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Guerra e campagna: i libri di Graziano Buchetti

Guerra e campagna: i libri di Graziano Buchetti

Graziano Buchetti è un autore di libri che vive a Valiano di Montepulciano: autore, ci tiene a precisare, non scrittore di professione. Classe 1953, una vita passata in banca come impiegato e come direttore, ha scoperto nel corso degli anni una passione per la scrittura, con storie legate al passato del nostro territorio e due grandi elementi caratteristici: la vita delle famiglie contadine nelle campagne e la Prima Guerra Mondiale.

Ho incontrato Graziano Buchetti per una lunga chiacchierata nella sua abitazione di Valiano, dove è tornato a vivere dopo la pensione e una vita passata tra Siena e Firenze, perché i suoi libri hanno avuto un buon riscontro di pubblico nei paesi confinanti. Ero quindi curioso di capire come nascessero i suoi romanzi, che sono particolarmente apprezzati per la ricostruzione storica e l’utilizzo di aneddoti realmente accaduti.

graziano buchetti
Graziano Buchetti con la moglie, dopo aver ricevuto un premio letterario

“Disertore per amore” è il titolo dell’ultimo libro di Graziano Buchetti, ispirato alle avventure militari e sentimentali di una persona realmente esistita, basato su racconti di reduci e loro nipoti: l’amore per la storia del territorio agreste della Toscana si sposa con le drammatiche vicende della Grande Guerra. Graziano ha deciso di pubblicarlo con una casa editrice di Viterbo, dopo alcune esperienze di autopubblicazione e con altre case editrice locali.

“Non è facile arrivare a una grande casa editrice – mi spiega – non ti prendono nemmeno in considerazione, se non hai un agente o un aggancio all’interno. Per quest’ultimo romanzo mi sono rivolto ad alcune case editrici che ho trovato su internet, tralasciando tutte quelle che chiedono un contributo economico all’autore, perché non mi ispirano fiducia. La Nuova Stampa Alternativa di Viterbo mi ha dato subito attenzione, dopo alcune correzioni mi hanno chiesto di firmare il contratto. Hanno apprezzato lo stile, un libro fresco e scritto in modo diverso. È proprio vero, non sono uno scrittore né gioco a farlo, mi diverto a scrivere e sono contento che queste storie possano essere apprezzate.”

Il primo romanzo lo pubblicò in autonomia, e fu una scelta tormentata. Iniziò a scrivere con un articolo per un il giornalino della sua scuola agraria, un pezzo dedicato agli ex alunni che venne particolarmente apprezzato. L’articolo parlava della vita di una fattoria negli anni ’60, ispirato alle sue esperienze, e da quel primo nucleo nacque il romanzo “L’albero dai fili d’argento”.

“Il manoscritto venne rifiutato da alcune case editrici, ma le persone che lo leggevano mi spronavano ad andare avanti. Gli aneddoti della vita contadina piacevano a tutti. Allora mi decisi a fare una pubblicazione in autonomia, grazie a una tipografia di Sansepolcro. Ho fatto stampare circa 1300 copie, distribuite tra amici e parenti, colleghi di lavoro e persone nelle vicinanze: tutte esaurite.”

Dopo questa prima esperienza positiva, si è fatto coraggio e ha pubblicato un secondo romanzo riguardante la vita agreste intitolato “Il profumo dell’erba“: l’opera ha trovato subito una pubblicazione ufficiale attraverso una casa editrice di Perugia, Alieno Editrice. A questo ha fatto seguito “La notte bianca”, una storia dedicata ai viaggi in autostrada e agli inconvenienti dei viaggiatori, con una particolare attenzione alla notte del 17 dicembre 2010, quando la grande nevicata bloccò l’A1 e costrinse tanti automobilisti a passare una notte in bianco. Proprio quest’ultimo romanzo, cominciato con un’autopubblicazione, è stato poi pubblicato in una seconda edizione da una casa editrice di Salerno. Sono stati i riscontri positivi da parte dei lettori e delle case editrici a spingere Graziano Buchetti a continuare la scrittura.

“Ho provato anche a partecipare a dei concorsi di narrativa e di poesia. Dal primo libro ho tolto alcuni capitoli, ho corretto degli errori, ho elaborato in maniera diversa vicende e personaggi. Con queste storie ho partecipato al concorso di Città della Pieve “I nonni raccontano”, nel 2014, dove i giudici erano i bambini. Ho vinto il primo premio con una storia che parlava della vita di campagna, “Pane e companatico”, da cui è stata tratta una nuova pubblicazione che è uscita lo scorso Gennaio.”

buchetti campagna

Accanto alla passione per la vita contadina, nelle opere di Graziano Buchetti c’è un forte interesse storico per la Prima Guerra Mondiale. Ne “Il Grido delle Rondini” ha raccontato le vicende dei ragazzi strappati alla vita di campagna per andare a combattere un conflitto di portata mondiale. A questo libro ha fatto seguito “Disertore per amore”, appena uscito, e un nuovo manoscritto a cui sta lavorando, sempre sul tema della Grande Guerra.

“I miei libri prendono tutti spunto da fatti veri. – commenta l’autore – Un po’ di fantasia serve sempre, ma si deve fondere nel romanzo. Dentro a quest’ultimo libro ci sono storie di diversi personaggi realmente esistiti che ho assemblato assieme. Ci sono delle vicende accadute a mio nonno Decio, che era negli Stati Uniti ai tempi della guerra, e del babbo di Narciso Parisi, famoso cantante e attore fiorentino. Ai tempi della Prima Guerra Mondiale erano in molti a disertare, perché venivano utilizzati come carne da cannone per andare contro le trincee e le mitragliatrici nemiche. Ci sono tanti aneddoti e storie da raccontare, ottimi spunti per romanzi che possono interessare anche i nipoti alla ricerca delle storie dei loro nonni.”

Graziano è appassionato di tradizioni popolari e di storia, ma come scrittore è un autodidatta: a scuola preferiva studiare il diritto e l’economia, ha lavorato per tutta la vita come bancario. Da piccolo viveva in una fattoria tra Valiano e Cortona, e ricorda gli episodi della sua infanzia come testimonianza di una civiltà contadina ormai scomparsa.

“Il mio lavoro mi ha aiutato a scrivere: dovevo fare le relazioni per i fidi e non potevo scriverle male, altrimenti c’era il rischio che non venissero approvati o si poteva mettere in difficoltà la banca. Quindi ho dovuto imparare la chiarezza di esposizione, e mi è stata molto utile. E poi, quand’ero piccolo, c’è stata la moglie del fattore che mi ha insegnato molto. Mi mandava sempre a prendere il giornale, faceva la maestra. Una mattina mi mandò in soffitta, era il 1962, e trovai tantissimi libri, testi scolastici e romanzi d’avventura. In un’estate ne lessi una quarantina, uno dopo l’altro: quando inizio a leggere, non mi fermo più.”

I romanzi d’avventura sono stati una fonte d’ispirazione per Graziano Buchetti, al pari dei classici italiani come Verga o della letteratura russa. Apprezza in particolar modo la chiarezza d’esposizione e la scorrevolezza. Legge con avidità le pagine culturali dei giornali, le interviste ai filosofi e ai grandi scrittori, alla ricerca di spunti che possano arricchire i suoi romanzi. Senza farsi influenzare troppo, però, perché non vuole perdere la sua originalità.

“I libri li devono leggere tutti, quelli che hanno fatto studi classici e quelli che hanno fatto le elementari. Devono essere accessibili a tutti, una pagina deve tirare l’altra. Io non gioco a fare lo scrittore, scrivo così, e spero che vi piaccia.”

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