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Operazione Cantanapoli: eroina, hashish e coca in Toscana

Operazione Cantanapoli: eroina, hashish e coca in Toscana

Operazione Cantanapoli: i Carabinieri hanno smantellato una rete capillare che riforniva di droga gran parte della Toscana

Una rete capillare che riforniva di eroina, hashish e cocaina gran parte della Toscana è stata smantellata da un’operazione coordinata dal procuratore Giuseppe Creazzo e condotta dai Carabinieri di Figline Valdarno e Pontassieve assieme al Nucleo Cinofilo di Firenze, Prato e Pistoia. Le indagini dei carabinieri sono durate quasi tre anni e hanno portato alla luce una fiorente attività di spaccio di sostanze stupefacenti che coinvolgeva le province di Firenze, Pistoia, Prato e Siena. Le indagini hanno portato alla denuncia di 21 persone; nei confronti di 34 persone sono stati emessi provvedimenti cautelari per il reato di detenzione e spaccio di sostanze stupefacenti, di cui 17 persone sono destinatarie di custodia cautelare in carcere o agli arresti domiciliari.

L’attività investigativa dell’operazione Cantanapoli ha permesso di accertare una fiorente attività di spaccio al dettaglio tanto che, in molti casi, per alcuni degli acquirenti sono stati ricostruiti acquisti, anche di 70 grammi di cocaina nell’arco di un mese o raggiunto debiti, per le forniture di droga, anche nell’ordine di 24mila euro, tutti con lo stesso spacciatore.

Le tecniche utilizzate per sviare le indagini dei carabinieri sono state le più svariate: un maghrebino utilizzava la moglie per farsi accompagnare ad effettuare le consegne, così da dare meno nell’occhio; un altro gruppo di spacciatori era solito appartarsi in parchi o giardini per effettuare le consegne, disponendosi preventivamente a controllo delle vie d’accesso per verificare l’eventuale arrivo o presenza delle Forze dell’Ordine; anche i clienti stessi erano a conoscenza di tali accorgimenti per cui provvedevano ad allertarli telefonicamente circa la presenza dei Carabiniere nei pressi del luogo fissato per la cessione. In quest’ultimo caso gli spacciatori, per ringraziamento, regalavano la dose di stupefacente a ricompensa del servizio reso e per il momentaneo scampato arresto.

L’operazione Cantanapoli ha preso il nome dalla particolarità di uno dei primi indagati che era solito cantare a piena voce canzoni partenopee, con le quali “deliziava” i Carabinieri di Pontassieve nel corso dei servizi di pedinamento.

 

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