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Recuperato un bronzetto del II secolo a.C. del Museo Etrusco di Chiusi

Recuperato un bronzetto del II secolo a.C. del Museo Etrusco di Chiusi

I Carabinieri del Comando per la Tutela del Patrimonio Culturale hanno recuperato un bronzetto risalente al II secolo a.C. dal valore di 80mila euro e lo hanno riconsegnato al Museo Nazionale Etrusco di Chiusi. Il bronzetto, opera di un artigiano locale dell’epoca etrusca, venne rubato in epoca imprecisata nel corso di uno scavo clandestino ed è oggi restituito alla comunità di Chiusi e al suo museo.

La Figura maschile orante con patera, dell’altezza di 15 centimetri, viene infatti riconsegnata al Museo Etrusco di Chiusi dal Comandante del Nucleo dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale (TPC) di Udine, il Magg. Lorenzo Pella, alla presenza del Comandante Provinciale dei Carabinieri di Siena, Col. Nicola Ferrucci, del Direttore Regionale Musei della Toscana, dott. Stefano Casciu, del Sostituto Procuratore della Repubblica di Udine, dott.ssa Elena Torresin, e della locale Direttrice, dott.ssa Maria Angela Turchetti.

Il bronzetto, di eccezionale pregio e rarità, fa parte di una serie di esemplari limitati che derivano da una matrice a fusione unica, alcuni dei quali esposti nei musei d’Oltreoceano.

Figura maschile orante con patera,
bronzo, II sec. a. C.

Le indagini hanno accertato che il prezioso manufatto, del valore di mercato di 80mila euro, è stato prima commercializzato in Friuli e poi, dal 1998, da un antiquario in Veneto. Nel corso degli anni, l’opera è passata tra le mani di proprietari diversi, dal Friuli al Veneto e viceversa. Nel febbraio del 2019 è stata individuata dai Carabinieri del Nucleo TPC di Udine sul sito web di un’attività antiquariale friulana. In seguito alle verifiche effettuate in collaborazione con il Museo Nazionale Etrusco di Chiusi, la Procura della Repubblica di Udine ha emesso un decreto di sequestro dell’opera. Le analisi tecnico-scientifiche (microscopia ottica, analisi stilistica e comparazione con altri reperti della collezione museale) hanno ricondotto la produzione del bronzetto al territorio di Chiusi in epoca etrusca. Le indagini condotte dai Carabinieri, tuttora in corso, hanno portato alla denuncia di due esercenti per ricettazione e mirano a risalire alla filiera criminale.

Circostanze curiose riguardano questo bronzetto e due esemplari simili: nel n. 1° del “Bollettino delle opere d’arte trafugate” a cura del Comando dei Carabinieri per la Tutela del Patrimonio Culturale, un manufatto gemello figura tra le opere da ricercare, riconducibile al furto più importante subito dal Museo di Chiusi, avvenuto nel 1971. In quella occasione furono trafugati anche altri beni archeologici, parte dei quali è stata individuata nei decenni successivi in varie collezioni italiane e statunitensi. Ancora, un terzo bronzetto ellenistico, riconosciuto quale oggetto di furto perpetrato nel 1988, è stato restituito dall’Inghilterra all’Italia nell’ottobre 2018.

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