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Il Sentiero della Bonifica: consigli di viaggio

Il Sentiero della Bonifica: consigli di viaggio

Undici tappe da Chiusi Scalo ad Arezzo, con possibilità di una deviazione ad anello per Cortona e Camucia. Il nostro viaggio in bici sul Sentiero della Bonifica è terminato dopo 62 chilometri di pianura e meraviglia.

Con l’arrivo alla Chiusa dei Monaci, il viaggiatore si lascia alle spalle un itinerario di paesaggi affascinanti che, per quanto profondamente plasmati dalla bonifica, conservano una malia antica e inimitabile. La ciclovia lungo il Canale Maestro della Chiana interessa il territorio di numerosi comuni nell’ambito di due province – Siena e Arezzo – e della sua gestione si occupa la Regione Toscana insieme ad altri enti.

Una delle caratteristiche che rendono questa strada particolarmente attraente per chi ama il turismo lento è la sua destinazione ciclopedonale. L’accesso è interdetto ai veicoli a motore e incontrare auto o mezzi da lavoro autorizzati in prossimità dello sterrato è una circostanza abbastanza rara. Per concludere il “manuale” del Sentiero della Bonifica mancano soltanto due regole: vietato percorrerlo di notte e durante le piene della Chiana.

Proprio per l’opportunità di pedalare in assoluta tranquillità (e senza salite), questa pista è ideale per famiglie e ciclisti alle prime armi. È importante però non dimenticarsi del traffico in corrispondenza degli incroci con l’asfalto della viabilità tradizionale, che a volte danno luogo a intersezioni in curva o che possono risultare piuttosto repentine. Sconsigliato pedalare completamente allo sbaraglio, insomma. Anche perché ogni tanto l’imprevisto è dietro l’angolo.

La bici

Il terreno sterrato aumenta il rischio di forature rispetto a un tracciato su strada. Sul Sentiero della Bonifica buche e spacchi ricorrono soprattutto in certi tratti e, anche lanciandosi in uno slalom virtuosistico, non è possibile scansarli. Per completare il quadro, purtroppo i bicigrill sono pochi e i centri abitati spesso distano chilometri dalla ciclovia. Meglio prevenire che curare. Raccomandatissima una mountain bike con buone gomme e non guasta portarsi dietro l’indispensabile per gestire eventuali problemi tecnici. Essenziale pure pianificare bene l’itinerario, così da sapere come cavarsela nel caso in cui ci si ritrovi davanti a qualche gatta da pelare legata alla bicicletta lungo il tragitto.

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Il sole e il vento

Tra le avversità da non sottovalutare in questo percorso, il clima. I punti d’ombra sono veramente sporadici e già nelle ore centrali della giornata in primavera il sole picchia forte. D’estate le alte temperature rendono impensabile fare alcuni segmenti di aperta campagna senza le dovute accortezze. Nello zaino non devono mancare protezione solare, cappello e occhiali da sole. Occhio anche al vento contrario. Data la conformazione pianeggiante della Valdichiana e l’assenza di alture considerevoli nei dintorni per spezzare l’intensità delle correnti, è probabile dover affrontare sul sellino movimenti d’aria forti e costanti, che rallentano e affaticano a dismisura la pedalata.

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Gli animali

Tenere le mani sui freni e una velocità moderata è cruciale per evitare incidenti con la fauna che vive e transita nei pressi del Sentiero della Bonifica. Nulla di cui aver paura: si tratta soprattutto di uccelli di medie dimensioni – come fagiani, garzette, aironi –, che sono soliti sollevarsi in volo ad altezza uomo e all’improvviso dall’erba alta dei campi. Specialmente nella prima parte, vicino ai laghi di Chiusi e Montepulciano, capita che le nutrie occupino la carreggiata con incursioni repentine o sostando ai margini. Nei tratti dove la vegetazione spontanea è più fitta bisogna fare l’abitudine a fruscii misteriosi e suoni di movimenti non meglio identificati. Presenze e rumori che non vanno considerati un disvalore, ma manifestazioni visive e musicali dello spirito più autentico della Valdichiana.

Nello zaino

L’acqua è la migliore amica dell’escursionista sul Sentiero della Bonifica. I punti di rifornimento scarseggiano (le cartine li segnalano, per fortuna) e conviene portarsi da bere in grandi quantità, rinunciando magari a qualche piccolo comfort che occuperebbe il posto della seconda borraccia nella sacca. Fondamentale infine del cibo con cui ricaricare le pile ogni tot. Raggiungere bar e alimentari porterebbe troppo fuori rotta i cicloturisti: pranzo al sacco e snack sono la soluzione migliore per godersi a pieno l’on the road della bonifica in Valdichiana. Suggerimenti? Scaglie di zenzero, frutta fresca o secca, barrette energetiche.

Buon viaggio!

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