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Il “freddo” concerto di Antonello Venditti a Siena

Il “freddo” concerto di Antonello Venditti a Siena

La nostra lettrice Roberta Pelligrini, venerdì 11 luglio, ha assistito al concerto di Antonello Venditti a Siena, nella suggestiva Piazza del Campo. Di seguito i suoi pensieri e la sua recensione al concerto.

“Spesso le decisioni si prendono all’ultimo minuto e all’ultimo minuto abbiamo deciso io e la mia amica Sandra di andare al concertone di Venditti. Partenza da Torrita alle 8,00. Arrivate in una imposteggiabile Siena abbiamo seguito la fiumara umana che sfociava in Piazza del Campo, ferme al palo davanti alle scaline dell’Onda.

Ce n’era di gente, di tutte le età, i nostalgici e i ragazzi, c’era una luna che illuminava quella meraviglia di Palazzo Comunale, sembrava di far parte di una cartolina e stranamente c’era anche un po di caldo, dato le temperature autunnali di questa estate diversa.

Venditti, eccolo, lui e il pianoforte, forse a volte un po’ polemico, ha tentato un feeling con il pubblico, ma vuoi per i personaggi ingessati posti sulle seggioline rosse davanti al palco, protetti da energumeni ragazzi del servizio di sicurezza, vuoi perchè quando parlava e raccontava la sua vita l’audio non collaborava affatto, la piazza è rimasta un pò freddina come la temperatura.

Nella prima parte lui e il pianoforte mi hanno fatto chiedere, ma perchè son qui e come me tanti altri; in molti hanno abbandonato il posto in piedi duramente conquistato, poi poi… il palco si è animato di musicisti e di ricordi di vita adolescenziale..

Struggente l’interpretazione di Lilly così attuale con tutti i suoi anni, cantava la piazza “Sara”, si alzavano i toni con “Sotto il segno dei pesci”, un nodo di nostalgia con “Ci vorrebbe un amico” dedicata al suo e nostro grande Lucio Dalla,ci stringevamo forte sulle note di ”Ricordati di me” urlavamo a squarciagola il must più must attualissimo per il periodo “Notte prima degli esami” personalmente anche per la recente scomparsa di Faletti (a cui una dedica si stava come il cacio sui maccheroni) rimanevamo un po allibiti quando il Venditti nazionale scendeva nei meandri di una sinistra degli anni 70 con i suoi raffronti all’odierna politica per poi riempirci il cuore e l’anima con “Settembre” con quel sax che avvolgeva Piazza del Campo di un’atmosfera irreale.

E allora, e allora all’una di notte con la piazza che andava via via diradandosi ero in attesa si in attesa di sentirla quella canzone che ha traghettato una generazione di adolescenti in una generazione di adulti, quella canzone che quando la senti ti prende nell’anima e ti trasporta in un mondo magico..sarei venuta anche a piedi per sentire quel sax, quelle parole, quei ricordi..e allora niente Venditti è sceso dal Palco i musicisti hanno iniziato a riporre gli strumenti, gli ingessati si son alzati dalle seggioline rosse, io Sandra ci siamo avvicinate al palco nella speranza che l’artista riscaldasse per un altro istante la notte senese, ma Alta Marea l’ho sentita da un cd”.

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