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Sinalunga “Città che Legge” al Salone Internazionale del Libro

Sinalunga “Città che Legge” al Salone Internazionale del Libro

Al Salone del libro di Torino era presente anche Tiziana Angioli, una delle responsabili della  biblioteca di Sinalunga. Il comune di Sinalunga è uno dei 23 toscani selezionati dal bando “Città che Legge”, insieme a Barga, Capalbio, Castelfiorentino, Certaldo, Massarosa, Pieve Santo Stefano, Piombino, Pisa, Pistoia, Poggibonsi, Pontremoli, Prato, S. Maria a Monte, Santa Croce sull’Arno, Scandicci, Scarperia e San Piero, Seravezza, Sesto Fiorentino, Siena, Torrita di Siena, Viareggio e Volterra.

«Il Salone Internazionale del Libro di quest’anno» mi dice Tiziana, dopo essere tornata dalla spedizione torinese «è stata l’occasione per convocare un coordinamento dei selezionati de “La Città che Legge”: un progetto lanciato nella primavera scorsa dal ministero della cultura, in collaborazione con il Centro per il Libro e con l’Associazione Nazionale dei Comuni Italiani, volto ad incentivare la costituzione di reti tra comuni, finalizzate ovviamente alla promozione della lettura».

Il Comune di Sinalunga è stato ammesso al progetto, insieme ad altri quattro comuni della provincia di Siena. Al SalTo è stata convocata per il primo coordinamento tra i vari enti partecipanti, nei quali sono state illustrate le finalità del progetto che andrà finanziato. «Lo status permette al comune di Sinalunga di accedere a finanziamenti per il “patto della lettura”, il quale prevede che più soggetti territoriali – oltre alla biblioteca sono infatti considerate anche le scuole e l’associazionismo, come elementi costituenti – dovranno sottoscrivere impegnandosi in un’attività di rete finalizzata alla promozione culturale».

Il riconoscimento di “città che legge” è stato agevolato dalle molteplici attività che la biblioteca di Sinalunga, insieme alle istituzioni culturali limitrofe, ha portato avanti negli ultimi anni. A questo proposito, Tiziana Angioli aggiunge: «Quello che mi ha spinto ad essere presente al Salone del Libro di Torino, oltre ovviamente ad una passione personale, è stato il Premio Nazionale Nati per Leggere, nella sezione “reti di libri e nuovi progetti”, assegnato alla rete ReDoS (la rete documentaria senese), con la biblioteca degli Intronati di Siena come centro rete»

Nati Per Leggere è un’iniziativa nata nel 1999 per mano di tre soggetti: l’Associazione Culturale Pediatri, l’Associazione Italiana Biblioteche e  il Centro per la Salute del Bambino di Trieste. Si prefigge di promuovere l’attitudine alla lettura nella fascia di età dai sei mesi ai sei anni, attraverso un processo cognitivo di affinamento della memoria testuale, l’inclinazione alla proiezione dell’immaginario legata al testo e al libro.

«Le biblioteche senesi hanno – a partire dalla fine del 2016 – iniziato a lavorare al progetto “Nati per Leggere”, formando volontari attraverso corsi, riconosciuti dal coordinamento nazionale, curati da professionisti negli ambiti della pedagogia, della pediatria e della psicologia cognitiva infantile. I corsi si sono svolti a Sinalunga, per la Valdichiana senese, a Colle val d’Elsa, per le aree settentrionali della provincia, e a Piancastagnaiao per la zona dell’Amiata. In tutto, sono stati formati un centinaio di volontari che stanno supportando le varie attività svolte nel territorio».

Il premio nati per leggere si articola in più sezioni: vengono sì premiati autori di libri per le fasce di età interessate, ma anche le attività che vengono svolte sui territori. A Torino ero insieme ai rappresentanti della biblioteca degli Intronati, alla dottoressa Silvia Dragoni che è la pediatra che opera su Torrita di Siena è che è anche responsabile provinciale del progetto a Siena, e a due classi del liceo delle scienze umane di Montepulciano, studenti del corso di socio-pedagogia, che hanno partecipato alla formazione come volontari Nati per Leggere». Il coronamento di una stagione di grandi novità che preannuncia un prossimo calendario invernale pieno di iniziative. «Ci hanno premiato» dice Tiziana, «Ora dobbiamo lavorare».

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