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Valdichiana On The Move: l’acqua che unisce luoghi, storie e persone

Valdichiana On The Move: l’acqua che unisce luoghi, storie e persone

Per l’edizione 2025 del festival internazionale di fotografia Cortona On The Move (ormai appuntamento fisso per la nostra redazione, come raccontato nei reportage degli anni passati) è arrivata un’importante novità: la nascita del progetto “Valdichiana On The Move” realizzato tra l’associazione On The Move che cura il festival, l’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese e la Fondazione Cantiere Internazionale d’Arte, nel contesto delle iniziative di Valdichiana2025 – Capitale Toscana della Cultura.

Mi sono ritrovato in mezzo a questo progetto un po’ per caso, e voglio raccontarlo da insider, in modo da offrire spunti di riflessione che ritengo possano essere interessanti. Dal momento che collaboro con lo staff di Valdichiana2025, avrei dovuto occuparmi soltanto di comunicarlo all’esterno dopo la sua attuazione, senza interessarmi alle fasi organizzative. E invece, un po’ per piacere personale, un po’ per le mie conoscenze e competenze antropologiche in ambito di Valdichiana e storia della bonifica, mi sono ritrovato immerso in Valdichiana On The Move anche nelle fasi precedenti alla sua pubblicazione, per così dire.

Il progetto infatti prevedeva di affidare a un’artista estera un racconto fotografico della Valdichiana, partendo dal Sentiero della Bonifica come tratto d’unione tra la Valdichiana senese (insignita del riconoscimento di Capitale Toscana della Cultura per tutto il 2025) e la Valdichiana aretina (dove si trova Cortona, sede del festival fotografico). Da questo racconto, seguendo la sensibilità dell’artista, sarebbe poi arrivata la mostra inserita nel programma ufficiale del festival, con una serie di installazioni open-air diffuse in tutta la Valdichiana.

Valdichiana On The Move - Sorgente

La fotografa scelta dall’organizzazione è stata Laura Pannack: artista londinese specializzata nella fotografia documentaria, che cerca di instaurare un legame autentico con i soggetti che ritrae, soprattutto con le giovani generazioni. Laura è stata ospite della Valdichiana per due settimane, guidata dagli organizzatori del progetto e accompagnata da un’altra fotografa locale. Proprio quest’ultima amica mi ha coinvolto, dal momento che conoscevo bene il territorio, cercando consigli su luoghi e situazioni da visitare o spunti creativi che potessero dare suggerimenti utili al loro lavoro.

L’esperienza di Laura è stata simile a quella di un’etnografa: calta in una realtà che non conosceva, con differenze sociali e culturali, difficoltà date da interagire con persone che non parlavano perfettamente la sua lingua. Restituire il racconto di qualcosa che non si conosce è molto difficile, ma ne viene fuori un documento culturale di enorme valore. Noi abbiamo un’idea di noi stessi, e tendiamo a raccontarla all’esterno; ma come ci vedono gli altri? Su cosa si posa il loro sguardo, su quali elementi mettono maggiore attenzione? Quali sono le differenze tra le due visioni?

Da un punto di vista etnografico, Laura ha dovuto apprendere le usanze culturali del posto in cui era capitata, affidandosi a dei facilitatori locali (oltre che agli organizzatori, che però erano anche i committenti del lavoro), cercando di comprendere differenze e somiglianze tra i dieci Comuni dell’Unione, alla ricerca di un significato in così breve tempo.

Questo è un lavoro di ricerca sociale e culturale, non turistico. Un artista esterno, come un etnografo, con l’obiettivo di comprendere l’ambiente in cui va a operare, non può limitarsi al “blog tour” di un itinerario pensato per la promozione turistica del territorio. La visita alla cantina, il panorama dai borghi, l’assaggio di pici e pecorino, il giro per le tombe etrusche e così via. Non perché non siano importanti o autentici (anzi, il lavoro svolto negli ultimi anni per la tutela e la valorizzazione di prodotti tipici e patrimoni culturali in Valdichiana è senza dubbio serio e meritevole), ma perché non è quello che gli abitanti della Valdichiana vivono nella loro quotidianità, fuori dall’economia turistica.

La maggior parte degli abitanti del territorio fa la spesa nei supermercati, più spesso che dai contadini. La maggioranza di noi ha visitato musei e tombe etrusche durante le gite scolastiche, e poco più. Possiamo apprezzare la musica e l’arte locale, ma la maggior parte delle volte ascoltiamo su Spotify i brani Taylor Swift e Bad Bunny, e al cinema guardiamo i film della Marvel. Ma va bene così: è autentica sia l’esperienza del turista, sia la vita quotidiana del locale.

Valdichiana On The Move - Laura Pannack

Il compito di Laura, quindi, era quello di comprendere velocemente le particolarità culturali del posto in cui era finita, in modo da raccontarle tramite una serie di scatti, svolgendo però una documentazione autentica e veritiera, senza fermarsi allo sguardo di un turista esterno. Oltre a visitare il Sentiero della Bonifica e alcuni luoghi simbolici, come le vasche di San Casciano dei Bagni o le Terme di Chianciano e i centri storici die paesi, Laura si è interessata al folclore locale, alla ricerca di spunti narrativi. Ne ho approfittato per raccontarle alcune storie tramandate dalle veglie contadine o dalle leggende popolari (la Marroca, lo Strascico della Regina, la grotta lattaia e così via), in modo che potesse cercare degli elementi di continuità tra le storie del passato della Valdichiana e la vita dei suoi abitanti di oggi.

Al termine di dieci giorni di fatiche e avventure, tra cui anche il furto del suo zaino al Lago di Chiusi (queste sono cose che a volte nascondiamo, per paura di danni di immagine, ma in realtà sono consigli utili anche per i turisti, così come i posti migliori dove parcheggiare gratuitamente), Laura ha trovato un filo conduttore che le permettesse di raccontare le storie della Valdichiana e della sua gente: l’acqua.

Da qui il titolo della mostra del progetto Valdichiana On The Move, ovvero “Sorgente“. Così la descrive lei stessa:

“Visibile e invisibile, ricordata e venerata, l’acqua ha plasmato a lungo questa regione, scolpendo valli, riempiendo vasche, scorrendo sotto le chiese e lasciando la sua impronta nella storia e nella pietra. Ho iniziato a chiedermi come fossero cambiati questi luoghi, cosa conservino ancora queste città e in che modo oggi chi percorre il canale a piedi o in bicicletta si colleghi al passato. Avendo esperienza nel fotografare i giovani, sono stata attratta dalla tensione e dalla tenerezza tra l’antico e l’adolescenza. Attingendo alle leggende locali e lavorando con i ragazzi e le ragazze della zona, la serie evoca scene gioiose che confondono passato e presente. Ho iniziato a chiedermi: come si conciliano i telefonini e le sigarette elettroniche con le rovine del XVII secolo? I giovani di oggi percepiscono ancora le storie che si
celano sotto i loro piedi?

Sono state le chiese a colpirmi più di ogni altra cosa. Spesso nascoste dietro porte di legno scuro, infilate in angoli tranquilli delle città, mi facevano entrare in un silenzio che toglieva il fiato. Vaste o umili, decadenti oppure ornate, ognuna di esse emanava bellezza. Giganteschi affreschi illuminati dal tremolio delle candele. Panche consumate da secoli di attesa. Rimanevo incantata dai dipinti in ciascuna di esse. Questi luoghi hanno assorbito dolore, speranza, preghiere. Hanno guarito.

Nelle terme ricoperte di alghe ho provato qualcosa di simile. Una quiete meditativa. Una pausa nel tempo. L’acqua, calda, viscosa e pesante, aderisce alla pelle. Anche con una temperatura di 35 °C mi sento a casa. Ho osservato i corpi dei visitatori fluttuare sotto l’acqua densa, ricordandomi quei dipinti nella chiesa.

Non sono una persona religiosa. Ma sono profondamente colpita dagli spazi che incoraggiano la riflessione, la quiete, il rispetto. Che si tratti di una sorgente, di un bagno o di una chiesa, se ti fa fermare, quel luogo è sacro. Riguardare questo diario visivo è un silenzioso promemoria: l’acqua che scorre in questi luoghi forse non è sacra. Ma collega. Guarisce. E forse cambia la vita.”

Valdichiana On The Move - Lago di Montepulciano

Credo che Laura sia riuscita a trovare un ottimo elemento di riflessione: al di là della bellezza o della riuscita degli scatti, pur con tutte le difficoltà dei tempi serrati e delle differenze tra i tanti Comuni della Valdichiana, le sue fotografie e i suoi commenti ci restituiscono uno spaccato importante, per riflettere su noi stessi. Uno sguardo esterno, come dicevo prima, è un documento di eccezionale importanza. Alcune cose non si capiscono, se non si vivono in prima persona; ma è vero anche il contrario: alcune cose non si capiscono, se non ci aiutano a vederle dall’esterno. E in questo senso, il progetto di Valdichiana On The Move ci aiuta a comprendere chi siamo, e come ci vedono gli altri.

Personalmente ho trovato splendida una fotografia scattata da Laura, che non è finita poi nella selezione della mostra, ma che è stata frutto di una visita che abbiamo fatto assieme alle vasche di San Casciano dei Bagni. Un uomo di mezza età, con una gamba di metallo, accompagnato da un piccolo cane, entrambi rilassati nella sorgente termale, liberamente accessibile al pubblico. Proprio dietro di loro, dall’altra parte della paratia, gli scavi in cui tuttora continuano le scoperte archeologiche, e dove sono stati ritrovati anche pezzi di statue raffiguranti braccia e gambe, segno di una devozione e richiesta di cura per gli arti feriti, già tanti secoli fa. Questo legame, quasi flebile e inconsapevole, tra il nostro passato e il nostro presente, nella nostra quotidianità e nell’immagine che diamo agli occhi esterni: è questo il più bel simbolo, a mio avviso, del legame culturale tra le storie delle generazioni che hanno abitato questo territorio.

Per questo motivo, ritengo che sia di fondamentale importanza lasciare la libertà artistica a chi ci può permettere di guardare noi stessi e il territorio con cui viviamo in modo diverso. Si tratta di un valore culturale degno di riflessione, raro e prezioso. E sempre per questo motivo spero che il progetto Valdichiana On The Move possa proseguire anche nel futuro, continuando la collaborazione tra COTM e l’Unione dei Comuni della Valdichiana Senese, per costruire relazioni culturali in tutta la Valdichiana Toscana. Perché l’acqua che ci divide, passando per quel Sentiero della Bonifica da cui tutto è nato, diventi l’acqua che ci unisce.

Valdichiana On The Move: date e luoghi della mostra

La mostra fotografica “Sorgente” è visitabile fino al 2 novembre 2025; una selezione di foto è presente presso il Parco Archeologico di Cortona, in località Sodo, all’interno del contesto del festival Cortona On The Move. Una ulteriore selezione è visitabile al centro La Casetta del Lago di Montepulciano, con accesso libero. Altre due piccole selezioni sono previste a Sinalunga (Parco il Cassero) e Trequanda (Parco Pancirolli). Oltre alle installazioni open-air, sono previste affissioni di alcuni scatti fotografici nei dieci Comuni della Valdichiana Senese, da luglio fino a novembre.

Valdichiana On The Move - Cortona
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