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“Lisistrata”: intervista a Stefano Bernardini

“Lisistrata”: intervista a Stefano Bernardini

Stefano Bernardini è il regista di un particolare adattamento della “Lisistrata” di Aristofane, il 5 e il 6 Marzo 2016, al teatro degli Arrischianti. Il riferimento testuale è quel “Un trapezio per Lisistrata” di Garinei e Giovannini, maestri indiscussi della nostra commedia musicale. L’adattamento risale al 1958, quando ancora si respirava il clima teso e offuscato della guerra fredda tra i due blocchi, occidentale e sovietico. Molteplici infatti sono i riferimenti al ‘900, con alcune toppe, recuperi e “correzioni” attuate proprio da Stefano Bernardini, contestualmente all’allestimento dello spettacolo agli Arrischianti.

Il testo originale del commediografo greco, scritto nel 411 a.C. – in piena guerra del Peloponneso, durante la crisi ateniese dovuta alla terribile sconfitta di Siracusa – raccontava di come le donne ateniesi, stanche delle continue assenze dei mariti impegnati nell’esercito, decidono di fare uno “sciopero del sesso” finché gli uomini non firmeranno un trattato di pace. Occupano poi l’acropoli ateniese, bloccano l’erario della polis per non finanziare più le attività belliche. Il “movimento delle donne” coinvolge tutto il peloponneso, tanto che un messo spartano, arriva ad Atene per trattare la pace, visto che anche nella città lacedemone le donne si stanno negando ai propri mariti.

La commedia è stata utilizzata come vessillo drammaturgico sia dai movimenti pacifisti sia da quelli femministi, rendendo la Lisistrata una delle commedie classiche più fortunate nel teatro moderno. Oltre alla riscrittura di Garinei e Giovannini, Gaetano di Maio aveva scritto la rivisitazione partenopea ‘O sciopero d’ e Mugliere, e più di recente, nel 2015, Spike Lee ha portato al cinema Chi-Raq trasformando spartani e ateniesi in due gang del sud di Chicago.

Sul palco del teatro sarteanese, invece, la Lisistrata prende le fattezze di Martina Belvisi, accompagnata da una compagnia ricca di quote rosa, a sottolineare il tributo marzolino alle donne che con questo spettacolo si vuole celebrare. Una presenza femminile anche nel “coro”, che lo stesso Aristofane impose con toni parodistici nella commedia originale e che Garinei e Giovannini riproposero nel loro adattamento, affidando così ad esso l’impianto musicale della commedia (interpretato, tra gli altri, dal Quartetto Cetra, in un esilarante versione televisiva intitolata “Mai di sabato signora Lisistrata” con due strepitosi Gino Bramieri nei panni di Euro e Milva nei panni di Lisistrata). Nella versione di Stefano Bernardini il coro non è musicale, bensì è un coro “di prosa”; continuamente presente nell’azione scenica, prendendo parte all’unità di spazio – talvolta pure rompendola – e commentando con chiose esilaranti lo snodo narrativo tra spartani e ateniesi.

Nel cast: Pina Ruiu, Flavia del Buono, Andrea Castellana, Lorenzo Morgantini, Valerio Santoni, Giovanni Tramonti, Francesco Pipparelli, Riccardo Laiali, Marco Ruvolo, Erica Fatini, Silvia De Bellis, Laura Scovacricchi e Viola Nardi.

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