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Fusione dei comuni: decideranno i cittadini – Intervista a Roberto Machetti, Sindaco di Trequanda

Fusione dei comuni: decideranno i cittadini – Intervista a Roberto Machetti, Sindaco di Trequanda

Sabato 18 ottobre, La Valdichiana ha partecipato ad un convengo sull’olivicoltura e cambiamenti climatici a Castelmuzio, organizzato in occasione della Festa dell’Olio di Trequanda e Castelmuzio. Al termine dell’incontro, ha avuto l’occasione di parlare con il Sindaco di Trequanda, Roberto Machetti.

Visto che siamo in periodo di raccolta delle olive e vista la forte specializzazione della produzione olearia di questa zona, Lei pensa che quello dell’olivicoltura, potrebbe essere un settore promettente per i giovani?

Assolutamente sì. Quest’anno l’annata non è promettente, ma bisogna saper andare avanti anche dalle disgrazie che la natura ci propone. Dobbiamo iniziare a seguire i ritmi naturali, e perché questo non deve partire dai giovani? I giovani oggi come oggi sono i primi ad avere delle buone iniziative, è giusto che le sfruttino. I giovani avrebbero senz’altro dei buonissimi risultati e anche dei ritorni.

Passando invece alla politica, cosa pensa della fusione dei comuni Trequanda – Sinalunga – Torrita, proposta dai 5 Stelle.

Trequanda-SI_Castello-Cacciaconti1Riconosco il vantaggio della fusione nel poter dare la possibilità ai cittadini di un comune piccolo come può essere Trequanda, di abbassare le tasse. È però necessario capire anche quello che pensano i cittadini.
La maggior parte dei nostri cittadini al momento non conosce cosa significhi realmente attuare la fusione. Preferiscono pagare più tasse ma mantenere il proprio comune. È quindi necessario educarli sull’argomento. Personalmente, sono molto vicino alla posizione che ha espresso il sindaco di Torrita, affermando che la fusione sia il futuro ma non il presente. Vi faccio una metafora: abbiamo la possibilità di far sposare nostro figlio con una ricca ereditiera. Obiettivamente, è un’unione molto vantaggiosa. Però, il matrimonio di interesse prima o poi finisce. È quindi importante fondersi per avere 250mila euro all’anno per 5 anni, però è anche importante che la famiglia cresca, vada avanti e non si sciolga.
È fondamentale mostrare come si possano associare i servizi, lavorando insieme, facendo vedere che in questo modo ci sono dei vantaggi per tutti. Inoltre, non può sicuramente essere l’amministrazione comunale o un partito politico a dire “facciamo la fusione dei comuni”, chi decide sono i cittadini attraverso un referendum.

Sappiamo che Lei fin dall’inizio del suo mandato aveva dato forte importanza al territorio, alle tradizioni, ai giovani e agli anziani. Se dovesse fare un bilancio della sua amministrazione durante questi anni, si potrebbe definire soddisfatto?

Devo essere onesto: sì. Quando siamo entrati in questa avventura sapevamo benissimo che non avremmo potuto fare molto. Noi avevamo semplicemente promesso di mantenere i servizi, tra l’altro neanche dicendo a più bassi costi, perché sapevamo che sarebbe stato impossibile. Quindi abbiamo mantenuto i servizi e ne abbiamo dati altri. Ad esempio la casa dell’acqua, che riduce i rifiuti della plastica e dà la possibilità al cittadino di risparmiare. Il mio grande cruccio che però non dipende solo da me, è la telefonia. Qui a Trequanda sembra di essere nel film di Pieraccioni. È una cosa bruttissima, essere nel 2014 e non avere copertura telefonica. Sto lottando tanto, ma purtroppo i gestori della telefonia sono insensibili al problema in questo momento. Il problema della telefonia l’abbiamo risolto sul capoluogo a Trequanda, mettendo l’antenna in mezzo al bosco, sempre nel rispetto della natura.

 

Vediamo che porta orgogliosamente il braccialetto di Siena 2019. Cosa pensa di questa sconfitta?

In alcune situazioni si dice “vince chi ha fame”. E alla fine dei conti, Matera aveva molta più fame di Siena, e chi ha fame produce progetti più importanti per sfamarsi. Siena ha un territorio eccezionale da spendere, Matera intorno a sé ha poco, anche se i sassi sono meravigliosi. Matera con questa vittoria tenterà di diminuire il gap che aveva con Siena.

Non pensa che Trequanda vada un po’ più valorizzata a livello turistico?

Questo era ed è tutt’ora uno dei miei impegni: far conoscere il nostro territorio. Io e tutti gli assessori, cerchiamo di valorizzare molto il territorio. La difficoltà purtroppo è oggettiva. Non è facile far emergere questo piccolo comune che si trova circondato da territori splendidi e più conosciuti come Montepulciano, Montalcino e Siena. Quindi è difficile far emergere l’aspetto turistico. Noi ci proviamo. Abbiamo anche fatto il progetto Paesaggi del Benessere con l’Unione della Valdichiana, abbiamo fatto tanto sia dal punto grafico che pubblicitario, però oggi con il problema del turismo veloce è difficile.

Materiale a cura di Maria Stella Bianco e Valentina Chiancianesi

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