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Truffa a un’anziana signora a Siena. I consigli della Polizia

Truffa a un’anziana signora a Siena. I consigli della Polizia

Truffe agli anziani. La polizia consiglia: non aprite la porta agli sconosciuti e segnalate sempre le situazione sospette al 113 o al 112.

Un caso di truffa nei confronti di una persona anziana, purtroppo segnalato alla Polizia solo a raggiro compiuto, è accaduto a Siena. Una coppia di italiani, un uomo e una donna ben vestiti, ha avvicinato un’anziana mentre stava rincasando e con una banale scusa circa un aumento della sua pensione del quale avrebbe dovuto essere informata è riuscita a convincerla ad entrare nella sua abitazione.
Una volta all’interno, mentre l’uomo distraeva l’anziana interessandosi alla sua pensione, la donna si è infilata nella camera da letto e le ha rubato un cofanetto con alcuni gioielli. Subito dopo i ladri/truffatori si sono dileguati. La vittima si è accorta solo dopo un po’ della mancanza del portagioielli ed ha chiamato il 113, contattando anche il figlio. La Sala Operativa della Questura di Siena, appena ricevuta la segnalazione, ha immediatamente attivato le ricerche della coppia alle pattuglie presenti sul territorio, ma i due avevano già fatto perdere le proprie tracce.

Consigli

Chi è e Come può presentarsi il Truffatore? Come Comportarsi se siamo stati raggirati o se ci troviamo in situazioni dubbie? A queste e altre domande la Polizia vuole dare una risposta con qualche consiglio e suggerimento, sia alle persone anziane, che sempre più spesso sono vittime di raggiri, che ai vicini di casa e ai parenti.

Il truffatore può presentarsi sia da solo che in coppia– come nel nostro caso – può essere anche una donna; di solito non è una persona violenta ma al contrario è molto affabile, il più delle volte è ben vestito, abile nel parlare, apparentemente colto, e a volte racconta cose complicate usando termini difficili allo scopo di confondere le proprie vittime; può fingere di essere stato mandato da un conoscente, può presentarsi anche in tuta da lavoro o addirittura in uniforme, può anche mostrare un tesserino spacciandosi per poliziotto o per appartenente alle altre Forze di polizia; può fingersi un dipendente di alcuni Enti o Aziende erogatrici di servizi, come l’Inps, le Poste, Enel, la Asl, i Servizi Sociali, gli Istituti bancari o gli Enti religiosi. Può tentare di farsi consegnare denaro con scuse varie, come la riscossione di cartelle esattoriali e di bollette, per controlli ai contatori o ad altri impianti, richiedendo rimborsi, o per effettuare controlli della pensione o di banconote, e ancora per raccolte di fondi o vendita di prodotti.

Come comportarsi?

Non aprite mai la porta di casa agli sconosciuti, anche se vestono un’uniforme o dichiarano di essere dipendenti di aziende di pubblica utilità. Non lasciate mai da solo chi avete fatto entrare in casa.
In caso di dubbio chiamate il 113 (o il 112) e dite loro che aprirete la porta di casa solo dopo l’accertamento al 113, se si tratta di malintenzionati si allontaneranno. Se ti accorgi di essere stato truffato cerca di ricordare più particolari possibili e contattaci subito!

Consigli per parenti e familiari

Non lasciate soli gli anziani, anche se non abitate con loro, fatevi sentire spesso e interessatevi ai loro problemi quotidiani. Ricordate loro di adottare sempre tutte le cautele necessarie nei contatti con gli sconosciuti
Incoraggiateli, in caso di dubbio, a chiedere aiuto senza timore o vergogna alla famiglia, ad un vicino di casa oppure al 113.

Consigli per i vicini di casa

Se nel vostro palazzo abitano anziani soli, scambiate ogni tanto con loro quattro chiacchiere; può aiutarli a farli sentire meno soli. Se alla porta di persone sole e anziane bussano degli sconosciuti, invitateli a chiedere la vostra presenza. Segnalate al 113 ogni situazione anomala o sospetta che coinvolga l’anziano vicino di casa.

Per Tutti

E’ importante segnalare subito alle Forze di Polizia ogni caso che ci possa sembrare strano e sospetto. La tempestività della chiamata, al 113 o al 112, è importante per prevenire, consentendo alle pattuglie di intervenire prima che la truffa venga messa a segno, ma anche per rintracciare i malviventi prima che si dileguino, una volta che sia stata commessa.

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