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Abolita la seconda rata dell’Imu agricola

Abolita la seconda rata dell’Imu agricola

Molto positiva per la nostra agricoltura la notizia dell’abolizione della seconda rata Imu per i fabbricati rurali e alcune categorie di terreni. Attendiamo a questo punto la stesura definitiva del Decreto per un giudizio finale, augurandoci che essa confermi le anticipazioni“.

Lo sottolinea il presidente di Cia Toscana Giordano Pascucci, in seguito alla comunicazione dei ministri dell’Economia Saccomanni e delle Politiche agricole De Girolamo sull’abolizione della seconda rata Imu per il settore rurale.

Una scelta diversa – commenta Pascucci – sarebbe stata incomprensibile. Non ne conosciamo ancora i dettagli ma vogliamo pensare – aggiunge – che sia orientata a rendere più coerente la pressione fiscale sulle imprese agricole con la loro capacita di produzione di valore, abbandonando progressivamente una tassazione patrimoniale che crea distorsioni e confonde patrimonio e beni strumentali necessari all’attività di impresa”. La fiscalità non può colpire beni strumentali indispensabili all’attività d’impresa“.

Pascucci sottolinea tuttavia alcuni aspetti critici:

La soluzione adottata per i terreni agricoli, che limita l’esenzione ai soli IAP, rischia di creare confusione ed iniquità senza un serio riordino delle figure professionali agricole, che oggi sovrappongono figure diverse (IAP, Coltivatori diretti, ed altre ancora) – spiega Pascucci -. Occorre rivedere con urgenza l’attuale normativa, anche in previsione dell’avvio della nuova PAC, che prevede di concentrare gli aiuti sulla figura dell’agricoltore attivo, i cui requisiti andranno definiti dai singoli Stati membri“.

Il ministro delle politiche agricole Nunzia De Girolamo ha sottolineato come le abrogazioni e le riduzioni ottenute per il 2013 hanno consentito di non far pagare al settore (in Italia) 64 milioni sui fabbricati rurali, 315 milioni sui terreni di proprietà degli imprenditori agricoli professionali e 158 milioni sui terreni di proprietà dei non agricoltori, per un risparmio fiscale complessivo per il settore pari a 537 milioni.

Possiamo dire che il lavoro fatto dall’agricoltura italiana – dichiara Pascucci – abbia portato ad un risultato importante per l’intero settore. E’ bene rimarcare la peculiarità dell’agricoltura, con l’utilizzazione di terreni e fabbricati che è oggettivamente diversa da qualsiasi altra attività produttiva. Adesso sull’Imu, attendiamo che venga messa la parola fine – termina Pascucci –. Ci auguriamo inoltre che i risultati ottenuti per il 2013 vengano consolidati e resi stabili attraverso una riforma complessiva della tassazione sugli immobili rurali a partire dal 2014, che dia certezze e prospettive al settore agricolo“.

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