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Filodrammatica di Sinalunga, fenomenologia di una passione

Filodrammatica di Sinalunga, fenomenologia di una passione

Nel gergo teatrale inglese, spesso, si parla di Sindrome di Rochester, intendendo con questo epiteto quella dinamica pischica ed emotiva per la quale, coloro che fanno parte di compagnie teatrali e lavorano per settimane – o mesi – ad uno spettacolo, nel momento in cui questo si conclude, la fine delle prove e dei balzi sopra le tavole dei palchi producono un vuoto ritmico, un’assenza per la quale si avverte l’urgenza di ‘ricominciare’, tornare a fare prove, allestimenti, scenografie. Forse è questo germe, questo riflesso sentimentale incondizionato, che da decenni spinge il gruppo Filodrammatica di Sinalunga al lavoro, sempre più raffinato, volto alla realizzazione di allestimenti per spettacoli, il cui successo comprova – e appaga – l’impegno di questo collettivo, che conta oggi più di quaranta elementi attivi nei vari comparti artistici.

Il gruppo “filodrammatico” a Sinalunga, esisteva già alla fine degli anni Trenta, nato in seno all’Opera Nazionale del Dopolavoro, che rappresentava – insieme alle attività sportive – l’unico grande aggregatore culturale artistico del borgo della Valdichiana. Purtroppo, dagli anni Quaranta, e nel periodo della ricostruzione, nel dopoguerra, la Filodrammatica di Sinalunga si sfilacciò, perdendo le sue potenzialità di collettore sociale ed educativo. Il teatro Ciro Pinsuti, e le attività della Filodrammatica, vissero un periodo di silenzio quasi assoluto, finché nel 1973, un gruppo di giovani, recupera l’assetto del gruppo teatrale e getta le basi per quelli che saranno i primi allestimenti della produzione sinalunghese: è di quell’anno un “Sarto per Signora” di Feyedeau, con la regia di Valeria Nardi. Durante gli anni Ottanta, poi, sotto le regie di Antonio Bracciali e Roberto Longi, si portano in scena commedie brillanti, ma anche testi di rilevante impegno, tra cui si annoverano le firme di Pirandello, Fo e De Filippo.

Nel 1993 la Filodrammatica si costituisce come Associazione Culturale, denominata “Sinalunga Storia e Cultura”, e verte il piglio delle proprie produzioni verso la rievocazione di temi storici locali. Si succedono così, lungo gli anni Novanta, allestimenti all’aperto a tema meramente storico, per i quali molto spesso è stata sfruttata Piazza Garibaldi, a Sinalunga. Ne sono esempi il Messer Piero Biancalana, sull’eroico cittadino sinalunghese che, messosi a capo di una rivolta popolare, riuscì a respingere le truppe spagnole al soldo di Cosimo I de’ Medici, o la rievocazione biografica del celebre brigante del XIV secolo Ghino di Tacco, nonché il Povero Diavolo o I Cacciaconti. Allestimenti, questi, per i quali la Filodrammatica stabilì un sodalizio con il regista e sceneggiatore fiorentino Massimo Masini, il quale – come molte altre esperienze in Valdichiana – fondava il suo lavoro sulle operazioni di coinvolgimento diretto di tutte le porzioni di tessuto sociale della comunità, lasciando interagire le varie competenze di ognuno. Di Masini sono anche gli allestimenti frutto dei corsi di teatro, tenuti dal 1994 al 1996, presso il teatro Ciro Pinsuti di Sinalunga, che fanno confrontare i giovani sinalunghesi con testi classici del teatro internazionale: da Ionesco a  Checov, da Schwarz a Campanile.

È nel 2000 che la direzione passa nelle mani del prof. Marco Mosconi, già forte di una consapevolezza registica ed educativa affinata in anni di laboratori e allestimenti con ragazzi delle scuole medie di Sinalunga. È con la direzione di Mosconi che le scelte artistiche vengono improntate verso la commedia musicale e il musical americano.

Il primo balzo numerico della compagnia si registra nel 2003, quando, per la messa in scena di Aggiungi un Posto a Tavola vengono impiegati venticinque attori, che si cimentano su prosa, canto e ballo. Da questa esperienza la linea “commediografica” di “Garinei e Giovannini” porta la compagnia a confrontarsi con gli impegnativi testi e partiture di Rugantino, nel 2005, e successivamente anche con Alleluja Brava Gente, nel 2009, per il quale il ricavato di tre delle repliche è stato devoluto ai terremotati de l’Aquila dello stesso anno. Nel 2007 la compagnia affronta anche il grande musical americano con Grease, a cui seguirà Il Re Leone, nel 2011, e Mamma Mia, nel 2013. Del 2007 è anche la riduzione della prosa di Frankenstein Junior, di Mel Brooks, che dimostra la poliedricità, sia registica che attoriale, del gruppo. Nel maggio 2015, poi, debutta il musical Forza Venite Gente, di Michele Paulicelli, incentrato sulla figura di San Francesco.

La compagnia continua a portare in giro repliche e produrre nuovi allestimenti, con un ritmo di lavoro che non suona eccessivo definire “professionale”. Ad aprile 2017, e in replica lungo l’autunno incipiente, la compagnia ha portato – e porterà – in scena Sisters Act, tratto dall’omonimo film di Emile Ardolino, sempre con la regia di Marco Mosconi e con le coreografie di Maria Stella Poggioni.

Da quindici anni, la Filodrammatica Sinalunghese, riempie i teatri, porta avanti un progetto di produzione ‘dal basso’, completamente indipendente. Ogni spettacolo conta decine di repliche, riprese anche a distanza di anni, tanto grande è l’affezione la richiesta nei confronti di questi classici della commedia musicale. Frequenti sono le collaborazioni con le associazioni di volontariato, con repliche finalizzate al sostegno economico delle stesse.

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