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Marina Di Guardo affascina la Valdichiana con il suo ‘Dress code rosso sangue’

Marina Di Guardo affascina la Valdichiana con il suo ‘Dress code rosso sangue’

Sullo sfondo i dolci lineamenti del paesaggio della Valdichiana bruciati dal sole, in primo piano un libro scritto con passione e devozione. È questo lo scenario che Giacomo Del Toro, proprietario insieme alla sua famiglia di Villa San Sanino Relais, ha regalato ai suoi ospiti per la presentazione del libro ‘Dress code rosso sangue’ di Marina di Guardo, scrittrice e autrice di romanzi, soprattutto del genere thriller, ma anche ex vicedirettrice dello showroom Blumarine e madre di Chiara, Valentina e Francesca Ferragni.

Giacomo Del Toro, per l’occasione, ha aperto le porte del suo bellissimo relais, incastonato nella campagna della Valdichiana tra Torrita di Siena e Montefollonico, un luogo dove, grazie alle antiche architetture e l’arredamento d’epoca, il tempo sembra fermarsi appena varcato il cancello d’entrata, per poi accorgersi del suo trascorrere solo dai raggi del sole che entrano tra i cipressi e gli alberi del giardino andando a ridisegnare i profili delle cose e regalando suggestive golden hour. Un pomeriggio di piena estate dunque, immersi nella campagna toscana, che non è voluto essere solo una semplice presentazione di un libro, ma si è rivelato un viaggio alla scoperta e alla conoscenza di un’autrice autentica, che ha messo a nudo la sua personalità, con le sue fragilità e i suoi punti di forza, andando oltre alla sua immagine e oltre al fatto di essere ‘la madre di Chiara Ferragni‘.

Marina di Guardo è al suo ottavo romanzo e non è nuova al genere thriller. In questa sua ultima pubblicazione ‘Dress code rosso sangue’, edita da Mondadori, Marina porta i lettori nel cuore del jet set milanese sconvolto da uno scandalo, macchiando di rosso quel mondo paillettato e luccicante, fatto prevalentemente di tessuti impalpabili, lustrini, tacchi vertiginosi e frenetiche sfilate. In questo contesto rimane coinvolto Franco Sartori, stilista di grande fama e proprietario di una della Maison più importanti che viene ritrovato morto in un casolare abbandonato della periferia di Milano. Su questo caso andranno ad indagare Giacomo, fratello della vittima, e Cecilia Carboni, amica dello stilista, nonché astro nascente dello showroom Sartori. Bella, intelligente e brava sul lavoro, ma estremamente fragile e insicura in privato, sarà proprio Cecilia a condurre il lettore nel romanzo.

“Cecilia è molto simile a me, sia sul lavoro ma anche nelle dinamiche familiari, dettate dal contesto in cui è cresciuta e dal rapporto con i genitori. Io sono nata a Novara ma ho origini siciliane, quindi la mia educazione è stata molto rigida con dei cliché già stabiliti. Cecilia Carboni è in parte me, per buona parte della vita si è ritrovata a seguire, suo malgrado, le imposizioni del padre, uno dei più quotati avvocati milanesi. E proprio per volere del padre che si è laureata in Giurisprudenza e inizia il praticantato nello studio legale di famiglia; ma è quando tutto sembrava delineato che la sua vita cambia, Cecilia prende delle decisioni che non avrebbe mai pensato e decide da sola della propria vita, cambiando lavoro e andando a dirigere uno showroom di prestigio, per poi vivere tutta una situazione di cose. La scelta poi si rivelerà azzeccata.”Marina spiega così la protagonista del suo libro, una trasposizione più accentuata di sé che trova una collocazione perfetta in un genere letterario che permette di scrivere e raccontare una storia a tutto tondo, senza per forza dover essere legata alla realtà delle cose.

“Mi sono confrontata con diversi generi di scrittura, anche con quella di libri per bambini, ma il genere thriller mi appassiona molto perché permette di scrivere a trecentosessanta gradi sia i personaggi che l’ambientazione. Questo libro è nato come un soggetto per una serie ambientata nel mondo della moda; avevo iniziato a scriverlo e poi messo via, ma con l’isolamento dovuto alla pandemia l’ho ripreso e con coerenza e costanza sono arrivata a scrivere il finale in 10 giorni. Posso dire che da un periodo brutto ne è uscito qualcosa di bello”- dice Marina mentre racconta di come è nato il suo ultimo romanzo. La Di Guardo scrittrice nasce nel 2012 con il suo primo romanzo ‘L’Inganno della seduzione’, per poi proseguire nel 2014 con ‘Mi spezzi le ali’ pubblicati entrambi con Nulla Die. Nel 2017 inizia la collaborazione con la Mondadori e insieme pubblicano ‘Com’è giusto che sia’, ‘La memoria dei corpi’, ‘Nella buona e nella cattiva sorte’ e l’ultimo ‘Dress code rosso sangue’.

‘Dress code rosso sangue’ non è solo suspense e colpi di scena adrenalinici, come siamo abituati a ritrovare nel genere, ma è anche un thriller psicologico in cui entrano in ballo i conflitti mentali dei protagonisti, generati nei personaggi dallo svilupparsi dei fatti e dall’ambiente frenetico dettato dalle dinamiche misteriose e complicate qual è l’ambiente della moda milanese. La giovane e coraggiosa Cecilia infatti si ritroverà alle prese con la gestione di uno showroom ormai nel caos, fra modelle scosse e clienti in preda alla frenesia di accaparrarsi quanti più capi possibile del brand sotto i riflettori; in più la sua situazione privata, già complessa, risulterà aggravata dallo scandalo. Lo strappo con la famiglia, che non ha mai accettato la decisione di lasciare il prestigioso studio legale paterno per lavorare nel settore moda, torna prepotentemente nella vita di Cecilia ora che lo showroom è sotto attacco e che la sua vita potrebbe essere in pericolo.

Quelle trascorse a Villa San Sanino Relais con Marina Di Guardo sono state due ore piacevoli, in cui il padrone di casa Giacomo, attraverso una presentazione del libro costruita in chiave psicologica, è stato capace di far vivere agli ospiti il romanzo attraverso le parole della sua autrice, unendo l’unicità e la bellezza del nostro territorio al piacere esclusivo che solo la lettura può dare, regalando sensazioni particolari anche di introspezione personale. Sono sicura che gli ospiti possono dire di aver viaggiato nel glam milanese, vivendo la stessa frenesia di quel mondo, ma immersi nella tranquillità della campagna della Valdichiana.

(© Fotografie di Sara Cencetti)

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