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Rock’n’Roll Noir: la maledizione delle rockstar

Rock’n’Roll Noir: la maledizione delle rockstar

Esiste un club esclusivo nella musica rock: il club in cui tutti vorrebbero entrare, considerando l’immenso successo conseguito dai suoi membri, ma di cui al contempo nessuno vorrebbe far parte, per via della tragica sorte che li accomuna. Il “Club 27” è infatti il gruppo delle star della musica che sono morte all’età di 27 anni: da Janis Joplin a Kurt Cobain, da Jim Morrison a Jimi Hendrix, si tratta di artisti che hanno vissuto delle vite costellate di grandissimi successi, spinte al limite dall’abuso di alcol e droghe, scomparsi in circostanze più o meno misteriose.

Il Club 27 è stato oggetto di numerosi studi, per cercare di capire se il legame tra la prematura scomparsa di queste superstar fosse soltanto una coincidenza, o al suo interno si nascondesse qualcosa di più. Il libro di Elisa Giobbi, Rock’n’Roll Noir, ha il merito di raccontarci le loro vite senza soffermarsi troppo sui complottismi o le dietrologie. Ci racconta i magnifici sette del club (Robert Johnson, Brian Jones, Jimi Hendrix, Janis Joplin, Jim Morrison, Kurt Cobain e Amy Winehouse) assieme ad altri cinquanta artisti di minore successo, ma comunque scomparsi all’età di 27 anni, concentrandosi sulle relazioni e sui tratti in comune. Si tratta di artisti accomunati da un enorme passione per la musica, unita a un talento geniale e capaci di renderli pietre miliari del genere pur avendo a disposizione un tempo molto limitato. Carriere brevissime, vite al limite, caratterizzate da un’infanzia difficile e da rapporti amorosi turbolenti, da una relazione tragica con l’enorme successo di pubblico e con la responsabilità di portare sulle spalle il peso di essere rockstar.

Presentazione di Rock’n’Roll Noir a Chiusi Scalo

Il libro è stato presentato domenica 15 Gennaio a Chiusi Scalo, presso il ristorante-winebar Seasons; nonostante la fredda giornata, la presenza di pubblico è stata notevole e gli apprezzamenti ricevuti dal lavoro di ricerca di Elisa Giobbi sono stati unanimi. L’incontro con l’autrice è stato anticipato da alcune letture, tratte dalle storie dedicate alle sette rockstar, con accompagnamento musicale dei loro brani più famosi. Le letture sono state messe in scena dalla compagnia teatrale “Semi d’arte 2.0” composta da Andrea Storelli, Enrico Sorbera e Benedetta Margheriti; gli arrangiamenti musicali sono stati affidati a Igor Abbas e Danilo Staglianò, accompagnati dalla voce di Margherita Bonucci. La presentazione è stata organizzata dall’associazione GEC (che, tra le tante attività culturali, è anche l’organizzatrice dell’appuntamento estivo con il Lars Rock Fest), come anteprima dell’iniziativa “Libriamoci” del Comune di Chiusi, in sinergia con le associazioni di commercianti di Chiusi Scalo.

Ho accolto con piacere l’invito del gruppo GEC, presentando la serata e intervistando l’autrice di “Rock’n’Roll Noir”. Durante la lunga e stimolante chiacchierata con Elisa, abbiamo approfondito le tematiche relative alle relazioni amorose delle sette rockstar, accomunate da difficili rapporti con i rispettivi partner, come se potessero essere pienamente amate soltanto dalla musica. Abbiamo poi parlato approfonditamente del rapporto tra successo e talento, e del significato che la morte di questi artisti ha comportato per il mondo della musica. Seppur accomunati da una brevissima carriera e da una prematura scomparsa, sono stati capaci di scuotere il mondo fin alle sue fondamenta, rivoluzionando la storia della musica. E il loro impatto non si è limitato al settore artistico, ma ha invaso la cultura, la politica e tutta la società, per via del loro successo globale e degli atteggiamenti ribelli e anticonformisti. Soprattutto negli anni ’60 e ’70, in cui hanno vissuto gran parte dei membri del Club 27, il messaggio artistico ha superato le barriere della loro breve vita. Perché la luce che arde col doppio dello splendore si brucia nella metà del tempo.

Intervista all’autrice Elisa Giobbi, organizzata dall’associazione GEC
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