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Quelle notizie che non servono più

Quelle notizie che non servono più

Siamo invasi da notizie, tutto il giorno e tutti i giorni. Un bombardamento tossico, un sovraccarico informativo in cui si fatica a trovare il giusto filtro per selezionare le notizie false da quelle vere, le fonti più autorevoli e i contenuti più utili alle proprie necessità. Abbiamo il diritto di essere correttamente informati, ma quante delle notizie che ogni giorno ci raggiungono (anche senza il nostro consenso) ci servono realmente? Quali notizie, in mezzo al flusso dei social network, dei comunicati stampa e degli inforedazionali, degli articoli sponsorizzati e della pubblicità, sono veramente utili alla nostra capacità di comprendere il mondo che ci circonda?

Non abbiamo una risposta, purtroppo. All’inizio di quest’anno il team di giornalisti di Slow News scriveva che “Le news si sono trasformate in commodity. E poi sono diventate troppe. Le news, come molte altre sostanze, sono tossiche, se assunte con un flusso continuo e in maniera eccessiva”. Notizie come commodities, ovvero beni indifferenziati che possono essere ottenuti comodamente, offerti senza differenze di qualità in un mercato a cui tutti possono accedere. E che ormai non costano più nulla, per chi le consuma, e non rendono più nulla, per chi le produce.

L’avvento del giornalismo digitale e dei quotidiani di informazione online, da cui anche “La Valdichiana” ha cominciato il suo percorso più di quattro anni fa, e il loro connubio con i social network come Facebook, ha probabilmente dato una rapida accelerazione a questa situazione. La fruizione di internet è cambiata, seguendo l’evolversi della tecnologia: secondo gli ultimi dati Audiweb, nel maggio 2017 sono stati registrati 30,4 milioni di italiani online. La fruizione di internet da smartphone o tablet riguarda ormai il 60% della popolazione maggiorenne, con 26,5 milioni di utenti unici. Inoltre, l’accesso alle news online continua a cambiare: anche se è aumentato il numero di persone che usano il web per la lettura di notizie, giornali o riviste ( soprattutto tra i giovani della fascia 20-24 anni) con il 53,9% delle preferenze, su scala europea l’Italia rimane il fanalino di coda.

Quale futuro si prospetta quindi per una testata di informazione online, in una situazione di decrescente fiducia nei media? “La Valdichiana” è ormai diventato un magazine settimanale di approfondimento, ma la redazione ha sempre trattato le notizie locali attraverso altri prodotti editoriali e l’ecosistema sui social network, fino a diventare un punto di riferimento per il territorio. Qual è il modo corretto di affrontare le problematiche delle news online, quale modello di business intraprendere per perseguire del buon giornalismo e informare correttamente i lettori?

Durante i frenetici mesi di attività estiva abbiamo elaborato un progetto per rilanciare il modo di trattare le news online, investendo ancora di più nel giornalismo locale e nel servizio corretto e trasparente ai lettori. Prima di metterlo in pratica, però, abbiamo pensato di chiedere a voi un’opinione in merito. Quello che vi presentiamo è un breve questionario sull’informazione locale online: può essere compilato in un paio di minuti con le vostre opinioni sul modo di trattare le notizie e sulle abitudini di lettura sul web. Attraverso le vostre risposte cercheremo di elaborare una strategia migliore per fornirvi notizie sempre più accurate e puntuali, con un modello di giornalismo sostenibile e che sia veramente a servizio del lettore. Grazie fin da adesso per il vostro supporto!

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