proprio domicilio, contattando il proprio medico curante. Inoltre rimane valido il divieto di assembramento nei luoghi pubblici e l’obbligo di mantenere la distanza di sicurezza interpersonale di almeno un metro, e l’obbligo di indossare la mascherina sia nei luoghi chiusi che all’aperto, con l’eccezione della propria abitazione.

La mascherina andrà sempre portata con sé e indossata in prossimità di altre persone non conviventi. Sono esclusi i soggetti che svolgono attività sportiva, i bambini di età inferiore a sei anni e i soggetti con patologie o disabilità incompatibili con l’uso della mascherina. L’obbligo non vale se si è all’aperto in un luogo isolato, da soli o con persone conviventi.

Per quanto riguarda gli spostamenti durante le feste di Natale e Capodanno, il DPCM del 3 dicembre e il DPCM del 18 dicembre stabiliscono le seguenti misure:

  • dal 21 dicembre 2020 al 15 gennaio 2021 saranno vietati gli spostamenti tra Regioni diverse (comprese le province autonome di Trento e Bolzano), ad eccezione degli spostamenti motivati da comprovate esigenze lavorative, situazioni di necessità o motivi di salute, oppure per rientrare nella propria residenza, domicilio o abitazione (tra i motivi di necessità sono compresi i ricongiungimenti familiari e l’assistenza a persone non autosufficienti);
  • il 25 e il 26 dicembre 2020 e il 1° gennaio 2021 saranno vietati anche gli spostamenti tra Comuni diversi, con le stesse eccezioni;
  • dal 21 dicembre 2020 al 6 gennaio 2021 sarà vietato spostarsi nelle seconde case che si trovino in una Regione o Provincia autonoma diversa dalla propria. Il 25 e 26 dicembre 2020 e il 1° gennaio 2021 il divieto varrà anche per le seconde case situate in un Comune diverso dal proprio.
  • estensione del coprifuoco nella notte di Capodanno dalle 22 alle 7.
  • nei giorni festivi e prefestivi compresi tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021, sull’intero territorio nazionale, si applicano le misure previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020 per le cosiddette “zone rosse”, cioè le aree caratterizzate da uno scenario di massima gravità e da un livello di rischio alto;
  • nei giorni 28, 29, 30 dicembre 2020, 4 gennaio 2021, 9 e 10 gennaio 2021, sull’intero territorio nazionale, si applicano le misure previste dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri 3 dicembre 2020 per le cosiddette “zone arancioni”, cioè le aree caratterizzate da uno scenario di elevata gravità e da un livello di rischio alto. Negli stessi giorni, sono tuttavia consentiti gli spostamenti dai Comuni con popolazione massima di 5.000 abitanti verso località distanti non più di 30 chilometri, con esclusione in ogni caso degli spostamenti verso i capoluoghi di provincia.

Festività con familiari
Nel periodo compreso tra il 24 dicembre 2020 e il 6 gennaio 2021, tra le ore 5.00 e le ore 22.00, è consentito, una sola volta al giorno, spostarsi, in un massimo di due persone, verso una sola abitazione privata della propria regione. Alla persona o alle due persone che si spostano potranno accompagnarsi i figli minori di 14 anni e le persone disabili o non autosufficienti che con queste persone convivono.

In maniera simile, dal 7 al 15 gennaio, nei territori inseriti nella cosiddetta “zona rossa”, sarà inoltre possibile spostarsi, una sola volta al giorno, in un massimo di due persone, verso una sola abitazione privata del proprio comune.

Turismo e rientri dall’estero
Per i rientri dall’estero e per gli arrivi in Italia per motivi di turismo, tra il 21 dicembre e il 6 gennaio è previsto un periodo di quarantena. Gli impianti sciistici potranno aprire dal 7 gennaio, mentre le crociere sono sospese ttra il 21 dicembre e il 6 gennaio. Gli alberghi rimarranno aperti in tutta Italia ma il 31 dicembre non sarà possibile organizzare veglioni o cene.

Scuola
Dal 7 gennaio ricomincia la didattica in presenza nelle scuole medie ed elementari. Per le scuole superiori la ripartenza è fissata all’11 gennaio.

Bar e ristoranti
Nell’area gialla bar e ristoranti potranno essere sempre aperti, con consumazione al tavolo, dalle 5 alle 18. Ogni tavolo può ospitare fino a quattro persone, se non conviventi. Nelle aree arancione e rossa invece sarà permessa solo la consegna a domicilio e l’asporto, dalle 5 alle 22.

Negozi
Dal 4 dicembre e fino al 6 gennaio i negozi potranno rimanere aperti aperti fino alle 21. Fino al 15 gennaio, nei giorni festivi e prefestivi, i centri commerciali rimarranno chiusi, ad eccezione dei negozi di alimentari, farmacie, parafarmacie, sanitari, tabaccherie, edicole e vivai.

Una ulteriore misura a favore dei negozi è stata introdotta attraverso il cashback, il sistema di rimborso del 10 per cento su tutti gli acquisti fino al 31 dicembre, fino a un rimborso massimo di 150 euro. Per accedere a questa misura, che non è valida sugli acquisti online o sugli acquisti in contanti, sarà necessario utilizzare l’app dei servizi pubblici IO.

La suddivisione del Paese in tre zone

Il DPCM del 3 novembre successivamente prorogato, rimarrà in vigore almeno fino al 15 gennaio. Alcune misure sono valide per tutto il territorio nazionale, altre sono diverse a seconda delle regioni, seguendo un criterio incrementale collegato al rischio e all’andamento del contagio nei territori specifici, sulla base dello specifico documento pubblicato dall’Istituto Superiore di Sanità. Le regioni sono divise in tre zone: gialla, arancione e rossa. Sarà il Ministero della Salute a sancire l’uscita o l’ingresso in una di queste zone, con le rispettive misure da adottare.

Zona gialla: gravità moderata

Queste misure sono valide per tutto il territorio nazionale:

  • Coprifuoco: dalle 22 alle 5 sono consentiti solo spostamenti per esigenze di lavoro, salute o necessità;
  • Riduzione al 50% della capienza massima dei mezzi di trasporto;
  • Vietate le sagre, le fiere e feste al chiuso e all’aperto, comprese quelle conseguenti a cerimonie civili e religiose;
  • Sospesi gli spettacoli aperti al pubblico in sale teatrali, sale da concerto, sale cinematografiche e in altri spazi, anche all’aperto;
  • Chiusi gli istituti di cultura e le mostre, i musei e le biblioteche, gli archivi, i parchi archeologici e i complessi monumentali;
  • Sospese le sale giochi, bingo, casinò e centri scommesse;
  • Sospesi i congressi, i convegni e gli eventi, salvo che in modalità telematica a distanza. Le manifestazioni pubbliche sono possibili solo in forma statica, osservando il distanziamento interpersonale;
  • Sospese palestre, piscine, centri benessere e centri termali, fatta eccezione per i presidi sanitari obbligatori o chi svolge prestazioni essenziali di assistenza;
  • Sospesi parchi a tema e divertimento, centri culturali, centri sociali e ricreativi;
  • Rimane la sospensione per sale da ballo e discoteche;
  • Sospesi i viaggi d’istruzione, le iniziative di scambio e gemellaggio, le visite guidate e le uscite didattiche;
  • Per la pubblica amministrazione, le riunioni devono svolgersi in modalità telematica a distanza. Si dispone inoltre la differenziazione di orario di ingresso del personale;
  • Sono sospese le prove e i concorsi, a eccezione di quelli in ambito sanitario o che si svolgano in modalità telematica;
  • Divieto agli accompagnatori dei pazienti di permanere nelle sale di attesa dei dipartimenti emergenze e accettazione e dei pronto soccorso;
  • L’accesso di parenti e visitatori a strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani, autosufficienti e non, è limitata ai soli casi indicati dalla direzione sanitaria della struttura;
  • Strade e piazze dei centri urbani possono essere chiuse al pubblico dopo le ore 21:00, per evitare situazioni di assembramento; l‘accesso a parchi, ville o giardini pubblici è sempre condizionato al rigoroso rispetto del distanziamento interpersonale.

Infine, si raccomanda di non spostarsi se non per necessità, motivi di lavoro o di studio, salute o accesso ai servizi non sospesi; si raccomanda inoltre di non ospitare più di quattro persone non conviventi nella propria abitazione e, in tal caso, di utilizzare sempre la mascherina.

Sport

Sono sospesi gli sport di contatto, la relativa attività sportiva dilettantistica di base, le scuole e tutte le competizioni, comprese quelle ludico-amatoriali. Restano consentiti soltanto gli eventi e le competizioni sportive riconosciuti di interesse nazionale. Devono svolgersi all’interno di impianti sportivi utilizzati a porte chiuse oppure all’aperto, senza la presenza di pubblico. È consentito l’allenamento degli atleti, professionisti e non professionisti, degli sport individuali e di squadra partecipanti alle competizioni. È consentito svolgere attività sportiva o motoria all’aperto, in forma personale, purché nel rispetto della distanza di sicurezza di due metri.

Scuola

Confermata l’apertura dei servizi per il primo ciclo di istruzione, ovvero le scuole dell’infanzia, scuole primarie e secondaria di primo grado, le cui lezioni continueranno a svolgersi in presenza, ma con utilizzo delle mascherine sopra i sei anni di età. Le scuole superiori dovranno invece adottare una forma completa di didattica a distanza, tranne che per attività di laboratorio. Chiuse anche le università, che devono predisporre piani di organizzazione delle attività a distanza, salvo che per le matricole e le attività di laboratorio.

Negozi e locali commerciali

I locali commerciali possono rimanere aperti, a patto di rispettare gli specifici protocolli di sicurezza ed evitando di far rimanere i clienti all’interno più del tempo necessario all’acquisto. Le principali limitazioni riguardano bar, ristoranti e attività di ristorazione:

  • Orario di apertura ridotto dalle 5:00 alle 18:00;
  • Il servizio ai tavoli consentito per un massimo di quattro persone, a meno che siano conviventi;
  • Dopo le 18:00 è vietato consumare cibi e bevande in prossimità dei locali;
  • Permessa la consegna a domicilio e l’asporto fino alle 22:00, con divieto di consumazione sul posto;
  • Obbligo di ingressi dilazionati e di esposizione di un cartello con numero massimo di persone ammesse;
  • Alberghi e altre strutture ricettive potranno continuare i servizi di ristorazione, soltanto per i loro clienti;
  • Restano aperti gli autogrill e gli esercizi che forniscono alimenti e bevande nelle aree di servizio e rifornimento carburante lungo le autostrade, negli ospedali e negli aeroporti.

Nelle giornate festive e prefestive rimarranno chiuse le medie e grandi strutture di vendita, ma potranno restare aperte le farmacie, i punti vendita di generi alimentari, i tabaccai e le edicole al loro interno.

Zona arancione: gravità elevata

Per le regioni che rientrano nella zona arancione, caratterizzata dal livello medio di gravità sulla base dello “scenario di rischio di tipo 3” elaborato dall’ISS, si attivano le seguenti restrizioni aggiuntive:

  • Vietato ogni spostamento in entrata e in uscita, salvo per motivi di lavoro, salute o necessità. Sono comunque consentiti gli spostamenti necessari allo svolgimento della didattica in presenza, il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, il transito verso regioni con classe di rischio inferiore;
  • Vietato ogni spostamento con mezzi di trasporto pubblici o privati, in un comune diverso da quello di residenza, domicilio o abitazione, salvo che per motivi di lavoro, studio, salute o necessità, oppure per svolgere attività o usufruire di servizi non sospesi e non disponibili nel proprio comune;
  • Sospese le attività dei servizi di bar e ristorazione. Resta consentita la consegna a domicilio e l’asporto fino alle ore 22, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze.

Zona rossa: gravità massima

Per le regioni che rientrano nella zona rossa, caratterizzata dal livello più alto di gravità sulla base dello “scenario di rischio di tipo 4” elaborato dall’ISS, si attivano le seguenti restrizioni aggiuntive:

  • Vietato ogni spostamento in entrata e in uscita, e ogni spostamento all’interno dei territori, salvo che per motivi di lavoro, salute o necessità. Sono comunque consentiti gli spostamenti necessari allo svolgimento della didattica in presenza, il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, il transito verso regioni con classe di rischio inferiore;
  • Sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di generi di prima necessità indicate nell’allegato 23 (pg.197). Sono chiusi i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie;
  • Sospese le attività dei servizi di bar e ristorazione. Resta consentita la consegna a domicilio e l’asporto fino alle ore 22, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze;
  • Sospese le attività di servizi alla persona, fatto salvo per lavanderie, pompe funebri, barbieri e parrucchieri;
  • Sospese tutte le attività sportive e atletiche, gli eventi e le competizioni, anche nei centri sportivi all’aperto. Restano consentiti soltanto gli eventi e le competizioni sportive riconosciuti di interesse nazionale dal CONI e dal CIP.
  • Consentito lo svolgimento di attività motoria individuale presso la propria abitazione e lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale;
  • Lo svolgimento di attività didattica in presenza è consentito soltanto per le scuole dell’infanzia e per il primo anno delle scuole medie (secondaria di primo grado), negli altri casi è obbligatorio predisporre la teledidattica;
  • Sospesa la frequenza delle Università e delle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, fermo in ogni caso la possibilità di proseguire le attività a distanza.

Limitazioni agli spostamenti da e per l’estero

Non sono previste limitazioni agli spostamenti per i cittadini degli stati dell’Unione Europea, degli stati che fanno parte dell’accordo di Schengen, di quelli di Regno Unito e Irlanda del nord, Andorra, Principato di Monaco, Repubblica di San Marino e Vaticano. Restano vietati gli arrivi in Italia per i cittadini di tutti gli altri stati, tranne che per comprovate esigenze lavorative, di assoluta urgenza ovvero per motivi di salute, oppure per visitare “congiunti o persone con una stabile relazione affettiva”. Resta in ogni caso consentito il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza.

Le riaperture sono condizionate al monitoraggio da parte dello Stato e delle Regioni, che potranno adottare o reiterare misure limitative della circolazione su specifiche aree interessate da un particolare aggravamento della situazione epidemiologica; possono inoltre stabilire una diversa data di ripresa delle attività, in considerazione delle dimensioni e delle caratteristiche dei luoghi.

La app “Immuni”

Il mantenimento della fase di transizione è condizionato al raggiungimento di adeguate risorse per il tracciamento dei contatti, isolamento e quarantena. L’app IMMUNI (disponibile su Apple Store Google Store) è la risposta governativa alla necessità di contact-tracing: disponibile gratuitamente, attiva già da qualche giorno in alcuni territori, funzionante in tutta Italia dal 15 giugno. L’impiego dell’applicazione è volontario e ha l’obiettivo di aumentare la sicurezza nella fase di ripresa delle attività; sono state superate molte criticità sulla privacy che erano originariamente state annunciate.

Il funzionamento è semplice: gli utenti installano l’app e, se sono entrati in contatto con soggetti successivamente risultati positivi al tampone, verranno avvisati con una notifica. Ciò consentirà loro di rivolgersi tempestivamente al medico di medicina generale. Quando le strutture sanitarie e le Asl riscontrano un nuovo caso positivo, infatti, potranno inserire un codice con il permesso del soggetto stesso: a questo punto il sistema invierà la notifica agli utenti con i quali il caso positivo è stato a stretto contatto.

Anziani e soggetti a rischio

Dal momento che le persone più anziane, gli affetti da patologie croniche e gli immunodepressi fanno parte delle categorie maggiormente a rischio, si raccomanda la massima attenzione nei loro confronti, soprattutto nelle strutture di ospitalità e lungo degenza, residenze sanitarie assistite (RSA), hospice, strutture riabilitative e strutture residenziali per anziani. È fatta espressa raccomandazione a queste tipologie di persone di evitare di uscire dalla propria abitazione o dimora fuori dai casi di stretta necessità.

I quattro scenari di rischio individuati dall’Istituto Superiore di Sanità

Il documento elaborato dall’ISS mostra quattro diversi scenari per l’autunno/inverno, seguendo l’andamento dei contagi. Sulla base degli indici di gravità e degli Rt (ovvero i tassi di contagiosità), le Regione saranno inserite nelle rispettive zone, con restrizioni crescenti e un sistema di monitoraggio settimanale. La zona “gialla” è caratterizzata dallo scenario 2, la zona “arancione” dallo scenario 3, la zona “rossa” dallo scenario 4. Vediamoli nel dettaglio:

SCENARIO 1
Situazione di trasmissione localizzata (focolai) sostanzialmente invariata rispetto al periodo luglio-agosto 2020, con Rt regionali sopra soglia per periodi limitati (inferiore a 1 mese) e bassa incidenza, nel caso in cui la trasmissibilità non aumenti sistematicamente all’inizio dell’autunno, le
scuole abbiano un impatto modesto sulla trasmissibilità e i sistemi sanitari regionali riescano a tracciare e tenere sotto controllo i nuovi focolai, inclusi quelli scolastici.

SCENARIO 2
Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa ma gestibile dal sistema sanitario nel breve/medio periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente compresi tra Rt=1 e Rt=1,25, nel caso in cui non si riesca a tenere completamente traccia dei nuovi focolai, inclusi quelli scolastici, ma si riesca comunque a limitare di molto il potenziale di trasmissione di SARS-CoV-2 con misure di contenimento/mitigazione ordinarie e straordinarie. Un’epidemia con queste caratteristiche di trasmissibilità potrebbe essere caratterizzata, oltre che dalla evidente impossibilità di contenere tutti i focolai, da una costante crescita dell’incidenza di casi e corrispondente aumento dei tassi di ospedalizzazione e dei ricoveri in terapia intensiva. La crescita del numero di casi potrebbe però essere relativamente lenta, senza comportare un rilevante sovraccarico dei servizi assistenziali per almeno 2-4 mesi.

SCENARIO 3
Situazione di trasmissibilità sostenuta e diffusa con rischi di tenuta del sistema sanitario nel medio periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente compresi tra Rt=1,25
e Rt=1,5, e in cui si riesca a limitare solo modestamente il potenziale di trasmissione di SARS-CoV-2 con misure di contenimento/mitigazione
ordinarie e straordinarie. Un’epidemia con queste caratteristiche di trasmissibilità dovrebbe essere caratterizzata da una più rapida crescita dell’incidenza di casi rispetto allo scenario 2, mancata capacità di tenere traccia delle catene di trasmissione e iniziali segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali in seguito all’aumento di casi ad elevata gravità clinica (con aumento dei tassi di occupazione dei posti letto ospedalieri – area critica e non critica) riconducibile ad un livello di rischio elevato o molto elevato in base al sistema di monitoraggio settimanale. La crescita del numero di casi potrebbe comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali entro 2-3 mesi. È però importante osservare che qualora l’epidemia dovesse diffondersi prevalentemente tra le classi di età più giovani, come osservato nel periodo luglio-agosto 2020, e si riuscisse a proteggere le categorie più fragili, il margine di tempo entro cui intervenire potrebbe essere maggiore.

SCENARIO 4
Situazione di trasmissibilità non controllata con criticità nella tenuta del sistema sanitario nel breve periodo, con valori di Rt regionali sistematicamente e significativamente maggiori di 1,5. Anche se una epidemia con queste caratteristiche porterebbe a misure di mitigazione e contenimento più aggressive nei territori interessati, uno scenario di questo tipo potrebbe portare rapidamente a una numerosità di casi elevata e chiari
segnali di sovraccarico dei servizi assistenziali, senza la possibilità di tracciare l’origine dei nuovi casi. La crescita del numero di casi potrebbe comportare un sovraccarico dei servizi assistenziali entro 1-1,5 mesi, a meno che l’epidemia non si diffonda prevalentemente tra le classi di età più
giovani, come osservato nel periodo luglio-agosto 2020, e si riuscisse a proteggere le categorie più fragili. A questo proposito, si rimarca che appare piuttosto improbabile riuscire a proteggere le categorie più fragili in presenza di un’epidemia caratterizzata da questi valori di trasmissibilità.

Prospettive future: i principi di monitoraggio del rischio

All’interno del decreto legge che ha dato inizio alla Fase 2 era contenuto il piano di monitoraggio del rischio, che ci consente di fare previsioni a lungo termine sulle misure di sicurezza per ridurre il contagio da Coronavirus. La “Fase 2” è stata infatti suddivisa in “Fase 2A – transizione iniziale” e “Fase 2B – transizione avanzata” e il monitoraggio del rischio è fondamentale per comprendere se mantenere tale fase, passare a quella successiva o regredire alla precedente.

Per arrivare alla “Fase 3”, ovvero il ripristino, sarà necessario attendere l’accesso diffuso a trattamenti efficaci o un vaccino sicuro contro il nuovo Coronavirus. Fino a quel momento, saranno in vigore misure straordinarie di contenimento dell’emergenza sanitaria.

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(ultimo aggiornamento martedì 5 gennaio – ore 15:30)

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