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Mens Sana in Corpore Chiana: Senso di colpa e alimentazione

Mens Sana in Corpore Chiana: Senso di colpa e alimentazione

Oggi con Mens Sana in Corpore Chiana e Virginia Lucherini parliamo di “Senso di colpa e alimentazione”. Come riuscire a raggiungere un’alimentazione e uno stile di vita sani non solo a livello fisico ma anche a livello mentale? Quali strategie possiamo adottare per evitare quel senso di colpa che sopraggiunge nel momento in cui sgarriamo? 

Virginia, partendo dalle sue esperienze, ci offre alcuni interessanti spunti:

“Spesso, in studio, mi sento dire che dopo aver mangiato una pizza, un dolce o fatto un aperitivo sopraggiunge il senso di colpa, specialmente nel periodo delle festività, quando i pasti fuori casa o il consumo di alcuni cibi eccessivamente calorici sono più frequenti.  

È vero che, alcuni cibi, specialmente quelli tipici del periodo festivo che si attraversa (il panettone e i vari dolcetti natalizi a Natale, i crogetti e le chiacchiere a carnevale, la ciaccia di Pasqua nel periodo pasquale, solo per fare alcuni esempi) sono estremamente calorici, ovvero contengono molte calorie a causa dei tanti ingredienti energetici al loro interno (zucchero, farina, uova, olio, burro, uvetta etc).
Ed è infatti buona abitudine limitarsi a delle quantità adeguate, evitando di fare abbuffate per tutto il periodo della festività, poiché questo comportamento porterebbe inevitabilmente ad un aumento della massa grassa, peggiorando così lo stato di salute generale. Inoltre, le abbuffate e un’alimentazione non controllata tendono a peggiorare lo stato di salute anche psicologico, non solo fisico.

Tuttavia, è anche vero che uno “sgarro” ogni tanto ci può stare, se questo viene fatto all’interno di uno stile di vita sano e di una alimentazione corretta ed equilibrata. Non sarà certo una piccola imprecisione a vanificare i propositi con cui si è intrapreso un percorso alimentare, né tanto meno a far prendere peso in modo considerevole né ad impattare in modo molto negativo sulla salute. 
Infatti è stato dimostrato che, all’interno di uno stile di vita sano in cui l’alimentazione è equilibrata e i nutrienti ben bilanciati, l’attività fisica è mantenuta costante nel tempo ed è presente un’assenza di patologie che richiedono indicazioni alimentari specifiche, una piccola ricompensa ogni tanto è ammessa e addirittura svolge un ruolo positivo sull’umore.

Per questo, quando la situazione lo rende possibile, cerco sempre di lasciare dei pasti liberi almeno una volta a settimana, magari scegliendo cibi sì più calorici ma di miglior qualità, con qualche trucchetto per la preparazione e anche per rendere più facile la digestione. Nella nostra Valdichiana è altamente probabile che la domenica si consumi un bel piatto di pici al ragù fatti in casa e non c’è nulla di sbagliato a patto che la quantità non sia esagerata, dato che a questo piatto sicuramente ne seguiranno altri.

Dopo il pranzo della domenica, dopo una cena fuori con pizza e dolci o un qualsiasi altro piatto considerato più pesante rispetto a quelli che si consumano durante la settimana, potrei suggerire di fare una bella passeggiata, in modo da smaltire più velocemente le calorie ingerite e allo stesso tempo evitare di rimuginare sul senso di colpa spesso dannoso”

Vi ricordiamo che come Virginia sottolineava in questo suo articolo di presentazione, l’alimentazione va di pari passo con la personalizzazione, non ci sono quindi azioni giuste o sbagliate per tutti. Le quantità vengono calibrate in base alla persona, alla storia e alle sue esigenze, come le metodologie di approccio al pasto. Motivo per cui anche il senso di colpa e le dinamiche con cui ci si approccia a quest’ultimo vengono qui trattate in maniera generale e sotto forma di consiglio più che di indicazione medica. 
Dobbiamo però dire che la passeggiata dopo un pasto è sicuramente una proposta che noi de La Valdichiana accettiamo più che volentieri, soprattutto tenendo conto delle varie possibilità di sentieri e itinerari che ci offre il nostro territorio!                   

“Un’altra cosa, che generalmente consiglio, è di inserire una piccola gratificazione culinaria a fine giornata o in un altro momento a scelta del paziente, proprio perché quel piccolo gesto può avere un effetto positivo al livello del sistema nervoso e permettere di far sentire bene sia il corpo che la mente, facilitando talvolta anche il sonno se assunto dopo cena. In tal modo si evita il temuto senso di colpa, ci si sente gratificati e allo stesso tempo viene mantenuta con più entusiasmo l’adesione al piano nutrizionale se si sta seguendo un percorso alimentare.”

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