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La provincia di Siena in zona rossa da sabato 27 febbraio

La provincia di Siena in zona rossa da sabato 27 febbraio

A partire da sabato 27 febbraio scatta una zona rossa per l’intera provincia di Siena, così come per quella di Pistoia. Una sorta di “lockdown locale” dovuto all’aumento dei contagi dovuti alle varianti (inglese e brasiliana) che rischiano di creare focolai ancora più gravi. Si tratta quindi di una misura preventiva che durerà fino a domenica 7 marzo, salvo proroghe o peggioramenti del contagio in tutta la regione.

Oltre alle misure già previste per la regione Toscana, che si trova attualmente in zona arancione, per tutti i comuni della provincia di Siena varranno quindi le regole specifiche per le zone rosse e nello specifico:

Per le regioni che rientrano nella zona rossa, caratterizzata dal livello più alto di gravità sulla base dello “scenario di rischio di tipo 4” elaborato dall’ISS, si attivano le seguenti restrizioni aggiuntive:

  • Vietato ogni spostamento in entrata e in uscita, e ogni spostamento all’interno dei territori, salvo che per motivi di lavoro, salute o necessità. Sono comunque consentiti gli spostamenti necessari allo svolgimento della didattica in presenza, il rientro presso il proprio domicilio, abitazione o residenza, il transito verso regioni con classe di rischio inferiore;
  • Non sono consentiti gli spostamenti giornalieri verso abitazioni private nei limiti consentiti dalle zone gialle e arancioni;
  • Sospese le attività commerciali al dettaglio, fatta eccezione per le attività di vendita di generi alimentari e di generi di prima necessità indicate nell’allegato 23 (pg.197). Sono chiusi i mercati, salvo le attività dirette alla vendita di soli generi alimentari. Restano aperte le edicole, i tabaccai, le farmacie e le parafarmacie;
  • Sospese le attività dei servizi di bar e ristorazione. Resta consentita la consegna a domicilio e l’asporto fino alle ore 18, con divieto di consumazione sul posto o nelle adiacenze;
  • Sospese le attività di servizi alla persona, fatto salvo per lavanderie, pompe funebri, barbieri e parrucchieri;
  • Chiusura di musei, biblioteche e altri istituti di cultura, gli archivi, i parchi archeologici e i complessi monumentali;
  • Sospese tutte le attività sportive e atletiche, gli eventi e le competizioni, anche nei centri sportivi all’aperto. Restano consentiti soltanto gli eventi e le competizioni sportive riconosciuti di interesse nazionale dal CONI e dal CIP.
  • Consentito lo svolgimento di attività motoria individuale presso la propria abitazione e lo svolgimento di attività sportiva esclusivamente all’aperto e in forma individuale;
  • Lo svolgimento di attività didattica in presenza è consentito soltanto per le scuole dell’infanzia e per il primo anno delle scuole medie (secondaria di primo grado), negli altri casi è obbligatorio predisporre la teledidattica;
  • Sospesa la frequenza delle Università e delle Istituzioni di alta formazione artistica musicale e coreutica, fermo in ogni caso la possibilità di proseguire le attività a distanza.

Il provvedimento è stato annunciato dal Presidente Eugenio Giani nella serata di giovedì 25 febbraio e confermato dall’assessore alla sanità Simone Bezzini:

“Da settimane stiamo monitorando costantemente, con grandissima attenzione, la situazione relativa alla ripresa del contagio in Toscana. Nelle ultime cinque la curva epidemiologica è tornata progressivamente a crescere e le intense attività di sequenziamento hanno evidenziato la presenza di varianti nella nostra regione. Ciò è anche legato al fatto che confiniamo con l’Umbria, che presenta una situazione molto critica, con una concentrazione particolarmente elevata di varianti. Se già si stava valutando l’opportunità di interventi mirati, quando ieri mattina abbiamo visto il numero di contagi, 1374, con un incremento di circa 500 casi rispetto al giorno prima, ci siamo detti che era il momento di agire in modo risoluto. Un film già visto che nessuno ha voglia di rivivere. Ci siamo confrontati con i tecnici del dipartimento sanità, con le aziende sanitarie, con l’Agenzia regionale di sanità e tutte le strutture preposte. Il Presidente Giani ha quindi maturato la giusta idea che fosse necessario agire subito, in chiave preventiva, introducendo alcune restrizioni almeno nelle aree che presentano indicatori di rischio più problematici. Tra queste, sicuramente la provincia di Pistoia, per l’elevato numero di casi, e quella di Siena, con un numero di casi positivi leggermente più basso, seppur elevato, ma dove è stata registrata la maggior presenza di varianti nella nostra regione. Il Presidente ha giustamente attivato un confronto con i sindaci delle province di Pistoia e Siena, i quali hanno mostrato grande consapevolezza e responsabilità e condiviso la necessità di intervenire in modo rapido e risoluto.”

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