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Nuovo stabilimento SVI SpA a Lucignano, sviluppo ed avanguardia in Valdichiana

Nuovo stabilimento SVI SpA a Lucignano, sviluppo ed avanguardia in Valdichiana

Il progetto, avviato nel 2009 ha richiesto un lungo iter burocratico ed amministrativo, ma in questi giorni è ufficiale la partenza dei lavori per la realizzazione del nuovo stabilimento SVI SpA.

La società SVI SpA comunica che se tutto procederà secondo i piani di fabbricazione, nei primi mesi dell’anno 2016 la prima parte del nuovo stabilimento di mq. 10.000 sui 16.000 mq. previsti in totale, potrà iniziare a funzionare e la produzione gradualmente verrà trasferita da Città di Castello a Lucignano.
Nonostante le difficoltà incontrate la SVI SpA ha caparbiamente perseguito nell’intento di realizzare uno stabilimento,all’avanguardia in Italia, per la produzione di mezzi d’opera ferroviari per la costruzione e la manutenzione dell’infrastruttura ferroviaria di cui la SVI SpA è leader in Italia ed tra i primi costruttori nel mondo,per i veicoli dedicati alla catenaria ( sistema di conduttori aerei per la trazione elettrica ferroviaria ).

image004Con il nuovo stabilimento la SVI SpA si prefigge di ampliare la propria gamma di produzione puntando su veicoli di grandi dimensioni (veicoli a carrelli ) che oggi per mancanza di struttura produttiva adeguata nei due siti produttivi di cui dispone in Umbria, a San Giustino e Città di Castello e per la mancanza di collegamento diretto con binari alla Rete Ferroviaria Italiana, rende di fatto impossibile lo sviluppo di tale produzione che invece è molto richiesta all’estero.

Grazie al nuovo stabilimento di Lucignano, che verrà connesso ferroviariamente alla Rete Ferroviaria Nazionale, tramite la linea Arezzo-Sinalunga gestita da RFT, sarà possibile avviare quelle produzioni di veicoli di grandi dimensioni per competere nel mercato globale, alla pari con i costruttori già presenti e strutturati in maniera adeguata.

La proprietà della SVI SpA si pone come obiettivo, con questo nuovo stabilimento, di portare l’organico da 65 a 80-100 unità in pochi anni, raggiungendo rapidamente gli obbiettivi previsti nel piano industriale.
Questo può rappresentare per la Val di Chiana una interessante prospettiva di sviluppo in controtendenza con la deindustrializzazione del territorio che in questo momento è in atto.

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