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Raccolta differenziata: Organico

Raccolta differenziata: Organico

Il nostro appuntamento mensile con la raccolta differenziata oggi ci porta a parlare dei rifiuti organici, ovvero tutte quelle sostanze che hanno origine vegetale o animale e sono generalmente residui di cucina, e che in media rappresentano circa un terzo dei rifiuti solidi urbani.

Il fatto di essere materia organica li rende soggetti a decomposizione, fermentazione e percolazione nelle discariche: questo fa sì che debbano essere trattati in modo particolare, diverso rispetto ai rifiuti inorganici. Oltretutto, il loro incenerimento può causare emissioni nocive, oltre ad essere molto dispendioso e quindi non sostenibile.

Per questo motivo, il modo migliore di riciclare i rifiuti organici è quello di trasformarli in compost o in altre preziose risorse derivate (bioidrogeno, biometano, energia elettrica e fertilizzanti). Tuttavia, non tutte le sostanze organiche sono adatte al compostaggio, anzi, alcune possono addirittura impedire il processo di trasformazione. Bisogna quindi escludere dalla raccolta organica qualsiasi rifiuto che potrebbe impedirne il corretto smaltimento: liquidi, metalli, vetro, porcellane, medicine, garze, assorbenti e pannolini.

SEI Toscana ci dice cosa va e cosa non va considerato rifiuto organico (queste informazioni sono riportate anche sui cassonetti stessi):

SI
Scarti alimentari
Alimenti deteriorati
Piccoli ossi e lische di pesce
Gusci d’uovo, di crostacei e di frutta secca
Farine
Fondi di tè o caffè
Fiori ed erba secca
Fogliame e piccole potature
Paglia
Segatura
Ceneri di legna fredde
Stoviglie, shopper e altro materiale in MaterBi o biodegradabile
Pannolini e altri rifiuti compostabili (ai sensi della norma UNI EN 13432)
Tappi di sughero (attenzione ai tappi sintetici in silicone)
Lettiere di animali domestici compostabili

NO
Ossi di grandi dimensioni
Legname verniciato o trattato
Oggetti in tessuto o pelle
Lettiere di animali domestici
Pannolini non compostabili
Oli vegetali
Inerti

Un discorso chiarificatore va fatto sulle potature del giardino. Le piccole potature, le foglie secche, i ramoscelli ed il legno tagliato in piccoli pezzi si raccolgono nei contenitori per i rifiuti organici, ma se si potano alberi e siepi allora no: è necessario raccogliere il materiale negli appositi sacchi e portarlo in discarica. La potatura di una singola siepe può riempire tutto un cassonetto, causando disagi agli altri cittadini.

Le ceneri del camino si gettano nei contenitori dei rifiuti organici solo quando si sono raffreddate (dopo almeno 48 ore). Altrimenti si può, infatti, innescare un nuovo processo di combustione ed il cassonetto può prendere fuoco.

C’è molta confusione riguardo al tipo di sacchetto che andrebbe usato per la raccolta dell’organico. Alcuni comuni forniscono sacchetti in plastica che verranno poi rimossi da appositi macchinari, ma in realtà queste sarebbero vietate per legge. I materiali plastici conferiti nella frazione organica dei rifiuti sono un grave problema: per rimuoverli e garantire il rispetto degli standard qualitativi del compost, servono interventi di raffinazione impegnativi dal punto di vista energetico e costosi per gli ingenti quantitativi di scarti prodotti.

Le buste più adatte per un corretto trattamento dell’organico restano quelle biodegradabili e compostabili (certificati a norma Uni En 13432 in carta o in bioplastica). Per riconoscerli, basta accertarsi che riporti le scritte “biodegradabile e compostabile”, quella dello standard europeo Uni En 13432:2002, e il marchio di un ente come il CIC (Consorzio Italiano Compostatori).

Il compostaggio dei rifiuti organici si può fare direttamente a casa, ma è importante seguire le regolamentazioni comunali (che si trovano sui siti web delle amministrazioni o si possono richiedere per via telefonica). Alcuni comuni forniscono le compostiere in comodato gratuito e garantiscono uno sconto sulla TARI ai privati che effettuano il compostaggio dei propri rifiuti organici. Online si trovano delle guide pratiche per valutarne i vantaggi e gli svantaggi.

Le modalità di raccolta dei rifiuti possono variare da zona a zona. Per questo, il CIC ha messo a nostra disposizione un elenco di consigli per riciclare correttamente l’organico:

Usare un contenitore aerato
Per evitare cattivi odori è necessario usare un sacchetto compostabile con un contenitore areato e traforato, per evitare condensa, ridurre il volume, il peso e gli odori del rifiuto.

Disporre dell’umido nel modo corretto
I rifiuti organici vanno sgocciolati e spezzettati se voluminosi (non schiacciati) prima di essere buttati.

Produrre meno rifiuti
Per evitare di produrre rifiuti in eccesso, in estate bisogna fare particolarmente attenzione al cibo: il caldo può accelerarne il deterioramento. Si consiglia di mettere gli alimenti che vanno conservati a temperatura ambiente in luoghi freschi e al riparo dal sole.

Evitare gli sprechi in cucina
Stesso discorso per gli avanzi: prima di gettarli nell’umido meglio chiedersi come riutilizzarli.

Informarsi sulle modalità di raccolta quando si va in vacanza
Spostandosi dalla località di residenza a quella di villeggiatura, possono variare le modalità di raccolta dei rifiuti. In questo caso è utile informarsi dal locatore o contattare il comune o l’azienda di igiene urbana locale per essere informati sulle modalità di raccolta o sui giorni di passaggio dei mezzi.

Imparare ad usare il compost
Il compost può essere utilizzato nell’orto, per una concimazione di fondo che favorisca un buon nutrimento per le piante. Le dosi consigliate dal Cic sono di 2/3 kg a mq: è necessario distribuire il compost sul terreno e interrarlo con una vanga nei primi 10-15 cm. Può essere impiegato anche come fertilizzante per piantare alberi e arbusti nonché per la pacciamatura: permette il controllo della crescita delle erbe infestanti, favorisce il mantenimento di una giusta umidità del terreno e il reintegro di sostanza organica.

Disporre correttamente dei nostri rifiuti ci aiuta a risparmiare e a tutelare l’ambiente, e anche se all’inizio ci si può trovare in difficoltà, la pratica e l’impegno ci permettono di far diventare queste abitudini virtuose una routine da portare avanti senza fatica.

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