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Un nuovo riconoscimento per il reparto di Cardiologia di Nottola

Un nuovo riconoscimento per il reparto di Cardiologia di Nottola

Un riconoscimento di qualità al reparto di Cardiologia dell’ospedale di Nottola. Il dottor Ernesto Casorelli dell’Equipe di Cardiologia diretta dal dottor Bui ha discusso un lavoro scientifico sulla Tc coronarica di fronte alla platea internazionale del 10° Congresso Internazionale sulle malattie coronariche (Iccad – International Congress on Coronary Artery Disease) a cui hanno partecipato più di 1000 specialisti provenienti da tutto il mondo. L’evento si è tenuto quest’anno in Italia e ha rappresentato un’occasione unica per monitorare i molteplici aspetti delle malattie coronariche: dalla prevenzione all’intervento, dal laboratorio fino all’applicazione clinica.

Il lavoro del dottor Casorelli è stato posto al vaglio di una commissione di esperti internazionali e dopo l’accettazione è stato proposto in forma di Poster per la discussione in una sessione dedicata. La popolazione studiata era quella della Valdichiana che è stata inviata ad eseguire la TC coronarica nel Centro Universitario di Siena diretto dal prof. L. Volterrani. L’analisi dei dati ha fatto emergere un’ottima aderenza alle raccomandazioni internazionali sull’impiego della TC coronarica da parte degli specialisti della Cardiologia di Nottola con conseguenti benefici sulla gestione appropriata del paziente con cardiopatia ischemica cronica stabile.

Grazie al contributo dei dr. Mazzei e Guerrini dell’equipe della Radiologia Universitaria di Siena, gli esami TC coronariche hanno raggiunto uno standard qualitativo comparabile con i grossi Centri Europei. Infine, nei risultati veniva sottolineato il valore aggiunto di una gestione condivisa del paziente tra cardiologo clinico e radiologo al fine di raggiungere quella appropriatezza virtuosa che permette di avere risultati eccellenti in termini di salute con il più basso costo economico per l’Azienda Sanitaria. Il lavoro prodotto è stato pubblicato nel supplemento di Cardiology 2013, una nota rivista di riferimento a livello internazionale.

Già nei giorni precedenti il reparto di Cardiologia dell’Ospedale di Nottola si era distinto per una moderna riorganizzazione ambulatoriale dei controlli elettronici dei pacemakers. Grazie all’utilizzo di una sofisticata tecnologia di telemedicina chiamata “controllo remoto” i cardiologi e gli infermieri dedicati al controllo elettronico dei pacemaker, sono in grado di offrire un assistenza piú efficace con risvolti positivi sia per il medico che per il paziente. I moderni dispositivi impiantabili, pacemaker (PM), defibrillatori (ICD), dispositivi per la resincronizzazione cardiaca (CRT), loop recorder, prodotti dalle varie aziende sono in grado di memorizzare una quantità sempre maggiore di informazioni diagnostiche relative al funzionamento del dispositivo, all’incidenza di aritmie, a misure fisiologiche sullo stato del paziente e a indicatori della funzione cardiovascolare. Il controllo remoto consente una continua raccolta di informazioni relative allo stato clinico del paziente, e tecniche relative allo stato di funzionamento del dispositivo senza la presenza fisica dello stesso in ambulatorio. Non è da intendersi come un trattamento ma come un diverso modo di organizzare l’assistenza.

Tale sistema è particolarmente utile per i pazienti che hanno difficoltà di accesso alle cure per problemi geografici, di trasporto, di infermità e logistici. La raccolta delle informazioni può richiedere la partecipazione attiva o meno del paziente, a seconda del tipo di tecnologia utilizzata (dispositivo fisso o wireless). La continua monitorizzazione e analisi dei trend dei vari parametri clinici e tecnici ha lo scopo di attivare dei meccanismi di controllo e quindi facilitare il management del paziente. Tra gli obiettivi del controllo remoto c’é quello di ridurre l’utilizzazione del consumo di risorse sanitarie attraverso riduzione delle visite di controllo ambulatoriali, riduzione delle riospedalizzazioni, miglioramento della qualità di vita del paziente, maggiore efficienza nel management del dispositivo.

Una sorveglianza continua su base settimanale con allarmi in caso di eventi critici consente una reazione molto tempestiva in caso di malfunzione. È possibile monitorare infatti la carica e lo stato della batteria, le impedenze di pacing e di shock degli elettrocateteri, le variazioni del sensing e delle soglie di stimolazione. Infine l’analisi degli eventi aritmici trasmessi dal domicilio del paziente ci consente di identificare aritmie asintomatiche altrimenti non diagnosticabili quindi ci permette di agire precocemente garantendo il trattamento più sicuro e appropriato.

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