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“Secret of Gravity”, il nuovo album dei Vandemars, gli alieni della musica.

“Secret of Gravity”, il nuovo album dei Vandemars, gli alieni della musica.

E’ uscito il nuovo album dei Vandemars, dal titolo “SECRET OF GRAVITY”, registrato all’Entropya Studio (PG) di Gabriele Ballabio, pubblicato da Ultraviolet Blossom & Cave Canem D.I.Y. Records e distribuito da Audioglobe.“Secret of Gravity” è il secondo disco e vede la luce a tre anni di distanza dall’esordio “Blaze”, che vantava la produzione artistica di Paolo Benvegnù. Quattordici brani che arrivano dritti in faccia, fatti di sonorità potenti ed escursioni elettroniche, esplorando la dualità della gravità: forza che dà stabilità ancorandoci alla terra ma insieme simbolo della pesantezza dell’Essere e del vivere in un mondo in cui non ci si riconosce.

«Per noi “Secret of Gravity” rappresenta un rito di passaggio, un importante momento di crescita ed evoluzione artistica – raccontano i Vandemars –. La scelta di occuparci in prima persona di tutti gli aspetti di produzione è stata dettata dalla necessità di esprimerci attraverso un linguaggio diretto, che mettesse in risalto la nostra modalità compositiva ed esecutiva. Il tema centrale dell’album è rappresentato come suggerisce il suo titolo dalla gravità, intesa come forza che ci dà stabilità ancorandoci al suolo, ma anche come pesantezza dell’Essere e del vivere in un mondo che poco ci appartiene e mai sa contenerci. Affascinante metafora della condizione umana, il concetto di gravità in questa sua accezione negativa è solo una faccia della medaglia. Come scrive Milan Kundera: “Ma davvero la pesantezza è terribile e la leggerezza meravigliosa? …tanto più la nostra vita è vicina alla terra, tanto più è reale e autentica”. In definitiva, come espresso dall’artwork dell’album realizzato da Alessandro Baldoni, ed in particolare dai movimenti del corpo di Elisa Ventimiglia, modella protagonista, “Secret of Gravity” si schiude nel calibrare il peso della nostra esistenza, nel comprendere la caduta ed imparare a rialzarsi, nel continuo oscillare tra equilibri imperfetti.»

Di seguito vi proponiamo il videoclip di “A wood”, il loro primo singolo, per la regia di Gaia Magnani. Il video è stato interamente ambientato nel Monte Amiata, in Toscana, nel quale i quattro elementi della band si perdono nella magia dei luoghi di origine dei Vandemars.

 

Per l’occasione vi riproponiamo l’intervista fatta al gruppo durante la scorsa edizione della festa della musica di Chianciano

Direttamente dal backstage del Parco Fucoli di Chianciano, abbiamo raccolto un’intervista molto interessante ad un gruppo musicale italiano, che con la loro musica sta valicato ogni confine geografico, sonoro ed emozionale. Loro sono i Vandemars, band nata ai piedi del Monte Amiata e composta da Silvia Serrotti (Vocals), Stefano Romani (Guitars), Francesco Pititto (Bass), Cristiano Bottai (Drums), che il 24 luglio, insieme alla Small Big Band, Toscana Sud e Andrea Pinsuti, hanno ufficialmente aperto l’edizione 2013 della Festa della Musica di Chianciano Terme.

Il loro nome, Vandemars, significa letteralmente ‘L’Avanguardia di Marte’: un gioco fonetico di inglese e francese, arrivato per caso sette anni fa durante una normale prova:

“All’inizio ci piaceva semplicemente il suo suono – ci raccontano – Solo con il tempo abbiamo compreso quanto il suo significato ci appartenesse, quanto definisse la nostra identità di gruppo. Come le avanguardie abbiamo sempre cercato di avere piena libertà di espressione nel creare la nostra musica, senza dover rientrate o rispettare i parametri di un genere predefinito. E Marziani o alieni ci sentiamo fin dalla nascita. Per quanto attaccati a questa meravigliosa Terra che amiamo, ci sentiamo alieni nei confronti di una realtà umana troppo spesso omologante e repressiva, che poco ci libera e mai sa contenerci”.

Per la band la musica è una materia informe, grigia, che grazie al loro lavoro, rendono rigida fino a creare delle connessioni, punti di partenza per esplorare nuovi suoni e nuove atmosfere. I loro testi sono lontani dai confini stilistici italiani e traggono ispirazione dalla vita quotidiana:

“Ciò che viviamo e condividiamo. La quiete e la tempesta che scandiscono costantemente la nostra relazione con la realtà umana. E naturalmente tutta la musica che abbiamo ascoltato e che ha accompagnato la crescita ed i cambiamenti delle nostre singole esistenze. La condivisione dei nostri background musicali e la loro diversità, l’ascolto reciproco quando suoniamo insieme ed il rispetto per la creatività di ciascuno, tutto questo é fondamentale per comporre la nostra musica. Senza di questo, gli ingranaggi del nostro processo creativo si bloccherebbero”.

Durante questi sette anni e durante la loro attività live, i Vandermas hanno vinto importante contest: dal Plug ‘n’ Play 2008 del Play Arezzo Art Festival, al 3D Contest 2010 del Live Rock Festival di Acquaviva, fino ad arrivare alla vittoria del titolo di Miglior Band Toscana per Italia Wave 2010. Hanno condiviso il palco con illustri artisti italiani ed internazionali, da Carmen Consoli a Max Gazzè, fino ad ottenere una collaborazione con Paolo Benvegnù per la produzione artistica del loro album d’esordio “BLAZE”, uscito nell’aprile 2011.

Le BLAZE nasce da un connubio di cinque anime diverse, unite dal bisogno di trovare un posto nel mondo:

“Blaze nasce dalla necessità di incontrarci, ascoltarci e raccontarci. L’improvvisazione e l’interplay hanno giocato un ruolo fondamentale nel processo di creazione dei brani contenuti in Blaze. Mentre l’arrangiamento e la forma definitiva dei brani sono arrivati al termine della pre-produzione e poi in studio, grazie ad una fruttuosa collaborazione con Paolo Benvegnù e Stefano Bechini, entrambi produttori artistici dell’album. Blaze è stato concepito dalla nostra parte più viva, quella stessa che ci spinge alla ricerca di un dialogo con l’Altro, all’ incontro/scontro con i nostri diversi sè. 12 storie che raccontano del fuoco che custodiamo dentro e che quotidianamente ci porta nel mondo”.

Per i Vandemars collaborare con Benvegnù ha rappresentato un’esperienza intensa e preziosa:

“Quello con Paolo é stato un dono del caso, un fortunato incontro che ci ha insegnato tanto. La sua presenza è stata fondamentale in studio nella fase di pre-produzione e registrazione dell’album, soprattutto nell’arrangiamento di alcuni brani che presentavano angoli da smussare. Artefice di un produttivo processo maieutico, Paolo ha saputo ascoltare noi e la nostra musica, aiutandoci partorirla nel modo migliore”.

Il mese di aprile per i Vandemars rappresenta un periodo fortunato; nell’aprile di quest’anno, infatti, è uscito BACK TO MARS (Cave Canem D.I.Y. Records), album live che presenta anche la nuova formazione della band e contiene alcuni remix del precedente Blaze a cura di Cristiano Bottai, il nuovo batterista della band, che ha permesso al gruppo di “rinascere” e costruire nuovi percorsi.

““Back to Mars” è nato dalla necessità di presentare la nostra nuova identità, la nostra nuova formazione ed il processo di trasformazione vissuto dalla band nell’arco del 2012. E’ stato un anno difficile e pieno di forti cambiamenti, ma anche di rinascita grazie al fortunato incontro con Cristiano Bottai, nostro nuovo batterista. Realizzare quest’ album per noi è stato un vero e proprio “ritorno su Marte”, scelto e voluto. Siamo dovuti tornare alle nostre origini per permettere di ritrovarci, rinascere e costruire nuovi percorsi. L’idea iniziale è stata quella di vestire un nuovo abito, di nuove sonorità i brani contenuti in BLAZE, proponendo una reinterpretazione di quelle canzoni. Per farlo abbiamo scelto di regalare il nostro sound live alle persone che ci ascoltano da tempo e ancor più a chi non ha mai ascoltato la nostra musica. Sin dall’inizio c’è stata la volontà di regalare quel particolare amalgama di intimità e forza, quell’alchimia che accompagna la performance live”.

BACK TO MARS è stato inciso live al Cycle Club di Calenzano (FI), registrato da Giulio Cercato, che insieme a Cristiano hanno mixato l’album, nello storico Studio Emme sempre a Calenzano (FI).
Attualmente i Vandemars hanno portato a termine la pre-produzione del loro prossimo album di inediti e ad agosto entreranno in studio per le fasi iniziali di registrazione.

“Torneremo all’Entropya Studio di Gabriele Ballabio, a Perugia, lo studio in cui abbiamo felicemente inciso il nostro primo album BLAZE. E tempo permettendo, tra agosto e settembre ci dedicheremo alla produzione del nostro prossimo videoclip, il cui set avrà come principale location i suggestivi boschi del Monte Amiata”.

Quindi, un periodo ricco di soddisfazioni ma anche di duro lavoro per i Vandemars, un gruppo che nonostante la realtà musicale di oggi va avanti ricevendo dimostrazioni di grande successo e apprezzamento, non solo di pubblico ma anche di critica. Abbiamo rivolto alla band una domanda di cosa ne pensano della realtà musicale di oggi e loro ci hanno risposto così:

“Nel rispondere a questa domanda ci rivolgiamo in particolare ai musicisti che ci leggeranno: uniamo le forze, collaboriamo, sosteniamo a vicenda i nostri concerti, cerchiamo di essere aperti all’ascolto e al confronto reciproco a differenza di chi gestisce il mercato musicale, indipendente e non, nel nostro Paese. Ricordiamo a noi stessi di avere il potere di cambiare le cose che non vanno, continuare a coltivare e proteggere i nostri sogni e sentirci a casa in qualsiasi costellazione ci troveremo!”

È con questo monito che concludiamo l’intervista ai Vandemars, facendo loro un grande in bocca a lupo per i progetti futuri, esortandoli ad andare avanti con determinazione, quella determinazione che chiunque abbia un sogno da realizzare non deve mai abbandonare!

Sito ufficiale: vandemars.wordpress.com

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