Colori, musica e danze. Quest’anno il Festival Mondiale del Bodypainting si è tenuto a Pörtschach, in Austria, dal 29 giugno al 6 luglio.

Il bodypainting, che vede le sue origini nelle usanze di popoli tribali Africani, Indiani e centro Americani, è quella particolare forma d’arte in cui il corpo umano diviene la tela dell’artista. Per questo motivo è per sua natura temporaneo: fondamentale è, dunque, l’utilizzo di mezzi quali fotografia e video.

Le esibizioni dell’ultima edizione del festival dedicato a questo tipo di espressione artistica sono state il frutto del lavoro di artisti provenienti da 47 paesi differenti. Il tema: la Pop Art.

Un misto di pittura, danze, spettacoli tra i più particolari che si possano immaginare. Una forma di espressione che ha del fantastico, e della quale è emozionante ammirarne foto e lavori.

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Gli artisti e i workshop presenti e organizzati all’interno del programma hanno fornito la conferma di eccellenza di quello che si definisce come «il più colorato evento del mondo».

Dal 1998 questo festival riunisce i migliori bodypainters dell’intero pianeta, creando intorno alla loro arte un contorno di elettrizzante divertimento e spettacolo. Migliaia di persone, infatti, sono accorse per partecipare, senza rimanerne delusi.

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Personalmente trovo questa forma d’arte meravigliosa. Il corpo umano mostra una perfezione già di per sé: in particolar modo le forme femminili e la sinuosità e l’eleganza che tanto hanno ispirato artisti e musicisti in ogni periodo e luogo storico, a seconda della cultura e società di contesto.

Il bodypainting si avvicina a una performance vera e propria. Si tratta di opere che sono destinate a essere vissute solo per qualche ora, qualche giorno al massimo, in base ai colori usati. Diventa quindi un’esibizione. L’artista si trova a tu per tu con la modella o il modello. Il corpo quasi nudo, o nudo, di fronte a un pubblico trepidante. Il bodypainter delicatamente inizia a tracciare le sue linee, i suoi colori. Una pennellata dopo l’altra, scorrendo dolcemente la pittura e seguendo le linee del corpo della sua “tela”.

I risultati, a seconda della bravura dell’artista, sono strabilianti.

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Proprio in virtù della stretta relazione presente tra bodypainting e fotografia, quest’anno lo sponsor ufficiale dell’evento è nientemeno che la Canon, la famosa marca di macchine fotografiche e prodotti del genere.

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Ad accompagnare workshop ed eventi una line up particolare e variegata, comporta da artisti di vari generi: Raggae, pop, rock, hip hop, dancehall, balkan beat, country e un’accurata selezione di Djs.

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Sul sito Body Painting Festival c’è davvero da perdere la testa, tante sono le informazioni, foto e video da ammirare. Consiglio infatti un’occhiata, ne vale la pena!

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 Una modella che esprime lo spirito e il tema del festival, ispirato alla Pop Art

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 All Credits photo by Wb Production

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Chiara Magliacane

Specializzata in Antropologia Medica all’Università di Roma La Sapienza nel 2014. Adora intrecciare parole in tutti i modi possibili, particolarmente se finalizzate alla creazione di racconti, pensieri e poesie. Il suo sogno sarebbe stato parlare di cinema, musica e antropologia, davanti a un caffè, con Gertrude Stein; o fare l’autostop con Kerouac sulla Route 66 e fermarsi, poi, a prendere una birra con Fernanda Pivano. Vive a Roma, ma nella mente vive un po’ ovunque. Da brava antropologa, ci racconta la Valdichiana con il suo sguardo esterno.

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