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La Spider Woman di Manara: una polemica sul corpo femminile

La Spider Woman di Manara: una polemica sul corpo femminile

In questi giorni sta infuriando la polemica riguardante alcune cover del primo volume di Spider Woman, commissionate dalla Marvel a Milo Manara, il grande maestro del fumetto erotico italiano, e a Greg Land, autore che, si dice (non sono andata a verificare e non sono proprio esperta di comics americani), ami ricalcare foto di pornostar per realizzare i suoi disegni.

Le copertine hanno sollevato un gran polverone, specialmente da quando alcuni zelanti colleghi disegnatori hanno pensato che fosse il caso di sottolineare tutto ciò che c’è di sbagliato, anatomicamente ed eticamente, in quelle illustrazioni.

Le copertine in questione sono queste:

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Non siamo qui a discutere dei gusti, non siamo qui a decidere se siano belle o no, perchè io le trovo entrambe bruttine (la seconda molto brutta). Ma pubblicare copertine brutte non è un crimine, è una cosa che succede da sempre e PER FORTUNA siamo liberi di pubblicare anche copertine bruttine, e non esiste un qualche ispettorato all’estetica che ci imponga per legge di rispettare determinati requisiti tecnici.

Appena svelate, le due copertine sono rimbalzate di blog in blog, specialmente su Tumblr, dove sono state tacciate di sessismo, di oggettificazione del corpo della donna, e di imprecisione anatomica.

Le imprecisioni anatomiche ci sono, sono innegabili, sono tante e decisamente evidenti, specialmente nell’illustrazione di Land. Gli artisti che hanno attaccato le immagini hanno realizzato una serie di schizzi in cui mostrano quali sarebbero state delle pose più corrette, e come le avrebbero realizzate loro:

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Nessuno mette in dubbio che questi schizzi siano anatomicamente più realistici (anche se decisamente non perfetti) rispetto alle immagini originali (a parte che non si evince da nessuna parte che la Spider Woman di Manara sia in procinto di saltare. A me sembra in procinto di strisciare o gattonare, e infatti l’autore ha appunto spiegato che starebbe facendo il “passo del giaguaro“).

Vorrei però riflettere sul perchè qualcuno dovrebbe sentire il bisogno di denigrare il lavoro altrui, soprattutto di un collega, esponendo al pubblico i suoi errori (e qui vorrei rimandare al bellissimo articolo della mia collega Alessandra, riguardante la mancanza di solidarietà tra gli artisti, che lei applica principalmente alla scena musicale italiana, ma che funziona tranquillamente in qualsiasi altro campo). Non ammiro chi critica Dostoevskij per come usa le virgole dicendo che “non è capace di scrivere”, o chi disprezza Battisti perchè “era stonato”.

L’arte è arte proprio quando un errore viene reso elemento espressivo in armonia con il suo contesto. Allora smette di essere errore e diventa stile.

È davvero così grave disegnare un corpo umano anatomicamente scorretto?
Il 90% dei fumetti esistenti contengono errori anatomici e prospettici più o meno gravi. Spesso, questi errori sono parte integrante dello stile di un autore, e ne sono l’elemento caratteristico. Nei manga giapponesi, è spesso l’elemento espressivo chiave: pensiamo alle gambe lunghissime della Sailor Moon di Naoko Takeuchi, che mi ha fatta innamorare dei fumetti da bambina, alla sua vita troppo corta o troppo stretta, ai suoi fianchi troppo tondi o troppo sottili:

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Il disegno deve essere verosimile? Il disegno è un mezzo espressivo, è uno dei mezzi che abbiamo per capire, riprodurre, interpretare e narrare il mondo che ci circonda. Imporre un qualsiasi canone al disegno equivarrebbe a tarpare le ali a una colomba. Sono dell’idea che le regole sia sempre meglio conoscerle prima di infrangerle, ma nessuno di noi disegnatori avrà mai una padronanza dei propri strumenti sufficiente a riprodurre fedelmente tutti i fenomeni fisici e tutte le proprietà degli oggetti di questo mondo. Per questo si semplifica, si schematizza, si creano manierismi. E in questo il disegno si differenzia dalla copia e diventa espressione di un essere vivente.

Imponendo paletti al COME rappresentare l’anatomia umana, si esercita censura.

Una seconda critica che viene mossa alle copertine è di essere erotiche (ma chi conosca un minimo l’illustrazione erotica capisce bene che questa non lo è, neanche lontanamente) o sessualizzanti nei confronti del corpo femminile. Il termine “sessualizzante” viene usato come se fosse una cosa negativa, nonostante sia una cosa assolutamente comune. Chi di noi non ha mai pensato, guardando un oggetto, che fosse di forma fallica? D’Annunzio riteneva che le forme delle colline toscane fossero simili a quelle di una donna nuda, sdraiata, a dei seni o a dei fondoschiena. Questo è sessualizzare gli oggetti. Perchè sessualizzare qualcosa o qualcuno – mi viene in mente un giovane cantante italiano che si auto-sessualizza in continuazione e la gente lo adora per questo – dovrebbe essere una cosa dannosa? Quello che è dannoso è la discriminazione pre-esistente nei confronti del sesso femminile. Infatti, si condanna la sessualizzazione del corpo della donna ma non quello dell’uomo (o almeno, non mi vengono in mente esempi calzanti, anzi). Perchè l’illustrazione di una donna in tutina molto aderente (addirittura più simile a del bodypainting!) causa così tanto scandalo, quando fior fiore di supereroi con indosso le stesse improbabili tutine – che non nascondono NIENTE nemmeno sui loro corpi – non hanno mai disturbato nessuno?

Censurare il corpo femminile, pretendere che venga rappresentato in un certo modo, è davvero un passo in avanti verso la parità dei sessi? Io non credo. Credo che la parità assoluta esista solo quando entrambi i sessi vengano trattati nello stesso modo, sia in positivo che in negativo.

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2 comments

  1. matteosuppo says:

    Ti rispondo sulla questione etica, che è quella che mi interessa di più.

    Il problema è più endemico di quello che sembra. La copertina di Manara è solo la punta dell’Iceberg, e non è neanche così grave. E’ solo che è l’ennesima.

    Il problema è la disparità che esiste nella rappresentazione del genere maschile e femminile: http://eschergirls.tumblr.com/post/94838145317/eschergirls-idnastalks-submitted-the-guy. Gli uomini vengono rappresentati come sessualizzati, come non sessualizzati, come forti, come deboli, come eroi, come cattivi, come mostri, come umani. Le donne vengono rappresentate come sessualizzate e passive. E basta.

    Vedi http://thehawkeyeinitiative.com/, che rimpiazza le eroine con Hawkeye per evidenziare proprio questa cosa.

    Sono pochi i fumetti che mettono la storia davanti alle tette, e non è che vestano le loro eroine da capo a piedi: http://comicsalliance.com/superheroine-sex-art-story/

    Vedi per esempio Empowered, la cui eroina prende i suoi poteri dal costume, che tende a strapparsi in continuazione: http://upload.wikimedia.org/wikipedia/en/9/9d/Empowered_Vol_1_TBP.jpg.

    E’ mezza nuda anche lei, ma è ritratta diversamente. L’enfasi è sulla sua posa vittoriosa, il fatto che il costume sia strappato e faccia vedere un po’ di pelle è secondario.

    Altre copertine http://megasad.com/old/comics/gone/thomas.html

    Soprattutto l’anatomia dei personaggi non viene contorta per mostrare contemporaneamente tette e culo (cosa che con gli uomini non viene mai fatta ad esempio).

    Quindi la protesta non è sulla copertina in sè, o sul fatto che vengano ritratte donne seminude. La protesta è sul fatto che è anche ora di vedere qualcosa di differente.

    1. Alessia Zuccarello says:

      Appunto, il problema è a monte e culturale, e francamente a me l’immagine di una donna o un uomo sexy non dispiace mai. Come dici tu, il fastidio nasce dalla disparità di trattamento che nulla ha a che vedere con il disegno, il sesso o l’erotismo in sè. È una questione sociale. Comunque, a mia esperienza, la maggior parte dei fumetti esistenti mette la storia davanti alle tette. Magari non tra i comics americani, che sinceramente non leggo, ma fortunatamente gli USA non sono il mondo.

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