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Dalla Valdichiana al Lucca Comics & Games, fra arte e territorio

Dalla Valdichiana al Lucca Comics & Games, fra arte e territorio

Autunno

Quando si avvicina ottobre e le foglie sugli alberi ingialliscono, per moltissime persone inizia a farsi sentire lo spirito del Lucca Comics & Games. Per tutti gli appassionati di fumetti, giochi e videogiochi, il ponte del 1 novembre è ormai da decenni sinonimo dell’immancabile appuntamento con la fiera lucchese, seconda del settore per importanza mondiale.

Non è un caso che in Toscana si stiano moltiplicando le fiere del fumetto, proprio sull’esempio del Lucca Comics: intere generazioni, dagli anni ’70 in poi, sono cresciute con fumetti, giochi da tavolo e videogiochi, che oggi fanno parte della loro cultura e ne definiscono in parte l’identità. Senza dubbio lo spazio maggiore è riservato alle imponenti e numerosissime produzioni giapponesi e statunitensi, ma è facile notare che il fumetto europeo sta vivendo un momento di rinascita, anche grazie alla mediazione del web. Le nuove produzioni occupano sempre più spazio negli stand della fiera, accanto a pezzi di storia come Tex o Dylan Dog.

È un mondo che diventa sempre più complesso e multisfaccettato: alla satira si affiancano le graphic novel a tema politico e sociale; poi ci sono le strip umoristiche, le strip intimiste, il fantasy, l’horror, le opere ispirate a racconti della letteratura mondiale e molto altro. Ce n’è per tutti i gusti, basta sapere dove cercare.

Il pellegrinaggio verso nordovest

Sono infinite le persone che ogni anno si mettono in viaggio da ogni angolo d’Italia per partecipare al Lucca Comics, e la Valdichiana non fa eccezione. Anche nelle nostre province il Comics viene sempre più percepito come un evento epocale: per andare al Comics si prendono le ferie, si prenota un albergo, si mette in pausa tutto. E se è vero che coloro che vanno al festival come visitatori sono moltissimi, è importante sottolineare la presenza di chianini dall’altra parte dello stand, da quella degli autori. Gli artisti della Valdichiana che espongono i loro lavori al Lucca Comics non sono molti, ma di qualità: l’aretino Lorenzo Palloni, sceneggiatore, disegnatore e docente alla Scuola Internazionale di Comics; il torritese Edoardo Natalini, originario di Poggibonsi, autore in particolare di due volumi su San Domenico e Leonardo da Vinci; il celeberrimo fumettista e illustratore, poliziano d’adozione, Max Frezzato e lo scrittore poliziano Alessio Banini tra i presenti.

Il Fumetto

Il fulcro del Lucca Comics è il fumetto, un media che, per sua natura, si presta a qualsiasi genere e a qualsiasi scopo. Forse l’arte più complessa (anche se paradossalmente la più intuitiva e indulgente), unisce scrittura, sceneggiatura, disegno, grafica e regia, la perfetta via di mezzo fra libro e cinema. Questa combinazione permette al fumetto di massimizzare l’espressività dell’artista, permettendogli di comunicare con il lettore attraverso le parole, il tratto, i colori, le espressioni dei personaggi, le onomatopee e addirittura attraverso la forma delle vignette e dei balloon. Non è difficile capire perché sempre più persone ne siano appassionate e si sentano emotivamente legate alle storie e ai personaggi che li popolano.

I Videogiochi

Più recente è la consacrazione dei videogiochi come vere e proprie opere d’arte narrativa (pensiamo ad Assassin’s Creed o The Witcher) che, infatti, nel tempo si sono ritagliati uno spazio sempre più grande nel comics, tanto da spingere l’organizzazione ad aggiungere la parola games al nome del festival. Proprio ai giochi è dedicato il padiglione più grande. Quando dico games non mi riferisco solo ai videogiochi, ma anche ai giochi da tavolo, giochi di ruolo, giochi di narrativa, LARP (giochi di ruolo dal vivo) e tutto ciò che c’è nel mezzo. Anche in questo caso è dato ampio spazio agli sviluppatori emergenti e alle case di produzione italiane.

Il Libro

Il Lucca Comics è un festival dedicato all’immaginazione in ogni sua forma: è quindi fisiologica la presenza dei libri, specialmente di fantascienza e fantasy. Case editrici grandi e minuscole propongono ai visitatori letture antiche e nuovissime, che traggono nutrimento da miti universali, dalla storia e dal folclore locale. Da sfatare la falsa credenza che videogiochi e fumetti allontanino le persone dai libri.

Aperta a tutti

A differenza delle altre fiere internazionali (l’unica che ha un impianto simile è quella di Angoulême), il Lucca Comics è caratterizzato dall’elemento unico che è la città di Lucca, che con le sue larghe mura, i suoi prati e i suoi baluardi si presta in magnificamente a fare da cornice alle creazioni e all’immaginazione dei visitatori. Proprio le mura sono il luogo più scenografico (e logisticamente adeguato) per ammirare e fotografare i numerosissimi cosplayer.

Uno degli aspetti più curiosi della nuova disposizione del festival è il numero sempre maggiore di padiglioni e mostre ad accesso gratuito, una scelta forse ottima per aprire il festival alla popolazione locale e ai visitatori casuali e per renderlo parte organica della città, anche se solo per cinque giorni.

Il pubblico del comics è un pubblico creativo che ha imparato ad amare la città di Lucca, raccontandola, scoprendola e vivendola. La città è il valore aggiunto, il motivo per cui il festival, per quanto grande possa diventare, non potrà mai spostarsi altrove. Lucca è il Lucca Comics.

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