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Rinasco per Ubuntu: progetti di sviluppo sostenibile tra la Valdichiana e il Burundi

Rinasco per Ubuntu: progetti di sviluppo sostenibile tra la Valdichiana e il Burundi

Prosegue la storia di Dufatanemunda, la cooperativa sociale che unisce un piccolo villaggio del paese africano del Burundi alla Valdichiana: un progetto di sviluppo locale sostenibile che vi raccontiamo fin dal suo inizio, attraverso le iniziative di raccolta fondi e il costante aggiornamento sulle attività svolte a Vugizo dalla cooperativa.

Il progetto si è arricchito da qualche mese con la fondazione di una nuova associazione a supporto della cooperativa: “Rinasco per Ubuntu”, un’associazione di promozione sociale costituita in Valdichiana nel 2021 con l’obiettivo di fornire un aiuto concreto allo sviluppo sociale dei villaggi di Vugizo e Kamenge in Burundi, attraverso il miglioramento dei metodi di coltivazione e delle strutture scolastiche. L’associazione nasce quindi come supporto locale per sostenere le attività della cooperativa Dufatanemunda e tutte le altre iniziative collegate in Burundi, cercando di trasferire le più moderne tecniche e conoscenze agrarie, realizzando laboratori didattici e impianti sportivi per la comunità locale.

Per conoscere meglio le attività svolte in questi mesi, ho intervistato i responsabili dell’associazione. Oltre ad Athanase Tuyikeze (che conosciamo già dall’inizio della cooperativa) ci sono altri giovani agronomi del nostro territorio: Mattia Mazzetti, Alessio Gorini, Alessandro Ganozzi. Lavorano a Montepulciano e dintorni, presso aziende agricole, vivaistiche o vitivinicole del nostro territorio, e hanno deciso di unire le forze per questo progetto, all’insegna della sostenibilità e della solidarietà.

“La nostra associazione era già attiva al nord del Burundi, ma dallo scorso anno abbiamo spostato l’attenzione anche al sud, nel villaggio di Vugizo, grazie all’esperienza di Athanase e della cooperativa Dufatanemunda – racconta Mattia – Si tratta di una sfida molto più grande, la zona è impervia, più complicata dal punto di vista logistico. Il nostro obiettivo è quello di rendere autonoma la cooperativa, migliorando le tecniche agricole e collegando i vari settori, per rendere le persone autonome dal punto di vista economico e rendere un po’ meno difficoltosa la loro vita.”

I quattro membri dell’associazione sono tornati di recente da un nuovo viaggio in Burundi, che si è svolto nel corso delle prime due settimane di febbraio 2022, appena le normative sanitarie lo hanno permesso. Durante questo periodo sono riusciti a realizzare un sistema di irrigazione, portando l’acqua nella cooperativa e migliorando le tecniche di concimazione.

“Siamo tornati a Vugizo e la filosofia è rimasta quella che abbiamo raccontato fin dall’inizio – spiega Athanase – Quest’anno è stata la realizzazione di un sogno, ovvero portare la conoscenza agraria italiana e internazionale in Burundi. Abbiamo coinvolto persone con specializzazioni diverse, è stato un viaggio molto emozionante.”

L’emozione scaturita da questo viaggio è stata evidente nel corso dell’intera intervista: i ragazzi sono sembrati veramente toccati dal viaggio in Africa, a livello personale, ricevendo un arricchimento interiore da parte delle persone di Vugizo che è difficile restituire. Vivere un’esperienza che distacca dalla realtà quotidiana, attiva pensieri e istinti magari dimenticati, portando a riflettere su quante cose diamo per scontate. Durante il viaggio i quattro ragazzi hanno lavorato a stretto contatto con le persone del posto, hanno condiviso lavoro e fatica, creando legami indissolubili.

“Ho sempre pensato che il nostro vero contributo che possiamo dare – spiega Alessio – da persona che vive in un paese in cui non manca niente, è portare un po’ di praticità, esperienza a questi popoli che hanno sofferto di una erosione molto forte dal punto di vista sociale, penso che sia una sorta di dovere, se possiamo dare questo contributo. Sono andato in Burundi senza troppe aspettative ma è stata una cosa che non rimpiango assolutamente.”

“A noi non manca niente, diamo per scontato alcune cose come apri il rubinetto ed esce l’acqua – continua Mattialì cose basilari non ci sono, ci sono molti problemi, nel mio piccolo mi sentivo di dare un contributo, quando vai lì ricevi qualcosa che non puoi toccare, ricevi qualcosa che non te lo spieghi, ti arricchisce, ti fa pesare le cose che hai qui. Quindi è stato un viaggio di arricchimento personale, capisci quante cose inutili hai, quanto tempo hai perso, quanta importanza devi fare a piccole cose.”

Nel corso del viaggio in Burundi i membri dell’associazione “Rinasco per Ubuntu” hanno anche lavorato alla realizzazione di un compost, molto importante in quelle zone: si tratta di un terreno che viene dilavato dalle piogge, quindi risulta essenziale l’apporto di sostanza organica. Attraverso uno scambio di conoscenze e tecniche con gli agronomi della cooperativa è stato possibile spiegare come effettuare un compost in maniera corretta, dare suggerimenti sulla temperatura e sulla realizzazione, tenendo conto delle caratteristiche del suolo e del clima tropicale.

“Ognuno deve trovare ricetta per propria agricoltura, non andiamo in Burundi con la presunzione di trasferire conoscenze adatte a nostra agricoltura alla loro – continua a spiegare Alessio – ci siamo limitati a dare linee guida per evitare errori. Quando penso al Burundi mi viene in mente il concetto di erosione, che racconta bene ciò che succede al Paese: purtroppo c’è erosione sociale, c’è erosione del sistema di raccolta e riproduzione delle sementi, e poi una grande erosione dei suoli, dovuta all’orografia difficile e al clima particolare, dove se non si mettono in pratica tecniche di gestione attente si rischia di perdere la fertilità dei suoli in brevissimo tempo.”

In una situazione del genere il compostaggio diventa un elemento fondamentale per stimolare e mantenere la fertilità dei suoli: avere a disposizione ottima materia organica, grazie alla presenza di allevamenti domestici, è un punto di partenza fondamentale. L’associazione “Rinasco per Ubuntu” si è quindi impegnata per favorire la fertilità del terreno, supportando la cooperativa Dufatanemunda per capire i loro metodi di coltivazione, porre attenzione a modelli agricoli più sostenibili.

Per il futuro, l’associazione sta cercando di ottenere dei finanziamenti europei attraverso bandi dedicati, presentando alcuni progetti di agricoltura e sviluppo sostenibile. Inoltre è in programma la sistemazione delle stalle della cooperativa, per allevare capre e pollame. Di fondamentale importanza sarà il progetto di conservazione delle sementi e degli eccessi di produzione: quando c’è abbondanza di un prodotto agricolo, conviene trasformarlo per migliorare la conservazione, oppure rivenderlo in un momento più conveniente per il mercato. Infine l’obiettivo è quello di far capire agli agricoltori di Dufatanemunda il loro fondamentale ruolo di custodi del territorio, l’importanza di salvaguardare le piante autoctone e di riutilizzare tutto.

Per quanto riguarda il nostro territorio, la “Rinasco per Ubuntu” si sta impegnado per attivare il Patto di Amicizia tra il Comune di Vugizo e il Comune di Montepulciano: una forma di gemellaggio che possa consentire un miglioramento dei rapporti e degli scambi, anche a livello sociale e culturale. Il rapporto sempre più stretto tra la cooperativa Dufatanemunda a Vugizo e l’associazione in Valdichiana potrebbe inoltre favorire scambi di prodotti tra i due territori, come per esempio avocado, ananas e caffè.

Che cosa possiamo fare per sostenere Dufatanemunda? Si può ovviamente donare, partecipare alla raccolta fondi per i vari progetti, ma la cosa più importante è sostenere l’associazione anche a livello personale. Come hanno ben chiarito i membri della “Rinasco per Ubuntu”, il contributo economico è sicuramente utile, ma anche il supporto delle persone del territorio e la partecipazione.

“Non è scontato realizzare le attività in Burundi, è difficile organizzare un lavoro e un cantiere, non è solo questione di costo ma serve un supporto attivo di persone disponibili a venire a dare contributo – spiega Mattia – Ogni aiuto è ben accetto, per far vedere che le risorse sono usate bene e in maniera trasparente. Abbiamo bisogno di sostegno, di idee e progetti, non solo da parte di agronomi ma di tutti. Anche nelle piccole cose, con aiuti nella contabilità e nella burocrazia associativa, organizzazione del viaggio, sembrano cose scontate ma possono sempre far comodo per realizzare tutti questi progetti.

Per sapere di più:

www.rinascoperubuntu.org

rinascoperubuntuaps@gmail.com

Per donare e sostenere i progetti:

– tramite bonifico bancario con versamento nel c/c intestato a Rinasco per Ubuntu Aps

IBAN: IT 21 V 03069 09606 1000 0017 8015

Causale: contributo volontario

– oppure con PayPal attraverso la piattaforma “Rete del Dono”

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