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Valdichiana Salute: il vaccino contro il morbillo, un po’ di storia

Valdichiana Salute: il vaccino contro il morbillo, un po’ di storia

Il vaccino contro il morbillo: la madre di tutte le bufale

‘Hai cambiato le mutande? Perché se poi stai male e ti dobbiamo portare all’ospedale…’. Penso di non essere stato l’unico a essere perseguitato da questo monito da piccolo. Questo tipo di atteggiamento tradisce, per quanto utilizzato a scopo didattico-igienico, il sentimento di rispetto e considerazione che vigeva nella popolazione qualche anno fa. Oggi, invece, gran parte della società è scettica e mette in discussione gli avvisi e le conquiste che la scienza ha prodotto a favore di qualche “cyber-sciamano” in cerca di popolarità in rete e che probabilmente guadagna tanto quanto le così vituperate case farmaceutiche.

Perché ogni volta che il vostro computer o cellulare richiede un aggiornamento non nascono comitati di protesta che sostiene che l’antivirus faccia male o ne rallenta il computer?  Lungi da me paragonare la vita di un figlio alla manutenzione di un oggetto, ma il forte confronto spiega molto bene cosa intendo.

Cosa è cambiato da allora? Perché abbiamo totalmente perso la fiducia nei medici e nel mondo della sanità in generale?  In gran parte la risposta spetta ai socio-antropologi, e sicuramente coinvolge anche la rivoluzione culturale del ‘68  in cui sono stati contestati e abbattuti  gran parte dei modelli fino ad allora granitici: in paese le autorità erano il prete, il maestro, il dottore ed il maresciallo… qui le mie competenze finiscono e non posso aggiungere altro. Concludendo così, sarebbe molto comodo e come dire che se la gente non crede più ai dottori, è colpa della gente. Ma, a dirla tutta, i dottori qualcosa l’hanno combinata e in particolare quello che ha alzato il polverone più grosso è stato uno: Dr. Andrew Wakefield, gastroenterologo inglese (1).

Prima di addentrarci nella importantissima vicenda che ha condizionato l’intero mondo anglosassone e poi è giunta da noi, parliamo di come si muove la ricerca moderna. Ogni studioso che abbia un’intuizione o un sospetto su qualcosa, crea uno studio e poi si rivolge alle riviste specializzate per pubblicarlo. Gli studi sono di due tipi: prospettici e retrospettivi, i primi si prendono due gruppi di persone e si sottopongono a due differenti cure, si aspetta due mesi e si vede chi è guarito e chi no; quelli retrospettivi, molto più comuni e facili da eseguire per mille motivi, funzionano all’inverso, ci si guarda indietro dividendo i pazienti in base a chi è guarito e chi no, e si cerca di capire quali sono state le differenze che hanno portato alcuni alla guarigione e altri no. Ora, per assurdo, facciamo finta che io sia un medico in piena buona fede in cerca di gloria e clamore scientifico: creo uno studio retrospettivo sui malati di tumore che sono morti nel mio ospedale negli ultimi dieci anni e alla fine me ne esco dicendo che tutti quelli che sono morti di tumore bevevano acqua, almeno una volta al giorno. Capite bene, che da qui a dire che l’acqua fa male, il passo può essere molto breve.  Per fortuna ora gli studi scientifici non sono così semplicistici e banali, ma almeno avete un idea di come funziona.

Tornando alla storia il nostro carissimo Dr. Wakefield, dopo aver lavorato come consulente medico di famiglie con figli presunti danneggiati dai vaccini ed aver guadagnato $670,000 (2), nel 1998 pubblica sulla autorevole rivista inglese “The Lancet” uno studio (3) in cui descrive una nuova forma di autismo legata alla vaccinazione Morbillo Parotite e Rosolia MMR e segue nel 2000 un altro articolo in cui  sospetta che non ci siano state sufficienti prove sul vaccino MMR. (4).

Essendo articoli del 1998 e del 2000 su riviste specializzate, dal momento che internet non era ancora così popolato dai social media come oggi, c’è voluto lo zampino della televisione perché questi articoli facessero il grave danno; così, dopo una conferenza stampa televisiva, è scoppiata una vera e propria crisi di salute pubblica in Inghilterra e negli Stati Uniti. Se in America, nonostante i dibattiti e le disquisizioni di opinionisti in TV, non hanno provocato gran danno sulla salute pubblica, in Inghilterra invece, da un tasso di vaccinazioni del 91% nel 1998 si è passati all’80% nel 2003, e da allora non sono più stati raggiunti i livelli di immunizzazione di gregge (5).

Il panico e l’isteria si sono ben presto diffusi su tutto il Regno Unito e nuovi focolai di morbillo sono ricomparsi con maggior frequenza e violenza; nel 2002 in Irlanda 100 bambini sono stati ospedalizzati con gravi complicanze respiratorie e cerebrali del morbillo e di questi 3 sono deceduti per encefalite morbillo, un altro caso di decesso da morbillo si è registrato anche nell’epidemia del 2006 in Inghilterra sempre per complicanze del morbillo (6).

Ovviamente visto il polverone alimentatosi, altri autori si sono cimentati nell’arduo compito di trovare un collegamento tra vaccino per il morbillo ed autismo:

  • 7 studi prospettici Americani; 2 studi ecologici Americani; gli istituti di Gran Bretagna, Danimarca e Giappone   ***
  • 2 studi finnici °°°

Nessuno di questi autori è riuscito a trovare un collegamento scientificamente valido tra vaccino MMR e autismo. E la cosa sorprendente è che sono riusciti a farsi pubblicare, perché anche le riviste scientifiche hanno da guadagnare e se proponi uno studio che non dimostra nulla, tendenzialmente viene rifiutato a scapito di qualche altro articolo che dimostra invece una correlazione su qualcosa.

Nel 2004 nella comunità scientifica mondiale non c’era più alcun dubbio:  ‘nessun nesso tra vaccini ed autismo’. Tuttavia il danno ormai era fatto, erano gli anni di internet, le notizie hanno iniziato a circolare veloci senza filtri e senza censori.

Uno studio del 2010 denuncia che il 10% dei genitori nega almeno un vaccino ai propri figli per credenze (7), avete bene in mente cosa è successo alle nostre latitudini e cosa sta succedendo in questi giorni.  E cosa è successo al nostro paladino eroe Dr. Wakefield? È venuto fuori che non era così immacolato e in buona fede, ma che era bensì in combutta con una casa farmaceutica rivale a quella del vaccino appena uscita per promuoverne una nuova versione, quindi voleva soltanto screditarlo per favorire la casa farmaceutica per la quale stava segretamente lavorando e così facendo è finito con lo screditare la credibilità di tutto il sistema. Inoltre il nostro ‘eroe’ è stato trovato insieme ad altri due co-investigatori colpevole di cattiva condotta etica e medica. Alla fine delle indagini il General Medical Council ha raccomandato la revoca della licenza medica al Dr. Wakefield. (8) (9)

Nel 2010 la rivista “The Lancet” ha cancellato formalmente l’articolo del 1998 (10).  La comunità scientifica ha reagito prontamente ed energicamente a un grave inciampo, ma l’opinione pubblica è ormai distratta e non più attenta alle rettifiche e revisioni. Sono convinto che molti degli scettici e dubbiosi italiani non conoscano minimamente questa storia.

“La scienza non è democratica e non ammette opinioni, solo fatti certi”.

Bibliografia:

(1) Dennis K Flaherty. The Vaccine-Autism Connection: A Public Health Crisis Caused by Unethical Medical Practices and Fraudulent Science, Ann Phannacother 2011;45:1302-4.Published Online, 13 Sspt 2011. theannals.com. DOl 1O.13451aph.1 0318

(2) Deer B. How the case against the MMR vaccine was fixed. BMJ 2011; 342:c5347.

(3) Wakefield AJ, Murch SH, Anthony A, et al. Ileal-lymphoid-nodular hy- perplasia,non-specific colitis,andpervasivedevelopmental disorderin children. Lancet1998;351:637-41.

(4) Wakefield AI, Montgomery SM. Measles, mumps, rubella vaccine: through a glass,darkly. Adverse DrugReact Toxicol Rev2000;19:265-83.

(5) Fine PE. Herd immunity: history, theory, practice. Epidemiol Rev 1993; 15:265-302.

(6)OffitPA.Autism’sfalseprophets:badscience,riskymedicine,andthe searchforacure.NewYork,NY: ColumbiaUniversityPress,2008:24.

(7) FreedGL,ClarkSJ,ButchartAT, SingerDC,DavisMM.Parental vac- cine safetyconcerns in 2009. Pediatrics 2010;125:654-9.

(8) General Medical Council. Fitness to practise panel hearing 28 January 2010. http:// www.casewatch.orglforeignlwakefieldlgmc_findings.pdf (accessed 2011 May 11).

(9) General MedicalCouncil. Determination on serious professional miscon- duct (SPM) and sanction. http:// www.gmc-uk.orglWakefield_SPM_ and_SANCTION.pdC)2595267.pdf (accessed 2011 May 12).

(10) Retraetion-neal-lymphoid-nodularhyperplasia,non-specificcolitis,and pervasive developmental disorder in children. Lancet2010;375:445.

***( DeStefanoF,ThompsonWW.MMRvaccineand autism:an updateof the scientific evidence. ExpertRev Vaccines 2004;3: 19-22. ; DeWildeS, Carey 1M,Richards N, Hilton SR, Cook DG. Do children who become autistic consult more often after MMR vaccination?Br J Gen Pract2001;51:226-7. ; FarringtonCP,MillerE,TaylorB.MMRandautism:furtherevidence against a causalassociation. Vaccine 200I; 19:3632-5.; Madsen KM, HviidA, Vestergaard M, et al. A population-based studyof measles, mumps, and rubella vaccination and autism. N Engl J Med 2002;347:1477-82.; MakelaA,NuortiJP,PeltolaH.Neurologicaldisordersaftermeasles- mumps-rubella vaccination. Pediatrics 2002;110:957-63.; Takahashi H, Suzumura S, Shirakizawa F, et al. An epidemiological study on Japanese autism concerning routine childhood immunization history. Jpn J InfectDis 2003;56:114-7.; TaylorB,MillerE,FarringtonCP,etal.Autismandmeasles,mumps, and rubella vaccine: no epidemiological evidence for a causal associa- tion.Lancet 1999;353:2026-9.; DalesL,HammerSJ,SmithNJ.TImetrends inautismandinMMRim- munization coverage in California. JAMA 2001 ;285: 1183-5.; Kaye JA, del Mar Melero-Montes M, Jick H. Mumps, measles, and rubellavaccineand the incidence of autismrecordedby generalpracti- tioners: atimetrendanalysis.BMJ2001;322:460-3.)

°°°(Patja A, Davidkin I, KurkiT, KallioMI, Valle M, PeltolaH. Seriousad-verseeventsaftermeasles-mumps-rubella vaccination duringa fourteen- year prospective follow-up. PediatrInfectDis J 2000;19:1127-34.;  PeltolaH, Patja A, LeinikkiP,Valle M, DavidkinI, PaunioM. Noevi- dencefor measles, mumps,and rubellavaccine-associated inflammatory bowel disease or autism in a 14-year prospective study. Lancet 1998; 351:1327-8.)

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