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Poets of the Fall, rock e poesia dalla Finlandia

Poets of the Fall, rock e poesia dalla Finlandia

La Finlandia è una terra gelida, ma sotto agli strati di neve e ghiaccio si nasconde il cuore infuocato della musica. Il Paese scandinavo ha infatti dato i natali a un’infinità di band di successo, specialmente negli ambiti rock e metal, che l’hanno reso celebre a livello internazionale.
Ma oggi non sono qui a parlarvi di colossi come i Nightwish, i cui album raggiungono senza problemi il milione di copie vendute, bensì dei loro conterranei Poets of the Fall.

Chi?, direte voi. Chi sono questi ‘poeti’?

I Poets of the Fall sono una alternative rock band nata nel 2003 dalle menti del cantante Marko e del chitarrista Olli, che ad oggi ha pubblicato 6 album, una raccolta e un DVD. I loro tour raggiungono la Germania e il Regno Unito, dove la maggior parte dei concerti finiscono inevitabilmente sold out.

Considerata la bravura di questi sei ragazzi, lascia un po’ straniti il fatto che siano poco conosciuti al di fuori del nord europa, nonostante in Finlandia occupino sempre le prime posizioni delle classifiche. Credo che dipenda dal fatto che appartengono a una casa discografica tutto sommato piccola, che quindi non può permettersi campagne promozionali dello stesso livello di Universal, Sony e via discorrendo.

Questo però non incide minimamente sulla qualità del prodotto finale, anzi: i loro dischi, il packaging, gli artwork e i video sono tutti di altissima qualità, che si è mantenuta costante durante gli 11 anni di carriera della band.

La musica dei Poets of the Fall è un rock molto sfaccettato, che a volte tende al pop, a volte all’elettronica, ma mantiene sempre una caratteristica principale: è una musica catartica, multisfaccettata e ispirata. La chitarra e il piano, suonati con maestrìa, tessono melodie dolci o taglienti, e la voce espressiva di Marko dà vita a dei testi bellissimi.
I testi sono una cosa importantissima per me, perchè spesso sono la discriminante che mi fa amare una canzone alla follia oppure no. Loro, in questo senso, tengono fede al loro nome e si dimostrano dei veri e propri poeti.

Le loro musiche sono state incluse nei videogiochi Alan Wake – dove per l’occasione erano chiamati ‘Old Gods of Asgard‘ – e Max Payne 2, nonchè nel software di benchmarking 3DMark, garantendo loro un’ottima esposizione al pubblico (io stessa li conosco grazie alla colonna sonora di Max Payne 2).

Tutti i loro album, a parte il penultimo, hanno debuttato al #1 della classifica Finlandese, e la band ha collezionato diversi riconoscimenti, quali due Emma Awards, un MTV Europe Music Awards e molti altri.

Non posso che consigliarvi caldamente questa band, sulla quale ancora non ho sentito un parere negativo. In realtà, tutte le persone che li ascoltano che conosco non fanno che cantarne le lodi ogni volta che capita l’occasione. Certo, se non siete fan del rock e men che meno di quello alternativo, magari non diventeranno la vostra band preferita, ma un ascolto lo meritano eccome. Gli amanti delle esibizioni live troveranno pane per i loro denti: i ragazzi di Helsinki regalano performance impeccabili e una grande presenza scenica.

Con la speranza di portarli in Italia, o almeno nella vicina Svizzera, diffondo il verbo e vi auguro buon ascolto!

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