Close
Close

Nessun prodotto nel carrello.

La Valdichiana compie 8 anni: tanti auguri a noi (e grazie a voi)!

La Valdichiana compie 8 anni: tanti auguri a noi (e grazie a voi)!

Oggi, mercoledì 5 maggio 2021, La Valdichiana compie 8 anni. Fin dall’inizio, la vita dentro al nostro giornale è sempre stata più simile a un fiume in costante cambiamento che a una routine da ufficio. Otto anni passati ad adattarci ai bisogni del momento, alle novità offerte dalla tecnologia editoriale che si evolve sempre più velocemente, a un mondo dell’informazione in piena crisi d’identità: forse è stata proprio la nostra abitudine all’incertezza a permetterci di affrontare un anno difficile come il 2020 in maniera quasi indolore e creativa. Le perdite ci sono state: con i teatri chiusi e gli eventi bloccati, qualsiasi tipo di approfondimento culturale ha assunto un aspetto emergenziale più che volto a esaltare la bellezza dell’arte e dell’umanità che evoca. Abbiamo dovuto dare fondo a tutto il nostro ingegno per trovare soluzioni nuove, adatte alle nuove circostanze e distanze: quello che poteva essere trasformato in una diretta streaming lo è diventato, il resto è stato testo e radio.

Proprio questi nuovi mezzi ci hanno permesso di dare il via a un palinsesto di podcast regolare, (quasi sempre) puntuale e diversificato. La voce è tornata alla ribalta forse perché sentiamo la necessità di far riposare gli occhi, adesso che passiamo più tempo che mai davanti agli schermi, anche solo per vedere in faccia la nonna, a volte. Ecco che quindi vi abbiamo dato le nostre voci: Universi Paralleli, Pentadrammi, Salamandre, I Quarantenati. Abbiamo potuto registrare stando ciascuno a casa sua, chi a Montepulciano, chi a Siena, chi a Milano.

Altri eventi non potevano prescindere dal trovarsi faccia a faccia, pensiamo alle dirette delle conferenze e delle presentazioni dei libri che abbiamo ospitato sul nostro giornale. Gli strumenti di oggi ci permettono di rendere persino più fruibili eventi che forse, nella loro forma tradizionale, avevano finito per essere poco accessibili e troppo formali. Per questo credo che, anche se appena possibile riprenderemo a fare le cose come le facevamo prima, qualcosa avrà trovato nel cambiamento forzato la sua naturale evoluzione.

Voce e video però restano forme di comunicazione ben diverse dal testo a cui restiamo legati e che rimane, a mio avviso, il più discreto e fruibile. Il 2020, nella sua confusione, ci ha permesso di rallentare e di riorganizzarci un po’, sia suddividendo meglio i compiti tra i membri della redazione che dando spazio a nuove penne. Come sempre, l’obiettivo resta quello di offrire un’informazione di qualità, verificata e di valore per la comunità chianina, che possa spaziare tra temi diversi ma tenendo sempre al centro l’interesse di chi legge. Per questo è stato inevitabile dedicare ampio spazio a informazione e chiarimenti riguardanti l’epidemia e le misure di sicurezza: con grande impegno abbiamo letto ogni singolo DPCM per spiegarvelo con semplicità e chiarezza, e con lo stesso impegno ancora oggi rispondiamo alle domande di chiunque abbia dubbi o difficoltà a districarsi tra la confusione della campagna vaccinale e delle suddivisioni in zone. Allo stesso tempo, abbiamo cercato di dedicare uguale importanza ad altri argomenti, perché anche in una situazione di emergenza è importante non fare allarmismo e ricordare che il mondo va sempre avanti, che ci sono sempre cose belle, interessanti o rilevanti di cui parlare.

Oggi, dopo un anno di emergenza sanitaria, gli obiettivi de La Valdichiana sono più chiari che mai: lavorare sulla sostenibilità del giornale per offrire a tutti i nostri redattori compensi sempre più equi (e a questo proposito, ci tengo a ricordarvi che per darci man forte potete iscrivervi a LaV-Club); costruire un gruppo sempre più professionale e attento a fare un’informazione puntuale, inclusiva e affidabile; portare il mondo in Valdichiana e la Valdichiana nel mondo, che è poi stata l’idea generatrice della nostra impresa. Alcuni anni fa andava di moda il termine “glocale” e, sebbene oggi lo si senta usare meno spesso, resta forse quello meglio adatto a descrivere ciò che siamo e ciò che facciamo. 

Tanti auguri a noi, e che il cambiamento non si fermi mai.

Print Friendly, PDF & Email

Lascia un commento

Close