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La complessa sintassi dei rapporti: ‘Il Nome’ agli Arrischianti come augurio di un felice 2017

La complessa sintassi dei rapporti: ‘Il Nome’ agli Arrischianti come augurio di un felice 2017

L’enorme successo di affluenza al teatro degli Arrischianti di Sarteano per le repliche de Il Nome, dal 29 al 31 dicembre, ha costretto l’organizzazione ad una replica ulteriore, il 5 Gennaio. Moltissimi e prolungati gli applausi, straripante la presenza del pubblico in platea e nei palchetti del teatro in piazza XXIV Giugno. Probabilmente il successo della commedia francese, nel rifacimento composto da Gabriele Valentini, alberga nella positività e nella gioiosità attraverso la quale il pubblico assiste alla risoluzione di un dissidio.

I cinque protagonisti de Il Nome nella versione proposta al teatro Arrischianti di Sarteano, sono assoluti narrativi. Caricature di tipi umani sostanzialmente riconoscibili, con tic e fisime mentali comuni. C’è una facilità interpretativa, per il pubblico, nella comunione tra i gesti rappresentati nella commedia e quelli vissuti ogni giorno, nelle rispettive quotidianità. La coppia Elizabeth e Pierre, clamorosamente affine alle dinamiche interne di coppie “in crisi”, con le classiche domande dei quarantenni con figli che affrontano i momenti di stasi e di appiattimento esistenziale, l’adolescenza postergata di Vincent, nella sua continua baldanzosa arroganza e amichevole ostentazione, nonché l’incomunicabilità di Claude, sono paradigmi umani presenti in ogni reticolo sociale, che sia familiare, amichevole, lavorativo.  

Nella grammatica e nel battibecco cui la complessità dei rapporti si sfoga, l’unica dignità che resta è la capacità di fare un passo indietro da parte dei protagonisti, comprendere i limiti propri e degli altri, perimetrare le capacità emotive, confinarne i rispettivi lati come le tessere di un mosaico. Riconoscere, riconoscersi. Quello che lo spettacolo ha augurato al suo pubblico all’inizio del 2017 è proprio  questo: risolvere i problemi attraverso gli sguardi e le parole, attraverso la purezza, attraverso la comunicabilità e riconoscibilità. Non c’è augurio più grande.

Durante i preparativi della prova generale, Tommaso Ghezzi ha infastidito parte del cast.

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