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Ospedale di Nottola: in programma riorganizzazione interna

Ospedale di Nottola: in programma riorganizzazione interna

Firmato alla presenza dell’ Assessore Regionale Luigi Marroni, il protocollo di intesa per la riorganizzazione dell’ospedale di Nottola. Il presidente della Conferenza dei sindaci della Valdichiana, Andrea Rossi e il direttore generale della USL7 di Siena Nicolò Pestelli, hanno sottoscritto il documento stilato secondo le disposizioni della delibera regionale 1235/2012, che contiene le principali direttrici di azione per l’incremento dell’efficienza ospedaliera e il miglioramento nell’appropriatezza.

“Al termine di un confronto serrato ma costruttivo – ha commentato Andrea Rossi – siamo riusciti a trovare una sintesi efficace tra gli indirizzi regionali e le aspettative locali, che valorizzino e confermino le capacità assistenziali dell’ospedale di Nottola”.

“Anche se non indispensabile – ha detto Luigi Marroni – questo protocollo è stato voluto per condividere un percorso di riordino del sistema sanitario regionale che ha l’ambizione importante di realizzare risposte sempre più efficienti ed effettivamente modulate sugli attuali ed emergenti bisogni di salute della popolazione valorizzando le realtà professionali presenti”.

“I patti territoriali – ha aggiunto – sono un importante strumento per la gestione della programmazione sui territori che presentano delle peculiarità”.

Il documento, oltre a contenere un richiamo alla collaborazione con l’ospedale dell’Amiata, oggetto del protocollo firmato lo scorso marzo, si focalizza sulla riorganizzazione interna di Nottola a partire dal Pronto Soccorso per la presa in carico del paziente rispetto ai trattamenti e quindi più rispondente ad un modello per intensità di cure dell’ospedale fino al progetto “Area critica” che, pur essendo intesa come un’unica area per la presa in carico del paziente critico con elevato bisogno assistenziale, è di fatto composta da area intensiva, area subintensiva e posti letto di High care destinati a pazienti con instabilità clinica elevata ma non tale da richiedere una terapia intensiva o sub-intensiva. Da sottolineare il percorso della progettazione organizzativa della nascente Area critica che ha coinvolto fattivamente tutti i medici ed i responsabili di struttura raggiungendo così una piena condivisione del modello “per intensità di cure”.

I letti di maggiore complessità assistenziale di cardiologia, perciò, verranno integrati nella cosiddetta area critica, senza che questo metta in alcun modo in discussione l’identità e la specificità specialistica e professionale della Cardiologia, a cui rimarrà la responsabilità gestionale di tutto il processo cardiologico.

“L’Azienda – precisa il direttore Nicolò Pestelli – ha investito nei due stabilimenti ospedalieri coinvolti dalla riorganizzazione per intensità di cure, Campostaggia e Nottola, oltre un milione di euro che permetteranno un’assistenza più adeguata alle necessità dei pazienti, con la presa in carico anche di patologie più importanti.”

La riorganizzazione dei tre ospedali, peraltro già avviata, porta a nuovi ed aggiuntivi servizi ai cittadini di riferimento e ad una diversificazione delle prestazioni.

Sono già partiti i progetti sviluppati secondo il modello “focused hospital: l’ambulatorio per la cataratta ad Abbadia, le cui attività sono partite lo scorso dicembre che vanno ad aggiungersi alle già presenti attività presso l’ospedale di Nottola in cui sarà implementata anche la chirurgia oculistica, grazie alla convenzione con gli specialisti delle Scotte, che hanno anche il compito di trasferire competenze ai professionisti USL. Il protocollo prevede anche il progetto di ortopedia che sancisce l’istituzione di un equipe medica da Nottola all’Amiata per artroscopie ed altri interventi ambulatoriali.

Nottola sarà, infine, il punto nascita di riferimento per le donne amiatine: l’obiettivo è riportare i parti nell’ospedale più vicino, attraverso la diffusione e valorizzazione del percorso materno infantile che nell’ospedale chianino trova un punto di eccellenza, tanto da fare polo di attrazione dall’Umbria.

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