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Patto 2000: Uniti per lo sviluppo dell’Italia mediana

Patto 2000: Uniti per lo sviluppo dell’Italia mediana

Patto 2000 selezionato per intervenire ad un convegno nazionale sulla programmazione negoziata. La società si propone come punto di riferimento per i Comuni e per gli operatori privati al fine di reperire finanziamenti e sviluppare progettazione d’area.

Un riconoscimento importante quello ottenuto dalla società Patto 2000, soggetto responsabile del Patto Territoriale VATO, con l’invito ad intervenire al convegno nazionale “La programmazione territoriale per lo sviluppo delle infrastrutture” organizzato da CRIET (Centro di Ricerca Interuniversitario in Economia del Territorio) e dal Ministero dello Sviluppo Economico, per il giorno 11 giugno a Napoli, presso il complesso monumentale “Villa Doria D’Angri”.

“Occasioni di approfondimento ed analisi su uno strumento che tanto ha dato ai territori come quello dei Patti Territoriali vanno colte con determinazione. E la presenza di Patto 2000 è il riconoscimento del lavoro fatto da tutti” – afferma Donatella Porzi, assessore della Provincia di Perugia.

La società, riconosciuta tra le realtà più virtuose nel panorama nazionale dei patti territoriali – sia per la quantità dei progetti portati a termine e la mole di contributi fatti ricadere sul territorio, sia per la capacità di attivare ben quattro bandi di assegnazione delle risorse – può vantare il risultato di aver colto ogni occasione di finanziamento che il Ministero dello Sviluppo Economico ha posto in essere, attraverso un’attività di concertazione con i soggetti pubblici e privati destinatari finali dei contributi.

Il convegno sarà un importante momento di ricognizione sugli effetti della programmazione negoziata nei territori, nonché l’occasione per confrontarsi su come rilanciare il ruolo dei Patti Territoriali in un contesto nel quale la crisi economica rende quanto mai importante individuare con puntualità, rigore ed efficacia le modalità di destinazione delle esigue risorse pubbliche nel settore dello sviluppo economico.

Proprio in questa prospettiva l’assemblea dei soci di Patto 2000, nella sua ultima seduta, ha approvato indirizzi che mirano ad attribuire alla società un nuovo ruolo nello studio e nel finanziamento di progetti d’area, ampliando il perimetro dell’attività societaria, con la prospettiva di cogliere tutte le opportunità di investimento e le esigenze di infrastrutturazione che scaturiscono dai territori delle province di Siena, Terni e Perugia. La logica sarà quella di mettere a sistema il patrimonio già esistente, fare rete tra le varie realtà presenti e implementare il sistema portando sul territorio nuove risorse in coerenza con il progetto complessivo di promozione e sviluppo.

Secondo il Presidente di Patto 2000 Marco Ciarini

“Questa prospettiva dovrà essere perseguita in collaborazione e sinergia con altri soggetti già operanti come Apea e Sviluppumbria, con i quali è stato già avviato un lavoro di coordinamento al fine di lavorare congiuntamente per il reperimento dei fondi europei e nazionali, senza sovrapporre le competenze, bensì cercando di integrare le azioni di ogni soggetto nell’obiettivo comune di promuovere lo sviluppo economico in questo territorio della cosiddetta Italia Mediana”

Sulla stessa lunghezza d’onda Tiziano Scarpelli, assessore della Provincia di Siena per il quale:

“In un contesto di crisi come quella che ha aggredito il nostro Paese negli ultimi anni, tutti gli strumenti di sostegno all’economia ed allo sviluppo economico vanno non solo utilizzati al massimo delle loro potenzialità, ma modulati e dosati in funzione delle effettive esigenze locali, attraverso la concertazione con gli operatori pubblici e privati presenti sul territorio”

Per i Comuni dell’area, Patto 2000 rappresenterà un punto di riferimento aggiuntivo, come lo è stato in tutti questi anni in cui questa società è riuscita ad intercettare complessivamente ben 60 milioni di euro di contributi erogati a fondo perduto, su progetti sia pubblici che privati. Circa altri 3 milioni di euro saranno sbloccati a breve dal Ministero ed ulteriori possibilità di finanziamento potranno scaturire da nuovi canali di finanziamento ministeriali, rispetto ai quali la società si pone in una posizione favorevole alla luce della positività dell’esperienza fin qui intrapresa.

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