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L’Hitchcock di Gervasi? Ha il volto di Anthony Hopkins

L’Hitchcock di Gervasi? Ha il volto di Anthony Hopkins

Un cast stellare per il film di Sasha Gervasi, Hitchcock, ispirato al libro di Stephan Rebello Come Hitchcock ha realizzato “Psycho”, che mostra il “making of” di uno dei più grandi successi cinematografici del genio dell’horror.

In meno di due ore, infatti, il regista condensa tutto il lavoro, durato mesi, che c’è stato dietro quel film, non per limitarsi a raccontare in modo cronologico lo svolgimento dei fatti, ma per svelare tutti quei minuziosi dettagli che pochi conoscono di “Sir Alfred”. Le sue ossessioni per il sovrappeso, la sua passione per le bionde inarrivabili, il suo rapporto inquietante con la moglie Alma Reville, con cui è geloso e possessivo e la sua maniacale attenzioni ai dettagli. Un regista talmente concentrato sul lavoro che, insoddisfatto dell’attore che nel film deve accoltellare la collega Marion Craine (che interpreta Janet Leigh, ndr) nella famosa scena della doccia, impugna lui stesso il coltello, avventandosi con furia sulla poveretta. Un fuori programma che permette di ottenere dalla Craine quelle espressioni terrorizzate che hanno conquistato il pubblico di tutto il mondo.

Un film clamoroso, Psycho, che però nessuna casa di produzione cinematografica, neanche la Paramount, vuole distribuire, per via della scena finale. Alma, sceneggiatrice di talento, suggerisce allora di aggiungere alla scena della doccia la musica e di rimontare il film da capo. Così facendo, i due decidono poi di finanziare personalmente il progetto, anche a costo di ipotecare la loro casa. E il successo non è ovviamente immediato, anzi, il film viene osteggiato dalla critica e fortemente censurato dalla critica, tanto da essere indicato da alcune major come un horror B movie. Ma alla fine Psycho riesce ad ottenere grandi incassi e, sebbene non vince nessun Oscar, viene considerato uno dei capolavori del genio del mistero.

D’altronde, dietro ad ogni grande uomo c’è sempre una grande donna, e ne sono la prova i teli della stanza da bagno, che hanno le iniziali AH. A per Alfred o per Alma Hitchcock? Forse per entrambi, come testimonianza della perfetta, seppure difficile, fusione tra i due.

Nel ruolo del protagonista, un Anthony Hopkins perfettamente truccato, ingrassato, divertente, integro ed empatico, e al suo fianco, ad impersonare la moglie, Helen Mirren, intensa e misurata nella parte. Curioso è vedere che lei, all’inizio del film, indossa la stessa biancheria usata da Marion Craine all’inizio di Psycho. Nella parte di quest’ultima, Scarlett Johansson, che sebbene sia di una bravura eccezionale, in particolare nella scena della morte sotto la doccia, ed assomigli all’attrice, risulta essere se stessa, ovvero bellissima ed esplosiva.

Grande omaggio al maestro del brivido Hitchcock quello di Gervasi, che per quanto sia un regista semisconosciuto, propone un film che si avvale di numerose nomination: agli Oscar per il miglior trucco, ai Golden Globe per la migliore attrice in un film drammatico (Helen Mirren) e ai BAFTA (l’organizzazione britannica British Academy of Film and Television Arts, ndr) per la migliore attrice non protagonista (Helen Mirren) e il miglior trucco.

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