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Seminario sul Deposito di scorie nucleari: piena contrarietà dalla Toscana

Seminario sul Deposito di scorie nucleari: piena contrarietà dalla Toscana

Durante il Seminario nazionale, organizzato per approfondire gli aspetti tecnici legati al progetto del Deposito Nazionale delle scorie nucleari e dei rifiuti radioattivi, la Toscana ha ribadito la piena contrarietà relativa ai due siti potenzialmente idonei identificati nel proprio territorio: uno in Maremma e l’altro tra Trequanda e Pienza. Il Seminario nazionale rappresenta infatti un momento di confronto pubblico nell’ambito della procedura per la localizzazione definitiva dell’area che dovrà ospitare il Deposito Nazionale e il Parco Tecnologico, per ottimizzare la gestione in sicurezza dei rifiuti radioattivi già presenti o prodotti nel nostro Paese.

Già dallo scorso 5 gennaio, quando era stata pubblicata la Carta delle aree potenzialmente idonee, tutto il territorio aveva espresso contrarietà all’opzione denominata “SI-5”, ovvero l’area compresa tra il Comune di Trequanda e di Pienza. Da quel momento una serie di iniziative, studi, e opposizioni da parte di enti e istituzioni hanno portato alla partecipazione al Seminario nazionale, in cui sono stati illustrati tutti gli elementi di contrarietà.

“Il sito sorgerebbe a pochi metri da un patrimonio Unesco. – ha commentato il Sindaco di Trequanda, Andrea FranciniNel 2018 il MIPAAF ci ha riconosciuto come Paesaggio Rurale Storico, da salvaguardare e da curare. Un deposito di scorie nucleari stravolgerebbe la nostra realtà, la nostra storia e la nostra cultura. Sarebbe anche un danno economico, dal momento che questo è un territorio vocato a un turismo lento e di qualità. Gli studi effettuati dall’Università di Siena evidenziano con certezza che alcuni degli elementi geomorfologici e idrogeologici necessari a ospitare il Deposito Nazionale non sono presenti nel sito di Trequanda, che quindi non presenta le caratteristiche idonee.”

“L’area compresa tra i Comuni di Trequanda e Pienza non è assolutamente idonea, da un punto di vista tecnico, morfologico, paesaggistico e socio-ambientale. – ha ribadito il Presidente della Provincia di Siena Silvio FranceschelliSi tratta di un territorio a vocazione e caratterizzazione agricola prevalente e a bassa intensità produttiva. Non abbiamo agricoltura intensiva e conserviamo la biodiversità originaria. Questo si traduce in un territorio a forte vocazione turistica e pertanto ribadiamo una non compatibilità di fondo con l’intervento con un’area dove, peraltro, si registra la quasi totale assenza di siti industriali. Ultimi due elementi quello relativo alla rete viaria fatta di piccole strade comunali e provinciali del tutto inidonee per i flussi e per le modalità di accesso al sito sia per la fase di edificazione che di gestione; e l’elemento ambientale-abitativo: dal punto di vista sociale, infatti, non ci sarebbero le condizioni di ospitalità per tutti i soggetti che potrebbero operare in questa struttura. I nostri piccoli centri hanno una residenzialità limitata e non è previsto alcun tipo di consumo di suolo aggiuntivo”.

Nel corso della sessione dedicata alla Toscana, altri interventi hanno ribadito la contrarietà a ospitare il Deposito delle scorie nucleari nei siti di Trequanda e Campagnatico in Maremma (come già precedentemente formalizzato dalle istituzioni). Si attende la decisione finale, al termine del Seminario Nazionale, ma c’è ottimismo.

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