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Terapie ormonali e il trattamento degli effetti collaterali con l’alimentazione

Terapie ormonali e il trattamento degli effetti collaterali con l’alimentazione

Ottobre il mese della donna . Dopo la presentazione delle attività del progetto SMARTFOOD da parte di Lucilla Titta, Coordinatrice del Programma Smartfood IEO, il nuovo ’incontro si apre con il Dottor Giuseppe Curigliano, Direttore della Divisione di Sviluppo Nuovi Farmaci per Terapie Innovative IEO.

Dopo una breve presentazione riguardante le caratteristiche del tumore mammario e la sua progressione, sono state descritte le caratteristiche delle terapie utilizzate per cercare di sconfiggerlo soffermandosi soprattutto sugli effetti collaterali che queste tendono a causare nella donna.

L’utilizzo di terapia ormonale sostitutiva, caratterizzata dalla somministrazione di ormoni per un periodo di 5 anni molto spesso prolungato fino a 10, comporta nella donna una serie di effetti collaterali tra cui :
– Stanchezza cronica;
– Disturbi cognitivi;
– Alterazioni cardiovascolari, aumento valori di colesterolo e di trigliceridi;
– Aumento del peso corporeo;
– Disturbi psichici con alterazione della visione della propria immagine corporea e rischio di depressione;
– Aumento dei sintomi tipici della menopausa come caldane, sudorazione profusa anche durante le ore notturne, ecc.
– Aumento dei disturbi oste-articolari con maggior rischio di osteoporosi;
– Disturbi legati all’apparato riproduttivo con infertilità, secchezza vaginale;
A questi si vanno aggiungere molti altri effetti collaterali che sommati insieme tendono a peggiorare la prognosi per tumore al seno.

Per questo è indispensabile cercare di ridurli il più possibile questi effetti attraverso tre strategie:
1. Dieta sana ed esercizio fisico;
2. Ridurre il più possibile la depressione e lo stress, attraverso percorsi di psico-terapia e l’utilizzo di tecniche di rilassamento;
3. Cercare di far aumentare la consapevolezza della malattia.

Partendo da questi principi di primaria importanza è lo studio, in corso di realizzazione, dell’IEO in collaborazione con il distretto degli Agrumi di Sicilia Agrumi-Gel. Lo studio clinico ,rivolto a pazienti affette da tumore al seno image003endocrino responsivo e in trattamento con inibitori delle aromatasi, cerca di sfruttare gli effetti protettivi, dimostrati da studi scientifici sugli antociani (o antocianine), pigmenti presenti in diversi vegetali e nei frutti: gli effetti benefici si verificherebbero attraverso la soppressione della risposta infiammatoria, la protezione da malattie cardiovascolari e il controllo della proliferazione, differenziazione e soppressione tumorale. L’obiettivo è quello di valutare l’impatto di una dieta supplementata di antociani contenuti nel succo di arancia Moro sul metabolismo lipidico, sui livelli di marcatori coinvolti nei processi infiammatori e nella predisposizione a eventi cardiovascolari e sui sintomi legati al trattamento con letrozolo in donne in stato menopausale in trattamento con inibitori delle aromatasi.

A questo però vanno aggiunte delle modifiche alle proprie abitudini alimentari per cercare di ridurre le alterazioni a carico del sistema cardiovascolare, per questo di primaria importanza sono i consigli spiegati da Francesca Ghelfi, nutrizionista SmartFood nella parte finale dell’incontro. I fattori per mantenere in salute e migliorare il sistema cardiovascolare sono:

1. La qualità dei grassi. Come dicono le linee guida per una Sana Alimentazione Italiana (INRAN 2003): “Grassi: scegli la qualità e limita la quantità”. È indispensabile evitare il consumo di grassi saturi che oltre che in fonti di origine animali tra cui burro, strutto, panna, formaggi e affettati; si trovano in fonti di origine vegetale come burro di cacao, grasso di palma e olio di cocco. Studi hanno dimostrato che la sostituzione nella di grassi saturi con grassi monoinsaturi come olio extra vergine d’oliva, semi di sesamo, nocciole e olio di arachidi, è in grado di ridurre i livelli di colesterolo totale e trigliceridi, per questo se ne consiglia il consumo. Indispensabili in una dieta varia è quello di assicurarsi un adeguato apporto di grassi polinsaturi sia omega-6 che omega-3 di 5:1. Per gli acidi grassi omega-6 i rapporti attuali non indicano una carenza nella popolazione, a differenza degli acidi grassi omega-3 per questo si consiglia il consumo di semi di lino, noci, semi di soia (no OGM) o olio di soia spremuto a freddo e pesce azzurro. Importante è uno studio pubblicato recentemente dove sono stati messi a confronto pazienti divisi in 3 gruppi tutti sottoposti a seguire i principi della dieta mediterranea ma con differenze sostanziali nei diversi gruppi: nel primo era promosso il consumo di olio extra vergine d’oliva come unico grasso di condimento, nel secondo caso era promosso il consumo di noci e nell’ultimo caso i pazienti erano sottoposti a una riduzione del contenuto di grassi. Ciò che è emerso è una riduzione degli episodi cardiovascolari nel primo e secondo gruppi, dove il consumo delle quantità di grassi rimane alterato ma veniva promossa la qualità.

2. Aumentare il consumo di fibra alimentare, attraverso il consumo di cereali integrali, legumi (per almeno 3 volte a settimana), frutta e verdura. La fibra alimentare non è un nutriente, infatti non viene assorbita a livello del tratto gastro-intestinale ma è in grado di apportare una seri di importanti benefici. A livello gastrico aumenta il senso di sazietà con la creazione di una sorta di “gel”, che aumentando la distensione gastrica riduce il senso della fame, mentre a livello intestinale, fermentata dalla flora batterica intestinali, produce acidi grassi a corta catena in grado di ridurre il rischio di tumore al colon e a livello epatico, recentemente, è stata vista come in grado di ridurre la produzione endogena di colesterolo a livello del fegato. Studi hanno confermato gli effetti benefici della fibra a livello del sistema cardiovascolari, infatti la creazione di questo gel riduce a livello del tratto gastro-intestinale l’assorbimento di grassi con diminuzione dei livelli ematici di colesterolo totale, colesterolo LDL (colesterolo “cattivo”) e trigliceridi.

image0063. Aumenta il consumo di fitocomposti. Chiamati anche sostanze bioattive, i fitocomposti sono sostanze in grado di modulare numerose attività biologiche e importanti funzioni dell’organismo, come l’attività antiossidante e antinfiammatoria, la modulazione degli enzimi di detossificazione, la stimolazione del sistema immunitario, la modulazione del metabolismo ormonale, l’attività antibatterica e antivirale, ecc. che ritroviamo in frutta e verdura. Per questo come indicato nelle Linee Guida per una Sana Alimentazione Italiana (INRAN 2003) e le raccomandazioni del Ministero della Salute si consiglia di mantenere un consumo di frutta, verdura e ortaggi ad almeno 5 porzioni al giorno.

Questo perché in ogni alimento vegetale sono presenti uno o più fitocomposti che ne determinano anche la colorazione e la divisione in 5 gruppi:

1. Bianco (quercetina e composti solforati): aglio, cavolfiore, cipolla, finocchio, funghi, porro, sedano; mela, pera). 2.Verde (carotenoidi e glicosinolati): asparago, agretti, basilico, bietola, broccolo, carciofo, cavolo, cetriolo, cicoria, cime di rapa, indivia, lattuga, prezzemolo, spinaci, zucchine; olive, kiwi. 3.Rosso (antocianine, licopene): anguria, arancia rossa, fragola, ciliegia; barbabietola rossa, pomodoro, rapa rossa. 4.Giallo (flavonoidi e caroteni): albicocca, arancia, kaki, limone, mandarino, melone, nespola, pesca, pompelmo; carota, peperone, zucca. 5.Blu-viola (antocianine e caroteni): frutti di bosco, fico, prugna, uva nera; melanzana, radicchio.

4. Aumenta i livelli di attività fisica.

5. Mantiene il tuo peso nella norma.

Gli ultimi due punti verranno descritti in maniera approfondita nei prossimo eventi, con al presentazione di importanti studi scientifici.

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