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Montepulciano: inaugurata la mostra di icone sacre di Emanuele Caleri

Montepulciano: inaugurata la mostra di icone sacre di Emanuele Caleri

L’arte sacra di Emanuele Caleri in mostra al Museo Civico di Montepulciano

Giovedì 26 settembre è stata inaugurata la mostra di icone sacre dell’artista poliziano Emanuele Caleri, presso il Museo Civico di Montepulciano. Un’esposizione artistica di icone realizzate secondo l’antica tradizione ortodossa, iscritte su foglie d’oro zecchino. Tra le opere in mostra, una copia del Cristo delle Tavolette di Novgorod, del XV secolo, e una copia del Crocifisso di San Damiano iscritto su legno massello.

Emanuele Caleri, artista poliziano nato nel 1974, per oltre dieci anni ha lavorato come tecnico teatrale e viaggiato in Italia e all’estero assieme ad alcune Compagnie Teatrali. Costretto a lasciare la professione a seguito di una grave malattia, nel 2009 ha diretto il suo talento artistico verso la realizzazione di icone sacre, in seguito alla visita dell’Abbazia delle Tre Fontane di Roma. Emanuele frequenta la scuola di iconografia e impara a padroneggiare la tecnica della rappresentazione sacra, imparando da maestri quali Giovanni Raffa e Laura Renzi; in seguito frequenta un corso di perfezionamento a Petrignano d’Assisi. Nel 2012 ha realizzato un’icona di Sant’Agostino per la parrocchia di Montepulciano.

Emanuele Caleri Icone

Negli ultimi anni, Emanuele Caleri ha realizzato numerose icone sacre, che saranno esposte nel corso dei prossimi mesi al piano terra del Museo Civico. La realizzazione di un’opera d’arte di questo genere comporta talento, passione e dedizione, oltre a una spiccata spiritualità:

“Le opere sono realizzate secondo una tecnica ortodossa antica, diversa dalla tradizione italiana. – spiega l’artista poliziano – Il processo di creazione è molto lungo, con oltre venti strati di colori e ombreggiature. Colori e forme devono essere quanto più simili alle icone originali. Per quanto riguarda i materiali, le icone sono iscritte su uno sfondo di foglie d’oro zecchino a ventiquattro carati, incollate con resine e grappa; per i colori, invece, è necessario utilizzare pigmenti naturali, terre e minerali preziosi, macinati nella tempera ad uovo. Una volta che l’opera è terminata deve essere lasciata a riposare per sei mesi, successivamente è necessario spalmare una protezione a base di olio di lino per favorire la conservazione.”

Il pubblico ha risposto positivamente all’inaugurazione della mostra. La qualità delle opere esposte è testimoniata dal patrocinio concesso dal Comune di Montepulciano, il cui impegno per le iniziative culturali è stato sottolineato dall’assessore Franco Rossi:

“Attraverso questo mostra continuiamo il nostro percorso per rendere il Museo Civico un ambiente culturale vivo, in continua relazione con gli autori locali. Iniziative culturali di questo tipo servono a valorizzare sia gli artisti emergenti, sia il museo, attraverso un’interazione continua. Non dobbiamo difendere soltanto il passato, ma anche favorire la produzione di arte nel presente. Come Amministrazione Comunale abbiamo investito e continueremo ad investire nel settore della cultura, come motore di crescita per tutto il territorio.”

Quella delle icone sacre, inoltre, è una produzione artistica molto particolare, come ha chiarito Don Andrea, parroco di Po’ Bandino e grande amico di Emanuele Caleri:

“L’arte iconografica è frutto di un percorso spirituale oltre che artistico. Necessita di precisione nel dettaglio e un sapiente utilizzo dei materiali preziosi. Le icone si iscrivono, non si dipingono: sono riproduzioni di opere antiche originarie. La preghiera è una parte fondamentale del loro processo creativo.”

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