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Roberto Gugliotta: Il picciotto e il brigatista. La presentazione a Chianciano il 22 luglio

Roberto Gugliotta: Il picciotto e il brigatista. La presentazione a Chianciano il 22 luglio

Terme di Chianciano: viene presentato martedì 22 luglio alle ore 11,30, un romanzo-verità basato su interviste condotte sul campo dagli autori, durante lunghissime sessioni con due detenuti eccellenti: un pentito di mafia e una colonna delle BR

Roberto Gugliotta, messinese, direttore di «IMG Press», quotidiano nazionale online, nonché collaboratore del «Corriere della Sera» e «L’Espresso”, presenta martedì alle ore 11,30 alle Terme di Chianciano, in Sala Fellini, il suo libro Il picciotto ed il brigatista.

Un brigatista e un mafioso s’incontrano nel carcere di Cuneo. Dopo l’iniziale diffidenza, tra i due nasce un’amicizia che diventa sempre più profonda. Il romanzo prende spunto da un reale fatto di cronaca: la mancata uccisione di molti brigatisti da parte dei siciliani, che avrebbero dovuto obbedire a “ordini superiori” e che hanno preferito combattere il loro stesso sistema piuttosto che gli amici con cui avevano condiviso anni di vita carceraria. Tale vita è qui ricostruita attraverso i racconti di ex detenuti: uno, colonna delle BR e l’altro, pentito di mafia, a lungo intervistati dagli autori.

Le carceri, in quegli anni, sono un claustrofobico microstato regolamentato da dure leggi interne, da rigidi codici comportamentali che procedono paralleli alle trame che si tessono all’esterno. In un arco temporale che si snoda lungo un decennio di sangue, Roberto Gugliotta e Giovanna Vizzaccaro indagano sui misteriosi rapporti tra mafia e Stato, penetrando nella vita dei detenuti, aprendo spiragli su scenari terribili, rendendo evidenti i meccanismi, le collusioni, gli intrighi di quei difficili anni. L’errore, il pentimento, la solidarietà, la fede distorta, ma incrollabile e salda in un credo, s’inseriscono naturalmente in una narrazione dedicata a tutti coloro che hanno avuto la forza di capire, dimenticare, perdonare, contro l’odio che non vuole fare parlare, sapere, pensare. Dimenticare non è mai la soluzione e ricordare, anche gli errori, è l’unico modo per non sprecare una seconda occasione.

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