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Dietro le quinte del Bravìo delle Botti

Dietro le quinte del Bravìo delle Botti

In occasione del Bravìo delle Botti di Montepulciano, riceviamo e volentieri pubblichiamo una lettera aperta alla macchina organizzativa della manifestazione da parte di Stefano Biagiotti, che ci racconta memorie e impressioni di questo grande evento.

Montepulciano: dietro le quinte del Bravìo delle Botti

di Stefano Biagiotti

Per molti il Bravìo delle Botti è solo una manifestazione folcloristica, costruita per i turisti della durata di poco più di una settimana, che si svolge nelle vie della città medievale e termina con la corsa che si svolge l’ultima domenica di agosto spingendo le botti per un percorso di 1800 metri.
Il Bravìo delle Botti nasce, nel 1974, per volontà di un sacerdote poliziano lungimirante, Don Marcello Del Balio, che in questa manifestazione vide un momento di aggregazione, di sana competizione, di riscoperta e di trasmissione, alle generazioni future, delle tradizioni del nostro territorio, che altrimenti sarebbero andate perse. Don Marcello, che riscoprì anche il Bruscello, comprese una cosa, e da qui la sua lungimiranza, che aggregando una comunità attorno al “chi eravamo” si poteva creare un sistema di relazioni del “chi siamo” affrontando il “chi saremo” coesi e a coorte da essere meno vulnerabili.
Il Bravìo delle Botti nasce proprio come una manifestazione in continua evoluzione perché “viva”, perché se non lo vogliamo far morire è necessario un ricambio generazionale, ma mantenendo ferme quelle che sono le tradizioni a fondamenta.
Nel corso di questi quasi 40 anni, di età, il Bravìo delle Botti si è evoluto, per molti in meglio per alcuni in peggio; intorno a questa manifestazione ruotano realtà sociali molto importanti: le 8 contrade linfa della manifestazione, il Gruppo Tamburini e Sbandieratori, attività di ricerca, di studi storici e delle tradizioni poliziane; insomma il Bravìo delle Botti è, oggi, la manifestazione più importante per la comunità di Montepulciano che insieme al Bruscello e al Cantiere hanno contribuito a far conoscere la città poliziana in Italia e nel mondo.

Il mondo del Bravìo delle Botti con le sue contrade:

  • è un’eccellenza e si colloca al centro del sistema Montepulciano;
  • è riuscito ad aggregare intorno a se molte persone, il mondo delle associazioni e le attività produttive;
  • è impegnato nella promozione e valorizzazione del nostro territorio, con iniziative come “Calici di stelle”;
  • è la macchina e il carburante che muove tutto per la realizzazione e la buona riuscita della manifestazione, dell’ultima settimana di agosto, che ogni anno richiama a Montepulciano migliaia di presenze.

 

Quest’anno lo spettacolo del “Proclama del Gonfaloniere” dal titolo “NEMO PROPHETA” doveva, a mio avviso, essere completato con “IN PATRIA” (n.d.r. Nessuno è profeta nella [propria] patria); spesso diamo per scontato che tutto è dovuto, che ci è concesso criticare, senza però sporcarsi le mani o metterci la faccia…. io invece desidero ringraziare tutti coloro che contribuiscono all’organizzazione e alla riuscita di questa manifestazione, ormai riconosciuta a livello nazionale ed internazionale: i contradaioli, i componenti del magistrato delle contrade, i dipendenti dell’amministrazione comunale, chi come Emiliano Pallassini, per l’imponente impianto luci nella piazza, o Massimo Gottardi, per i costumi, prestano la loro opera professionale, i volontari delle associazioni, le forze dell’ordine; insomma un GRAZIE sincero alla macchina del Bravìo delle Botti e l’auspicio che, guardando al futuro, si persegua sempre l’obiettivo che Don Marcello si era dato nel 1974.

 

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